Piano Mattei per l’Africa, che cosa ci possiamo aspettare?

scritto da il 06 Febbraio 2024

Post di Roberto Isibor (Associate del team Litigation di Hogan Lovells) e Isoken Obayagbona (Associate del team Banking and Loan Finance di Hogan Lovells) –

In seguito alla conversione del decreto-legge n. 161 del 15 novembre 2023, noto come Piano Mattei, occorsa l’11 gennaio 2024, si è tenuta a Roma la Conferenza Italia-Africa, in cui sono emersi alcuni dettagli riguardanti l’iniziativa del Governo italiano. Il Piano Mattei mira a rafforzare il partenariato tra l’Italia e i paesi africani mediante l’erogazione, nei prossimi quattro anni, di fondi per un valore pari a 5,5 miliardi di euro, puntando a stimolare ulteriori investimenti sia da parte del settore privato che da quello istituzionale.

I rapporti economici tra Italia e Africa

I dati sulle relazioni commerciali e sugli investimenti tra le due regioni testimoniano una consolidata interazione tra le due aree.

Secondo i dati dell’Osservatorio Economico del Ministero degli Affari Esteri, nel 2022 vi sono stati 502 milioni di euro di investimenti diretti dall’Italia verso paesi del continente africano (valori comunque lontani dagli oltre 2 miliardi e mezzo degli anni 2017 e 2018), con uno stock di investimenti diretti pari a quasi 27 miliardi di euro al 2022. Se consideriamo invece l’interscambio commerciale Italia-Africa nel medesimo anno, quest’ultimo è equivalso a una somma superiore a 69 miliardi di euro, rendendo l’Italia il secondo paese al mondo per import di prodotti africani (con un particolare focus su materie prime) e undicesimo per export (con focus su macchinari per vario impiego, nonché su prodotti derivanti dalla raffinazione di petrolio).

Piano Mattei

Al via il Piano Mattei per l’Africa. Appuntamento a giugno per i primi dati (illustrazione dal Sole 24 Ore)

Se guardiamo ai singoli paesi, i principali partner commerciali italiani al 2022 si confermano i paesi dell’area nord africana, seguiti dal Sud Africa, da varie nazioni dell’Africa occidentale (quali Nigeria, Costa d’Avorio e Senegal), nonché dall’Angola e il Congo.

In generale, al 2017, erano presenti in Africa 1.740 imprese italiane, con un fatturato complessivo di quasi 26 miliardi di euro, operanti non solo nel settore energetico, ma anche in ambito di costruzioni, traporti, logistica e meccanica.

L’interesse crescente verso il continente africano

L’interesse strategico dell’Italia verso l’Africa appare peraltro crescente, come comprovato dall’esponenziale aumento degli uffici ICE (Istituto per il Commercio Estero) nel continente. Se pensiamo alla sola Africa sub-sahariana, si è passati da un solo ufficio a Johannesburg nel 2013 a 8 uffici ICE nel 2024: Johannesburg (Sud Africa), Accra (Ghana), Addis Abeba (Etiopia), Dakar (Senegal), Lagos (Nigeria), Luanda (Angola), Maputo (Mozambico), e Nairobi (Kenya), a cui si aggiungono gli uffici di Algeri (Algeria), Casablanca (Marocco), Il Cairo (Egitto), Tunisi (Tunisia) e il punto di corrispondenza di Brazzaville (Congo).

Il focus strategico del Piano Mattei

Nell’ottica di fornire un ulteriore impulso ai rapporti economici tra le due aree geografiche, con la legge n. 2 dell’11 gennaio 2024, di conversione (con modifiche) del Decreto Legge 161 del 15 novembre 2023, si è dato vita a un piano “volto a promuovere lo sviluppo in Stati africani”.

Ai sensi dell’art. 1 del Decreto Legge, il Piano Mattei rappresenta un documento programmatico-strategico volto a promuovere lo sviluppo italiano nel continente africano, mediante l’individuazione degli ambiti di intervento e priorità, con focus, tra le altre, sulla promozione delle esportazioni e degli investimenti, sul potenziamento delle infrastrutture digitali, nonché la valorizzazione e lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’economia circolare.

La cabina di regia: ecco come sarà composta 

Al fine di realizzare detto programma, la nuova normativa istituisce una cabina di regia (cfr. articoli 2 e 3 del Decreto Legge) chiamata a sovraintendere il Piano nei quattro anni di durata previsti e composta da rappresentati del governo, degli enti territoriali, delle principali controllate pubbliche, nonché esperti e stakeholder della società civile, del panorama privato e accademico.

La Cabina di regia, quando nominata, sarà responsabile del coordinamento delle attività di collaborazione che coinvolgeranno l’Italia e gli stati africani, dell’approvazione dei documenti programmatici e dei relativi aggiornamenti, del monitoraggio dell’attuazione del Piano e dell’approvazione di una relazione annuale al Parlamento. Inoltre, la Cabina di regia avrà il compito di promuovere il coordinamento tra i diversi livelli di governo e gli enti pubblici e privati, nonché di incentivare l’accesso a risorse finanziarie internazionali (tra cui l’EU-Africa Global Gateway promosso dalla Commissione europea) e di coordinare le iniziative di comunicazione relative al Piano.

Gli oneri economici a cui il Decreto Legge dà copertura si limitano, per ora, ai costi della struttura di missione istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri (circa tre milioni di euro annui).

I chiarimenti sulle priorità del Piano Mattei 

Alcuni chiarimenti circa l’implementazione del Decreto Legge sono stati forniti in occasione della Conferenza Italia-Africa tenutasi il 29-30 gennaio 2024, dove il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano ha chiarito che il Piano Mattei si concretizzerà in un intervento strategico, concentrato su poche priorità di medio e lungo periodo, con una copertura finanziaria iniziale di 5,5 miliardi di euro (tra crediti, operazioni a dono e garanzie).

Sono stati altresì chiarite le direttrici strategiche del Piano Mattei, e dunque dei relativi finanziamenti, che si concentreranno nei settori dell’istruzione e formazione, della salute, dell’agricoltura, nonché dell’energia e dell’accesso all’acqua.

Il presidente dell’Unione africana Azali Assoumani e la premier Giorgia Meloni (Afp)

In tema sono stati anche forniti alcuni esempi di progetti pilota che l’Italia ha avviato o avvierà nel prossimo periodo e che prevedono, ad esempio:

– la costruzione di un centro di eccellenza per la formazione professionale in Marocco sul tema delle energie rinnovabili;

– riqualificazione delle infrastrutture scolastiche in Tunisia;

– miglioramento dell’accessibilità ai servizi primari in Costa d’Avorio;

– progetto di monitoraggio sull’agricoltura in Algeria;

– la costruzione di un centro agroalimentare in Mozambico e di un’area di produzione di cereali e legumi in Egitto;

– lo sviluppo di alcuni progetti idrici in Tunisia, Congo ed Etiopia, nonché di una filiera di biocarburanti in Kenya;

– il completamento di infrastrutture di connessione (principalmente energetiche) tra il continente europeo e africano.

Il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti

Nel contesto della Conferenza, il Governo ha altresì reso noto il lancio, in collaborazione con Cassa Depositi e Presiti, entro la fine dell’anno corrente, di un nuovo strumento finanziario teso ad agevolare gli investimenti del settore privato nell’ambito del Piano Mattei. Nello stesso senso, si segnala l’annuncio da parte di Simest S.p.A. di un pacchetto di finanziamenti agevolati da 200 milioni di euro a favore della crescita sinergica fra l’Italia e i paesi del continente africano.

Cosa attendersi dal Piano Mattei

In previsione della nomina dei componenti della cabina di regia e della redazione del documento programmatico che fornirà dettagli sull’iniziativa, il Piano Mattei si configura attualmente in una fase di sviluppo preliminare (mancando indicazioni sulle modalità di finanziamento e di selezione dei progetti di investimento privati).

VIDEO / Meloni: “Il Piano Mattei non è una scatola chiusa”

Con riferimento alle tempistiche di implementazione, ai sensi del Decreto Legge, il Governo dovrebbe trasmettere al Parlamento una prima relazione sullo stato di attuazione del Piano Mattei entro il 30 giugno del 2024. Si può dunque auspicare che entro la fine del primo semestre dell’anno corrente possa già essere disponibile una prima versione del piano programmatico.