La Corte dei Conti e il Pnrr senza progettisti: è il momento della verità

scritto da il 03 Aprile 2022

La pandemia e le pesanti conseguenze economiche hanno spinto, come ormai noto, l’Unione Europea a formulare una risposta coordinata a livello strutturale con il lancio del programma Next Generation EU, declinato da ogni Stato secondo una propria pianificazione progettuale.

In Italia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), passato per varie tappe e livelli di definizione, si è trasformato in una serie di programmi e obiettivi che coprono sei aree tematiche:

– Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo

– Rivoluzione verde e transizione ecologica

– Infrastrutture per una mobilità sostenibile

– Istruzione e ricerca

– Inclusione e coesione

– Salute

Una pioggia di miliardi (per la precisione 191,5 tra sovvenzioni e prestiti che il Governo intende richiedere) da spendere nel periodo 2021-2026, ai quali si aggiungono quelli del piano REACT-EU per gli anni 2021-2023 nonché i fondi previsti dalla programmazione nazionale aggiuntiva.

Il PNRR finirà in un buco nero?

Il PNRR finirà in un buco nero? (immagine da Unsplash)

Proprio a causa di questi stanziamenti elevati la Corte dei Conti, nella relazione di avvio dell’attività di controllo sul PNRR, sottolinea la complessità della sfida da affrontare, «uno sforzo realizzativo notevole, soprattutto perché legato ad una programmazione di risultato molto vincolata». La stessa Corte dei Conti dichiara che per ora l’attuazione del Piano «sta procedendo senza particolari ritardi» ma ci avviciniamo alla fase della presentazione dei progetti e quindi al momento della verità. Di qui l’allarme: il PNRR è a rischio perché mancano i progettisti!

E però si tratta di un’occasione enorme per il Paese, per realizzare una vera svolta in settori nevralgici e a forte impatto sulla vita dell’intera popolazione. Servono elevate capacità progettuali e competenze sia tecniche che gestionali per realizzare i progetti previsti, alcuni dei quali ad alto tasso di innovazione come quelli in ambito digitalizzazione e transizione energetica.

Questo apre un interrogativo, o quantomeno richiede di porre attenzione sulla disponibilità di risorse e di talenti in numero sufficiente per sopportare il peso della sfida e la montagna di investimenti pronti ad essere trasformati in obiettivi. Interrogativo che potrebbe anche diventare preoccupazione se si pensa in particolare alle amministrazioni territoriali, per le quali “ancora limitata è la disponibilità di strutture tecniche a sostegno delle capacità progettuali”.

Ci sarà il tempo di realizzare tutto questo e permettere l’esecuzione del PNRR, ottenendo il massimo dei risultati e quindi l’effettiva trasformazione di quei fondi in vantaggi reali per il Paese?

Di certo serve un intervento per accelerare la creazione delle nuove competenze richieste dal mercato, ma anche uno sforzo per diffondere competenze e metodologie più tradizionali come quelle legate al Project Management che nella Pubblica Amministrazione e nel nostro tessuto economico, formato soprattutto da PMI, ancora non sono presenti a sufficienza. Questo passa per processi di formazione mirata per i giovani, reskilling o upskilling dell’attuale forza lavoro, ma anche dalla creazione di posizioni appetibili e adeguate a professionisti già affermati che potrebbero fornire un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi delle amministrazioni territoriali. Un mix di risorse indispensabile per formare team di lavoro produttivi ed efficaci.

Le sei Missioni del PNRR. Fonte: Governo.it

Le sei Missioni del PNRR. Fonte: Governo.it

Servono ottimismo e capacità di execution. Un sistema di governance efficiente e un attento coordinamento tra le varie strutture governative coinvolte. In parallelo sarà importante snellire la burocrazia esistente, aggiornare rapidamente alcune normative, come quella degli appalti, e applicare le misure di semplificazione che rimuovano gli ostacoli alla realizzazione del Piano.

È certamente un’operazione complessa, in cui tanti fattori hanno un peso e il tempo gioca un ruolo fondamentale. È necessario intervenire rapidamente e in maniera strutturale per salvaguardare l’esecuzione del PNRR e ritrovarci anche con un metodo di gestione dei progetti consolidato, che risulterebbe esso stesso un grande risultato del PNRR, per un Paese che vuole crescere e ripartire verso un futuro pieno di soddisfazioni e grandi risultati.

È tempo di cambiare passo. È tempo di progetti.

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