Quale welfare e wellbeing per il business d’impresa nel post-Covid?

scritto da il 03 Marzo 2022

Post di Monica Magri, group HR & organization director di Adecco Italia

L’emergenza sanitaria ha accelerato una trasformazione sociale ed economica, rivoluzionando di fatto il mondo del lavoro e imponendo nuovi modelli di organizzazione e stili di leadership. Inoltre, si è imposta la necessità di prendersi carico della salute e della sicurezza dei lavoratori riportando al centro l’attenzione sul benessere delle persone, sia fisico che mentale. Se sul piano sociale e culturale hanno acquisito nuovo significato valori come fiducia, autonomia, cura, benessere, sicurezza – delineando di fatto un nuovo vocabolario organizzativo – sul piano individuale è mutata la percezione e la valutazione della propria situazione lavorativa complessiva e del concetto della retribuzione globale, con un sempre più evidente legame tra retribuzione, motivazione, benessere individuale e risultati. Per le aziende oggi diventa fondamentale considerare il welfare e tutti i programmi del cosiddetto “wellbeing”, come una leva strategica per attrarre e incentivare i propri collaboratori. Peraltro, vista la compresenza di quattro generazioni al lavoro, le istanze e bisogni sono molto differenti e necessitano di soluzioni personalizzate e flessibili.

Questo quadro crescente di difficoltà e incertezze chiama le aziende a dare risposte concrete a nuovi bisogni, la cui soddisfazione concorre al benessere individuale e organizzativo con implicazioni evidenti sull’engagement e sulla performance dell’impresa. È fondamentale, infatti, assumersi impegni importanti per esprimere in maniera concreta i valori e i principi che guidano le aziende e valorizzare quel senso di caring che al giorno d’oggi è importante trasmettere a tutti i collaboratori: mettere realmente al centro le persone è anche contribuire a un senso di sicurezza diventato imprescindibile, dove l’aspetto della salute e del benessere è strettamente legato al sano sviluppo dell’organizzazione.

Wellbeing in azienda, come si declina? (foto di Razvan Chisu su Unsplash)

Wellbeing in azienda, come si declina? (foto di Razvan Chisu su Unsplash)

La creazione di questo sistema vede l’azienda come soggetto responsabile nei confronti di tutti gli stakeholder e dei bisogni crescenti di conciliazione, cura e ricerca del benessere. Sicuramente la pandemia ha rivelato quanto sia indispensabile promuovere forme di flessibilità diverse che non possono solo tradursi in adattabilità ai continui cambiamenti, ma che hanno a che fare con lo sviluppo di un pensiero veramente critico, in grado di apprezzare differenze e capace di rivolgersi in maniera non asettica e operativa verso le persone. Un pensiero supportato da valori e principi all’interno del quale anche obiettivi, risultati, numeri possono acquistare davvero senso e creare reale adesione.

Questo periodo ha dimostrato che serve tempo, cura e impegno per far comprendere il sistema azienda e non basta solo farlo funzionare: faranno da guida le aziende capaci di assumersi responsabilità diverse, meno strumentali ed operative ma appunto capaci di coltivare un’identità condivisibile e un forte spirito di appartenenza.

Twitter @_monicamagri