Cosa succede nella prateria delle criptovalute, spiegato semplice

scritto da il 04 Luglio 2022

Succede che la finanza è diventata così mostruosamente grande, diciamo 530.000 miliardi di dollari, derivati esclusi, (fonte BCG Global Wealth 2022 Market Sizing) che i predatori che vi si aggirano devono inventarsi modi nuovi per attrarre capitali, modi nuovi che però seguono uno schema vecchio come l’umanità: raccogliere soldi a breve e prestarli a medio lungo, una cosa che le banche fanno da sempre. Ma le banche sono fortemente regolate, e i nostri predatori devono trovare nuove praterie senza regole e controllori.

Per finta…

E allora facciamo finta che c’è un gruppo WhatsApp di cui vi fidate, diciamo che è composto da  50 persone, tutte conosciute, diciamo che tutti siete d’accordo a versare 100€ come quota e l’amministratore del gruppo, che deposita i 5000€ raccolti in un posto sicuro,  vi manda un gettone e ognuno di voi ha diritto a usare quel gettone per comprare beni o servizi dagli altri membri del gruppo, e siccome ci sono 50 membri ci saranno 50 gettoni in circolazione, ogni gettone del valore di 100€, un valore garantito dal versamento iniziale che è come detto depositato in un posto sicuro. Adesso ogni membro del gruppo può comprare, che so,  da un amico del gruppo una partita di parmigiano e olio che l’amico ha comprato da un grossista oppure affittare per una settimana una e-bike da un altro membro del gruppo, o comprare tre giorni di baby sitter da un altro ancora e così via. I membri del gruppo accettano i gettoni perché si fidano di poterli usare a loro volta e che questi gettoni saranno accettati dagli altri. La fiducia è la base di questo accordo.

Bene, il tuo gruppo Whatsapp ha creato una criptovaluta che si chiama Gettone, ed esiste solo nella rete di fiducia e cooperazione che lega i membri del gruppo: infatti, se provate a comprare un volo low cost a/r con un gettone la linea aerea non lo accetterà. Possiamo dire che questa criptovaluta è garantita, gli analisti finanziari direbbero asset backed. Così se qualcuno del gruppo WhatsApp si stufa del Gettone, può succedere, è normale, o ha bisogno dei suoi 100€ per pagare la bolletta dell’acqua, restituisce il gettone e ottiene in cambio dall’ Amministratore i suoi 100€. Diverso sarebbe se i membri del gruppo non avessero versato nulla e ottenuto ciascuno un gettone a cui l’amministratore ha attribuito un valore nominale di 100€: in questo caso il gruppo avrebbe creato sì una criptovaluta, ma non agganciata a nulla, non-asset-backed, nel linguaggio degli analisti. Intendiamoci, il Gettone potrebbe funzionare lo stesso, anche se non è “garantito” dai 100€, se la fiducia che lega i componenti del gruppo è solida: il Gettone può tranquillamente comprare la famosa partita di parmigiano e olio oppure affittare per una settimana la sua e-bike, o comprare tre giorni di baby sitting, proprio come se “fosse” 100€. Ma se qualcuno si stufa del gettone e lo restituisce chiedendo i 100€ del valore dichiarato l’amministratore ha un problema: deve metterli lui, di tasca sua o prendendoli a prestito. Qui le cose si complicano, ma torniamo al nostro gruppo che ha versato 5000€, che sembra molto più solido, no?

Gli amministratori dei soldi degli altri hanno tuttavia la pericolosa tendenza a pensare in grande, a esagerare: il vostro amministratore soffre nel vedere i 5000€ del gruppo congelati e infruttuosi. Si fa tentare dalla proposta di concederli in prestito allettato dal rendimento promesso dalla Zeta Tech Corporation: il 20%! “Ehi!” pensa, ” se li presto a quel tasso fra un anno diventeranno 6000€ e potrò distribuire a tutti i membri del gruppo 20€ a testa (1000€ di interessi divisi per 50 membri fanno 20€ a testa)”. I 5000€ vengono prestati, non so dire se con il consenso o no dei membri del gruppo, ma non è così importante, tanto qui stiamo solo scherzando; solo che all’avvicinarsi della scadenza la Zeta Tech Corporation dice di aver bisogno di una proroga perché non ha la liquidità sufficiente a pagare gli interessi. La voce comincia a circolare fra i membri del gruppo. Qualcuno pensa: “Se questa Zeta Tech Corporation ha difficoltà a pagare gli interessi non è che poi avrà difficoltà a restituire il capitale?”. Nel dubbio, alcuni membri del gruppo cominciano a mettere in vendita i propri gettoni ad altri membri del gruppo e il valore dei gettoni comincia a scendere: è normale, se vuoi vendere a tutti i costi devi accettare di fare un sconto. Succede che le voci si rincorrono (” Ehi, ma qui molti vogliono liberarsi dei gettoni!, “Ah, ma il capitale che abbiano versato è a rischio”) e il prezzo dei gettoni scende a 80, poi a 60, poi a 40. Per non perdere 100 si è disposti a perdere 60, giusto?

Alla fine della storia la Zeta Tech Corporation fallisce e non restituisce il debito. Chi si trova con i gettoni in mano ha perso tutto il capitale più i soldi che aveva speso nell’acquistare i gettoni di chi era sceso dalla giostra prima del tempo. Il gruppo Whatsapp si scioglie. Non ci sono più amici.

immagine di Michael Fortsch per Unsplash

immagine di Michael Fortsch per Unsplash

Sul serio…
1€ è, di base, una iscrizione nei libri di una banca: per ogni euro iscritto la banca deve darti  1€ reale e per ogni euro reale posseduto c’è qualcuno che ti deve dare qualcosa se lo spendi, merci o servizi. 1€ è un claim su un pezzo del prodotto lordo del tuo o di qualche altro paese. Per le criptovalute non è così: una criptovaluta non corrisponde al debito di nessun altro cioè non è un claim su nessun pezzo del prodotto interno lordo, il suo valore dipende dalla accettazione da parte di terze parti come pagamento per beni o servizi e questo non è garantito.

La finanza tradizionale, quella bancaria, è prendere a prestito a breve termine dai risparmiatori e prestare a più lungo termine e questo è un rischio, per questo è molto regolata. Le criptovalute aggirano questa regolazione e fanno esattamente quello: hanno impegni a breve con chi ha messo i soldi e li prestano a medio-lungo con un enorme a rischio. Questa è la prateria delle criptovalute. Prima di entrarci fate due conti.