5G e trasporto pubblico, per fare dell’Italia un Paese digitalmente avanzato

scritto da il 22 Giugno 2022

Post di Luca Luciani, co-founder e CEO di BAI Communications Italia – 

Ogni giorno quasi 6 milioni di persone utilizzano i mezzi di trasporto pubblico in Italia, di cui metà usufruisce delle ferrovie regionali e l’altra metà utilizza le metropolitane per recarsi al lavoro. Nel corso degli anni, il trasporto pubblico, compreso quello su rotaia, ha permesso ai cittadini di spostarsi in maniera sempre più comoda e veloce, ma ancora non siamo arrivati a garantire servizi di connettività efficaci in grado di migliorare l’esperienza di viaggio dei passeggeri, soprattutto in aree di digital divide tipicamente attraversate dai trasporti regionali.

L’infrastruttura ferroviaria sarà uno degli elementi chiave per la ripresa del Paese. Il Governo sta pianificando investimenti significativi nel settore per i prossimi cinque anni: il Documento di Economia e Finanza (DEF) stanzia circa 150 miliardi per sostenere lo sviluppo e l’ammodernamento dell’infrastruttura nazionale, con particolare attenzione anche al rafforzamento dei collegamenti nelle aree periferiche e rurali, nelle quali insistono anche numerosi distretti industriali. Questi investimenti rappresenteranno non solo una rivoluzione nel miglioramento della qualità del trasporto dei pendolari, ma permetteranno anche di creare una dorsale di telecomunicazioni in grado di raggiungere aree del territorio nazionale non coperte oggi dagli operatori mobili per la mancanza di domanda di mercato sufficiente a ripagare gli investimenti.

La recente indagine ISTAT sulle intenzioni di mobilità mostra, inoltre, che gli italiani viaggeranno di più e che il trasporto pubblico e il trasporto ferroviario regionale avranno un’importanza maggiore rispetto al recente passato. Questa tendenza viene recepita anche dal PNRR, che punta ad aumentare del 10% la quota di cittadini che utilizzano il trasporto pubblico, sottraendola all’auto privata. L’affidabilità dei mezzi pubblici, d’altronde, gioca un ruolo fondamentale se vogliamo raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo entro il 2030 e solo con gli investimenti giusti i trasporti ferroviari potranno diventare un asset fondamentale per alzare il livello di digitalizzazione dell’Italia. Ma per far questo esiste una sola tecnologia: il 5G.

5g

Oggi, dunque, siamo chiamati a predisporre investimenti che vadano in questa direzione. Anche perché il trasporto pubblico connesso è considerato la pietra miliare di una comunità intelligente. Il Connectivity Outlook Report 2021 di BAI Communications (condotto su un campione di oltre 2.500 passeggeri a livello mondiale) evidenzia il ruolo che il trasporto connesso svolge nel mettere in contatto le città, le regioni e i piccoli paesi. In particolare, emerge che il 91% dei passeggeri ritiene che una copertura mobile continua sopra e sotto la superficie sia una necessità fondamentale e il 93% è favorevole agli investimenti governativi in reti wireless e in fibra ottica per i trasporti. Chi deve fare un viaggio in treno della durata di tre ore, vorrebbe sfruttare al meglio questo tempo, magari guardando un video in streaming o comunicando per lavoro. Per realizzare questa nuova architettura è necessario creare un modello di partecipazione degli attori fondamentali dell’ecosistema: operatori di infrastruttura ferroviaria per lo sviluppo del backbone fibra, operatori di telefonia mobile e sviluppatori di infrastrutture neutrali.

I benefici tangibili di tale architettura, oltre quello del miglioramento dell’experience dei passeggeri (connettività a bordo, entertainment, notifiche per informazioni sul traffico real time, smart ticketing, ecc.), sono anche in ambito della sicurezza pubblica (es. gestione in real-time dei flussi per monitoraggio della capacità) e di una maggiore efficienza operativa per le compagnie di traporti (es. monitoraggio real time dei veicoli e pianificazione del transito attraverso l’analisi dei big data).