Intelligenza artificiale, le regole Ue e gli effetti sull’industria tech

scritto da il 29 Aprile 2023

Commento a cura di Giulio Coraggio e Tommaso Ricci, avvocati di DLA Piper

Il Parlamento europeo ha raggiunto un accordo provvisorio sul primo regolamento al mondo sull’intelligenza artificiale al mondo, noto come AI Act.

Regole in base al potenziale di danno

La legislazione mira a regolamentare l’intelligenza artificiale in base al suo potenziale di danno. I principali punti di rilievo dell’AI Act sono i seguenti:

1. Ci saranno regole più severe per i cosiddetti foundation model come ChatGPT per evitare che ci sia una manipolazione “intenzionale” dei contenuti e l’uso di software di riconoscimento delle emozioni alimentati dall’AI in determinati settori.

2. Saranno vietate alcune applicazioni di intelligenza artificiale che sono considerate un rischio inaccettabile, come gli strumenti di AI per il monitoraggio generale delle comunicazioni interpersonali.

3. Alcuni principi generali si applicherebbero a tutti i modelli di intelligenza artificiale, tra cui l’esigenza di una supervisione umana, la solidità tecnica e la sicurezza, la privacy e la governance dei dati, la trasparenza, il benessere sociale e ambientale, la diversità, la non discriminazione e l’equità.

4. Ulteriori garanzie saranno previste per il processo con cui i fornitori di modelli di intelligenza artificiale ad alto rischio potranno elaborare dati sensibili come l’orientamento sessuale o le convinzioni religiose per individuare pregiudizi negativi. In particolare, per poter elaborare questo tipo di categorie di dati, i pregiudizi non devono essere rilevabili attraverso l’elaborazione di dati sintetici, anonimizzati, pseudonimizzati o crittografati.

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Implicazioni di vasta portata sull’industria tech

Con l’attuazione dell’AI Act, l’UE sta adottando un approccio proattivo per regolamentare l’IA in base ai rischi potenziali e questo può avere implicazioni di vasta portata per l’industria tecnologica mondiale.

Strategia di a prova di futuro

L’accordo provvisorio sull’AI Act può apparire come una buona notizia perché creerà un maggiore livello di certezza del diritto in un settore sul quale le autorità e l’opinione pubblica stanno seguendo posizioni spesso contraddittorie ed eccessivamente protezioniste.

Sebbene alcune minori modifiche al testo dell’AI Act potranno essere ancora possibili, le aziende che intendono incorporare l’intelligenza artificiale nella loro operatività e nell’offerta di servizi ai clienti dovranno già tenerne conto per assicurarsi che la loro strategia di intelligenza artificiale sia a prova di futuro.