Talento e impresa: attenti al lato oscuro del personal branding

scritto da il 04 Aprile 2024

Post di Giacomo Vignoni, Founder & CEO di Ideabile

Negli ultimi anni, sono molti gli esempi di imprenditori e imprenditrici che, partendo da una competenza specifica, già riconosciuta all’interno di una community online, hanno creato aziende di successo: da make up artist a content creators, passando per volti noti della musica e dello spettacolo, sono tantissimi gli imprenditori che da diverso tempo hanno intrapreso questa strada, in Italia e all’estero.

Avere già costruito una buona autorevolezza online, essere riconosciuti dal web e sui social media come punti di riferimento in un determinato settore, che sia lo sport, il food, il wellness, la salute o in un ambito più di nicchia, possono sicuramente avvantaggiare chi decide di creare una propria impresa e portarla al successo, ma questo, da solo, non basta. Secondo uno studio della Harvard Business School[1], infatti, ogni anno solo 1.500 idee su 30.000 riescono a sopravvivere. Non basta, quindi, avere fiuto per riuscire concretamente a trasformare la propria idea ed il proprio talento in impresa, serve una strategia ben precisa.

Quali sono, quindi, gli aspetti da tenere in considerazione e i passi da compiere affinché la propria idea diventi un’impresa?

Prima di compiere qualsiasi passo è innanzitutto necessario verificare che si sia in possesso realmente di un’idea innovativa e rivoluzionaria, accompagnata da grande determinazione, passione, ma soprattutto una base solida su cui costruire l’identità del brand. Sicuramente avere già una reputazione digitale e una community ingaggiata danno un vantaggio competitivo al potenziale imprenditore, ma da sole non bastano. È indubbio, però, che piattaforme di gestione come Meta e Tik Tok premino chi, in maniera autentica, espone le proprie tesi e servizi in un modo unico e differente.

personal branding

Immagine di Austin Distel per Unsplash

Quando si crea un’impresa facendo leva sulla propria reputazione digitale è importante non associare autenticità ad amatorialità: quando si crea un’azienda è importante affidarsi a dei professionisti che aiutino a curare un immagine coordinata. La coerenza, inoltre, è fondamentale: se l’imprenditore vuole essere il primo volto del brand, deve esistere una certa coerenza, in termini di valori, di tono di voce e di posizionamento.

I valori che vengono sottolineati e trasmessi sui propri canali social devono infatti essere riscontrabili anche nei prodotti che si andranno a vendere, nell’immagine e nella mission dell’azienda, altrimenti la community è la prima ad accorgersene, penalizzando di conseguenza il brand stesso.

Coerenza al primo posto: il lato oscuro del personal branding

Tutto ciò si lega infatti intrinsecamente al lato oscuro del branding e soprattutto del personal branding. Quando si crea una strategia con la propria agenzia di riferimento, è importante definire a priori la gestione di eventuali errori dell’imprenditore rispetto al brand creato, analizzando e valutando con anticipo i diversi scenari di esistenza e coesistenza tra personal brand e brand.

Un imprenditore che, attraverso i suoi social, mostra uno stile di vita poco eco-sostenibile non potrà farsi promotore, attraverso il suo brand, di scelte green, così come chi, come creator, pubblicizza uno stile di vita sano ed equilibrato, non potrà stringere partnership e accordi pubblicitari tra il suo brand e aziende non attente a queste tematiche. La coerenza, quindi, rimane al primo posto per non incappare in errori che, dal personal brand, si ripercuotono inevitabilmente poi sul brand stesso.

[1] Why so many product ideas fail?

 

 

 

 

 

 

[1] https://medium.com/product-center-of-excellence/why-so-many-product-ideas-fail-6a90af06c15a