La democrazia in crisi prepara la deriva autoritaria. Quale futuro?

scritto da il 21 Settembre 2023

Questo post introduce alla lettura del libro dell’autore da oggi in edicola e dal 29 settembre in libreria: “Quale futuro per la democrazia? Come rafforzare lo stato liberale in tre mosse”, edito da Il Sole 24 Ore –

Oggi nessuno, disillusi inclusi, può sottrarsi a due domande. La prima, “la democrazia è in crisi?”, porta alla seconda: “va difesa?”.

La democrazia è in crisi, delegittimata dalle élite e sfiduciata dai cittadini. Nel mondo, ansia e rabbia sono entrate in politica. La partecipazione elettorale è bassa. Scontento, analfabetismo funzionale e fake news – rese virali dai social media – viziano il voto. L’ostilità nei confronti della classe politica e dei partiti tradizionali favorisce l’ascesa dei movimenti populisti. L’assenza di governanti capaci accresce i rischi di deriva autoritaria. A questa situazione non si è arrivati per caso.

Quali sono le cause della crisi della democrazia?

Per decenni, le classi dirigenti hanno presidiato le istituzioni, rimosso le funzioni di controllo e garanzia, governato a proprio vantaggio, sfuggito la meritocrazia e raggiunto un livello di mediocrità tale da creare disaffezione verso gli istituti democratici. I cittadini non si sentono né rappresentati né protetti – convinti che il potere sia in vendita (democrazia prona alla plutocrazia) e che la volontà popolare venga subordinata a quella dei mercati e delle istituzioni internazionali (democrazia prona alla globalizzazione). Tutto ciò è aggravato da un circolo vizioso: quando il contesto è instabile e in rapida evoluzione, la democrazia minaccia sé stessa dall’interno – cristallizzando le paure dei votanti.

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Immagine di Gayatri Malhotra per Unsplash

Un contesto ogni giorno più complesso

Forze profonde stanno cambiando il mondo. Tensioni geopolitiche rivoluzionano l’ordine globale. Dinamiche irreversibili (i megatrend) trasformano il modo in cui viviamo e lavoriamo. Il quadro macroeconomico è instabile, caratterizzato da crescita fragile, produttività stagnante e inflazione sostenuta. In un contesto incline a crisi sempre più ricorrenti, i ricchi diventano più ricchi, i poveri più numerosi. L’aumento della diseguaglianza porta al disincanto e al rifiuto della rappresentatività. Il trasferimento di decisioni a livello sovranazionale fomenta il populismo. L’interazione di questi fattori mina la fiducia dei cittadini e mette la democrazia sotto scacco. In molti paesi, i regimi autoritari guadagnano terreno.

Cosa minaccia la democrazia dall’interno

La democrazia è a rischio se chi vota ignora o non capisce i programmi elettorali, non ha l’abilità di verificare la veridicità di una notizia, non esige competenza e autorità ai candidati, si affida a percezioni più che a dati concreti – e dunque tende al plebiscito. La democrazia muore nel voto che porta a governi inadeguati e a politiche mediocri, nell’indebolimento delle istituzioni, nella perdita di certezze dei ceti medi, nella percezione dell’élite come casta privilegiata e corrotta, nella frattura tra establishment e i cittadini, nella paura del futuro e nel risveglio di tendenze assolutistiche. Se indebolita dalle prevaricazioni dell’élite e dal disincanto dei cittadini, la democrazia si trasforma, da rappresentativa a diretta, e cade nell’autoritarismo proprio attraverso il suffragio universale: ogni elezione offre l’opportunità di smantellare l’assetto democratico.

La democrazia va difesa (e perché)

La democrazia ha qualità evidenti. È un sistema di organizzazione politica migliore della dittatura o dell’oligarchia, perché – rispetto a questi – in media e nel lungo periodo è: 1) meno impegnata in attività belliche e favorisce la risoluzione pacifica delle controversie, sia a livello politico che giuridico; 2) offre maggiori diritti, libertà e opportunità, e dunque porta a maggior ricchezza, più condivisa; e 3) tutela la sovranità popolare con elezioni libere e ricorrenti, e garantisce la partecipazione in un sistema pluralistico e pluripartitico. Inoltre, se ben gestita, promuove legittimità e responsabilità dei governanti; combatte la corruzione grazie a istituzioni indipendenti; ed è in grado di autocorreggersi.

Scelte difficili, ma necessarie

La democrazia va riprogettata in un contesto in cui le dinamiche più rilevanti sono globali, i confini nazionali vanno scomparendo e, al contempo, tali sviluppi fomentano ostilità e nazionalismo. L’architettura politico-istituzionale, sociale ed economica va rafforzata con politiche concrete. È necessario: 1) rinforzare le istituzioni, esigendo conoscenze minime a chi vota e promuovendo competenza e merito nell’esercizio del potere, nell’amministrazione pubblica e nella società in generale; 2) favorire le pari opportunità, riducendo le cause di disparità socioeconomica attraverso politiche redistributive per una società più equa e istruita, più coesa e solidale; e 3) riavviare la crescita economica, per facilitare l’inclusione e ridurre povertà e disuguaglianza. Ripensare il sistema e riscriverne le regole non equivale a (ri)proporre sistemi autoritari, bensì a riconoscerne e risolverne le vulnerabilità più importanti – per rinforzarlo nel lungo periodo. Cambiare è normale e necessario: nessuna regola è d’obbligo eterno, soprattutto se sono mutate le esigenze della società.

La democrazia è un processo trasformativo, non uno stato finale

Il processo di evoluzione della democrazia – lungi dall’essere concluso – deve poter continuare. L’odierna democrazia liberale ha impiegato millenni per emergere e affermarsi come forma di governo cui aspirare, e richiede un continuo sforzo di promozione e consolidamento. Basandosi sul consenso, richiede legittimità. Specie se diretta, esige elettori preparati e governanti competenti. Per decenni, ha garantito prosperità e libertà, ma oggi è fragile. Va rafforzata con scelte coraggiose. Il momento è cruciale, ma è in tali momenti che si determina il futuro. È ora di creare società migliori, funzionanti. Se non ora quando?

Twitter @AMagnoliBocchi

Linkedin Alessandro Magnoli Bocchi

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La copertina del libro da oggi in edicola