Taiwan, la Cina vuole i microchip di TSMC. L’Ue, se può, batta un colpo

scritto da il 10 Gennaio 2022

Post di Mario Angiolillo, direttore dell’Osservatorio Relazioni EU-UK-USA* di The Smart Institute. Esperto di tematiche geopolitiche e di relazioni internazionali, svolge attività di advisory per diverse società con particolare riferimento agli impatti e alle opportunità offerte da Brexit –
L’escalation di tensioni diplomatiche intorno a Taiwan verificatasi ancora in queste settimane, rappresenta la punta di un iceberg ben più consistente. Potremmo individuare nella situazione taiwanese la spia di tre punti di attenzione.

Il primo riguarda l’influenza militare nell’area. Il Dragone cinese considera da sempre Taiwan come una provincia ribelle da domare, senza escludere un’azione di forza. E vuole affermare la propria egemonia nell’area partendo da un’isola che si trova a soli 160 chilometri dalle proprie coste e che secondo Pechino non si può lasciare all’influenza di un competitor, gli U.S.A., che ne distano undicimila.

La criticità di tale situazione non è passata certo inosservata ad un altro importante attore dell’area, il Giappone, che ha proposto a Washington una pianificazione congiunta per incrementare la presenza militare, anche americana, nelle isole giapponesi meridionali, in modo tale da rinforzare le guarnigioni giapponesi e quelle della Corea del Sud, e determinare un maggiore deterrente per eventuali azioni di forza cinesi.

tsmc

Il secondo punto è di carattere economico/commerciale, con una valenza strategica in diversi settori, e riguarda l’influenza e l’eventuale controllo sulla Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC). La TSMC rappresenta infatti il primo produttore mondiale di microchip con una quota di mercato pari a circa il 52% della produzione globale, in un momento storico caratterizzato da una forte carenza dell’offerta rispetto alla domanda, che si stima abbia causato nel 2021 perdite per oltre 200 miliardi di dollari nell’intera filiera globale. La TSMC, che ha annunciato un ulteriore incremento dei prezzi di circa il 10% nel 2022, ha inoltre predisposto un piano di investimenti per la costruzione di nuovi stabilimenti, negli U.S.A. con un investimento da circa 12 miliardi di dollari, in Giappone con un investimento pari a circa 7 miliardi, ed in Europa con trattative aperte per la realizzazione di uno stabilimento nella cosiddetta “Silicon Saxony” tedesca che avrebbe un impatto importante nell’UE che oggi produce solo il 10% dei microchip mondiali. Stante tale situazione appare evidente come per Pechino la partita di Taiwan possa giocarsi anche rispetto all’influenza sul primo produttore globale di microchip.

Il presidente Xi Jinping a una Plenaria del parlamento cinese

Il presidente Xi Jinping a una Plenaria del parlamento cinese

Il terzo aspetto è di carattere geopolitico e riguarda il ruolo primario che la Cina intende ricoprire nel nuovo equilibrio globale e il progetto attraverso il quale ha inteso realizzare tale obiettivo, la “Belt and Road Initiative” o Nuova Via della Seta. Xi Jinping nel suo discorso di fine anno ha riaffermato sicurezza e sviluppo come punti essenziali della sua azione, e questi due principi rappresentano i capisaldi della Nuova Via della Seta, che si fonda sulla solidità economica e la capacità di investire nei Paesi toccati dal progetto, ma anche sull’influenza diplomatica riconosciuta al Dragone. In tale contesto è evidente come anche Taiwan rappresenti una pedina dello scacchiere geopolitico all’interno del quale sviluppare la strategia di Pechino.

Gli equilibri che si stanno determinando intorno a Taiwan non possono quindi che rappresentare un ulteriore tassello del confronto/scontro tra Cina e U.S.A, chiamando in causa la strategia di ritorno al multilateralismo annunciata dall’amministrazione Biden, ma anche le scelte che Bruxelles, e le principali Cancellerie europee, compiranno rispetto ai rapporti con Pechino, e l’ennesima sfida alla capacità dell’UE di muoversi ad una sola voce come attore influente nello scenario globale.
Twitter: @DottAngiolillo