I premi ai lavoratori da Rana a De’ Longhi, altra lezione della pandemia

scritto da il 21 Febbraio 2022

Cosa possiamo imparare dalla pandemia segnata dal lockdown, partito due anni fa in provincia di Lodi? Se pensiamo al lavoro, possiamo dire anche i premi ai lavoratori delle nostre aziende. Vale, citando cinque casi, per RanaDe’ Longhi, MarcegagliaZegna ed Euro Company. Per non dire di Ferrari, che 10 giorni fa ha annunciato con il suo ad Benedetto Vigna un bonus da 12mila euro contro una media nazionale di 1.495 euro.

BERLIN, GERMANY - CIRCA SEPTEMBER, 2019: Giovanni Rana counter service at Mall of Berlin.

DUE ANNI DAL LOCKDOWN: 21 FEBBRAIO 2020, ZONA ROSSA NEL LODIGIANO
Due anni di lockdown in Italia: iniziò tutto il 21 febbraio 2020 nel Lodigiano. Fu la Regione Lombardia a introdurre la prima misura restrittiva in Italia con la creazione della “zona rossa” riservata a 50 mila persone: allora, infatti, scattò l’isolamento in 10 Comuni lombardi (rispettivamente Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia e Terranova dei Passerini). Furono chiuse le scuole, le imprese, le attività commerciali e le stazioni. Lo stabilì l’ordinanza adottata congiuntamente dal ministro della Salute, Roberto Speranza, e dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Il lockdown lodigiano fu seguito da quello del Comune di Vo’ in provincia di Padova e del Comune di Mira in provincia di Venezia. Poi – era il 10 marzo 2020 – l’Italia si fermò tutta per provare a riaprire domenica 3 maggio 2020. In totale – se consideriamo l’arco temporale che va dal lockdown nazionale del 10 marzo al 3 maggio – passarono 55 giorni: una vera e propria “cinquantena”, come si spiega nel libro Grammatica del nuovo mondo che ha allungato la “quarantena” introdotta all’inizio del Quattrocento da Venezia per contrastare, tramite la messa in isolamento sull’isola del Lazzaretto, la peste bubbonica.

DUE ANNI DI PANDEMIA, LONTANI MA VICINI
Nel corso di questi due anni la socialità si è digitalizzata e, allo stesso tempo, ha ritrovato l’orgoglio di essere italiani. Siamo stati, infatti, lontani ma allo stesso tempo vicini. Questo grazie alla tecnologia. Tanti di noi hanno imparato a usare WhatsApp, i social media, a lavorare a distanza (6,5 milioni di professionisti sono stati remotizzati nel 2020, pari a un terzo dei lavoratori dipendenti). Siamo stati lontani ma vicini anche come popolo. Pensiamo al 17 marzo 2020, giornata dell’unità nazionale, quando dai balconi sventolarono tantissimi tricolori. Dobbiamo tornare indietro al 2006, ai Mondiali di Germania, per rivedere così tante bandiere alle finestre. Siamo stati, dunque, lontani ma vicini grazie alla tecnologia e con il cuore tricolore: questo, al netto delle contrapposizioni che ci sono state e ci sono tuttora, è stato un effetto positivo del coronavirus.

ABBIAMO RISCOPERTO LA SOLIDARIETÀ UMANA
Un altro segnale di cambiamento positivo è stato il fatto che la parola solidarietà ha fatto sempre più rima con umanità. È l’umanità della canzone dei Pink Floyd, Hey you dall’album The wall (dedicato al muro in cui si è prigionieri) dove si trova un verso che dice: “Restiamo insieme, divisi cadiamo”. Se c’è una parola che abbiamo riscoperto durante la pandemia, è stata la parola noi: abbiamo riletto all’incontrario la parola io, aggiungendoci la lettera n. Noi, noi, noi: siamo entrati nell’era del noi, dove – per citare il poeta inglese John Donne, ripreso da Ernest Hemingway – nessun uomo è un’isola. Anzi, nessuna specie è un’isola.

PREMI AI LAVORATORI, LA LEZIONE DELLA CORONAVIRUS
Tra le luci della pandemia ci sono, infine, i premi ai lavoratori. Possiamo citare, a titolo esemplificativo e senza la pretesa di essere esaustivi, cinque casi virtuosi. Il primo è quello del pastificio Rana che nel 2020 da San Giovanni Lupatoto nel Veronese ha previsto un bonus straordinario del valore di due milioni di euro per i collaboratori attivi nei cinque stabilimenti del gruppo, rispettivamente a San Giovanni a Verona, Moretta nel Cuneese, Paratico nel Bresciano, Cura Carpignano e Gaggiano nel Milanese: l’iniziativa è stata ripetuta nel 2021 con l’aumento del 25% degli stipendi in segno di ringraziamento del lavoro svolto durante la pandemia.

Accanto a Rana, restando nel Veneto, possiamo citare l’azienda di elettrodomestici De’ Longhi che lo scorso Natale ha annunciato 11 milioni di premio per i 9 mila lavoratori. Oppure ancora parlando di premi ai lavoratori, guardando alla Lombardia, all’emolumento del valore massimo di 2.600 euro in busta paga il prossimo aprile per i 5 mila addetti italiani del gruppo Marcegaglia. Lo stesso è accaduto in Piemonte nello storico lanificio biellese Ermenegildo Zegna, dove il sogno raggiunto di entrare alla Borsa di New York è stato festeggiato con 1.500 euro dati ai dipendenti. Infine, guardando all’Emilia-Romagna, menzioniamo il caso di Euro Company, l’azienda romagnola specializzata nella produzione, essiccazione e commercializzazione di frutta secca presente a Godo di Russi, che lo scorso dicembre ha annunciato mille euro di premio per «il contributo dei nostri collaboratori, indispensabile per affrontare questi mesi cruciali di ripartenza, permettendoci di guardare con ottimismo al futuro».

Sono alcuni esempi del “tutti per tutti” all’interno delle imprese. Esempi di premi ai lavoratori per valorizzare il contributo di tutti nel raggiungimento dei risultati di business. Premi e super stipendi che – questa è una morale della storia degli ultimi due anni – non potranno essere dimenticati dalle aziende nella post pandemia.

Twitter @filippo_poletti