Guerra Russia-Ucraina, Vladimiro contro Vladimiro e il suo popolo

scritto da il 07 Marzo 2022

La guerra Russia-Ucraina si combatte, ormai, da due settimane, dal 24 febbraio appunto: la sorte ha voluto che i presidenti dei due Stati siano governati da politici che portano lo stesso nome di battesimo, Vladimiro in italiano, Vladimir Putin da una parte e Volodymyr Zelensky dall’altra parte. È uno dei contrasti di questa guerra terrificante voluta dalla Russia che, oltre alle città ucraine, sta facendo bruciare miliardi di euro sui mercati finanziari e che ha prodotto, in virtù di quello che gli economisti chiamano lo “shock dell’offerta”, l’aumento dei prezzi delle materie prime: abbiamo già toccato con mano l’effetto di tutto ciò alle pompe di benzina, il cui prezzo ha superato in Italia la soglia psicologica dei due euro al litro con un aumento, dal mese di ottobre a oggi, pari al 24 per cento. Proviamo a riflettere su alcuni dei contrasti della guerra Russia-Ucraina in corso.

Shock guerra Russia-Ucraina, Vladimiro contro Vladimiro e il suo popolo

VLADIMIRO VS VLADIMIRO E IL POPOLO UCRAINO
Il primo contrasto riguarda il nome dei leader della Russia e dell’Ucraina: è la guerra Russia-Ucraina di Vladimiro contro Vladimiro e il suo popolo. Da una parte c’è Vladimir Putin al suo quarto mandato presidenziale e dall’altro Volodymyr Zelensky in carica dal 20 maggio 2019. Un nome, Vladimiro, composto da due parole che in italiano è traducibile come “governo del mondo” o come “governo della pace”. Putin vuole governare “con grandezza”, Zelensky chiede la “pace” per il popolo ucraino.

SIETE RUSSI VS SIAMO EUROPEI
Il secondo contrasto riguarda la differente visione geopolitica. Nel discorso pronunciato il 21 febbraio, in cui ha riconosciuto l’indipendenza e la sovranità della Repubblica popolare di Donetsk e della Repubblica popolare di Luhansk, Putin ha detto: «L’Ucraina non è solo un Paese vicino per noi. È parte integrante della nostra storia, della nostra cultura e del nostro spazio spirituale. Questi sono i nostri compagni e i nostri cari, compresi non solo i colleghi, gli amici e gli ex colleghi d’armi, ma anche i nostri parenti e le persone legate a noi da vincoli di sangue e familiari». Nello stesso discorso Putin ha sottolineato come «l’adesione dell’Ucraina alla NATO rappresenti una minaccia alla sicurezza della Russia». Diametralmente opposta la visione del leader dell’Ucraina: «Senza l’Ue l’Ucraina sarebbe sola: abbiamo dimostrato la nostra forza – ha spiegato Zelensky il 1° marzo dal suo bunker –. Abbiamo dimostrato che siamo come voi. Mostrateci che siete al nostro fianco, che non ci abbandonerete, che siete veramente europei. Solo così, insieme, la vita vincerà contro la morte, la luce contro il buio».

OPERAZIONE MILITARE VS INVASIONE
Sulla guerra innescata dalla Russia lo scorso 24 febbraio il giudizio politico è differente: la versione russa di ciò che sta accadendo è riassunta nell’espressione «operazione militare speciale» utilizzata dalla stessa Russia. Putin non ha parlato di guerra Russia-Ucraina, né tanto meno di un’offensiva o di un’invasione. «L’operazione militare russa – ha spiegato il presidente nel videomessaggio diffuso nelle prime ore del 24 febbraio – mira a proteggere le persone e le circostanze richiedono un’azione decisiva dalla Russia». Va sottolineato, sul fronte dell’informazione, come il leader russo abbia siglato poche giorni fa una legge, approvata dalle Camere del Parlamento, che stabilisce la detenzione fino a 15 anni per i cittadini russi e stranieri che diffondono «informazioni false sulle forze armate». La visione ucraina è lontana anni luce, focalizzata sulla parola guerra: «Fermare Putin e la guerra contro l’Ucraina e il mondo. Costruire una coalizione anti-Putin. Sanzioni immediate e sostegni all’Ucraina», ha scritto su Twitter Zelensky, aggiungendo: «Stiamo lavorando. L’esercito sta lavorando. Il settore della difesa e della sicurezza sta lavorando. Nessun panico, Siamo forti. Siamo pronti per tutto. E vinceremo».

GUERRA NUCLEARE VS GUERRA IBRIDA
Anche la retorica bellica ha registrato, giorno dopo giorno, un’escalation terrificante: il mondo è precipitato nell’angoscia quando il 27 febbraio il presidente Putin ha ordinato l’allerta del sistema difensivo nucleare russo. «Ordino al ministro della Difesa e al capo di stato maggiore – ha detto il presidente – di mettere in allerta speciale le forze di deterrenza dell’esercito russo, in risposta alle dichiarazioni aggressive dell’Occidente». Sul fronte ucraino la battaglia è combattuta sia offline (sul campo) che online, al punto che si può parlare di guerra ibrida. Risale al 26 febbraio l’appello lanciato su Twitter da Mykhailo Fedorov, vice primo ministro ucraino e ministro della Trasformazione digitale: «Stiamo creando un esercito IT e abbiamo bisogno di talenti digitali – ha scritto –. Tutti i compiti operativi verranno assegnati online. Ci saranno compiti per tutti. Continuiamo a combattere sul fronte cyber. Il primo compito è sul canale per gli specialisti informatici».

500 MORTI RUSSI VS 5MILA MORTI RUSSI: IN ARRIVO 4 MILIONI DI RIFUGIATI
Sui morti della guerra Russia-Ucraina registrati in Ucraina il racconto d’inizio marzo non coincide: 498 soldati russi secondo il ministero della Difesa di Putin, oltre 5mila secondo lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine. Il conteggio aggiornato a poche ore fa dall’Ucraina parla di 10mila soldati russi morti dall’inizio del conflitto con la distruzione, tra gli altri, di 39 aerei, 40 elicotteri, 269 carri armati, 945 veicoli corazzati e 105 pezzi di artiglieria. Ancora una volta c’è di mezzo il mare o, meglio, la guerra voluta dalla Russia, che sta facendo anche tante vittime nella popolazione civile e ha innescato il grande esodo dalla nazione dell’Est europeo: in una settimana – ha scritto su Twitter Filippo Grandi, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati – ci sono stati un milione e 45mila di sfollati nei Paesi confinanti. Una cifra che secondo l’Onu arriverà presto a quattro milioni: i ministri dell’Interno dell’Unione europea, nel Consiglio dedicato alla giustizia tenutosi lo scorso 3 marzo a Bruxelles, hanno raggiunto lo storico accordo di offrire la protezione temporanea a coloro che fuggono dalla guerra in Ucraina. È l’Europa unita e solidale, quella che nel 1961 anche Yuri Gagarin, l’astronauta sovietico, descrisse nel corso del suo primo viaggio in orbita: «Da quassù la terra è bellissima, senza frontiere né confini».

Twitter @filippo_poletti