Tutti i miliardari under 30 hanno ereditato la loro ricchezza

scritto da il 11 Aprile 2024

Post di Massimo Taddei, giornalista economico e responsabile editoriale di Pillole di Economia – 

Nella classifica dei miliardari nel mondo c’è molto poco spazio per i giovani. Delle 2.781 persone menzionate nella lista Forbes del 2024, che raccoglie tutti i miliardari conosciuti sul Pianeta, solo 15 hanno meno di 30 anni. Il dato più preoccupante, però, riguarda la ragione di questa ricchezza: in tutti i casi questi giovani sono diventati miliardari ereditando la loro fortuna.

La distribuzione della ricchezza tra poco meno di tremila persone, ossia lo 0,00004 per cento della popolazione globale, ci interessa poco per capire il livello delle disuguaglianze globali, ma la tendenza registrata tra i super ricchi sembra replicare quello che avviene anche nel resto della popolazione. Il calo demografico, la fine della crescita esponenziale nei paesi avanzati a favore di uno sviluppo più moderato nel tempo e, in generale, le peggiori condizioni economiche cui si trovano di fronte i giovani di oggi stanno rendendo l’eredità sempre più fondamentale come metodo per accumulare ricchezza.

Come Zuckerberg e Musk, avremo altri giovani miliardari tech?

In un precedente articolo, avevamo raccontato come i Millennial siano destinati a diventare la generazione più benestante della storia, ma solo grazie alla ricchezza che erediteranno dai loro genitori. Anche tra i miliardari, la tendenza sembra essere quella: nel giro dei prossimi trent’anni, passeranno tra generazioni oltre 5 mila miliardi di dollari, ossia la quota di ricchezza in mano agli over 70 nella lista Forbes.

Sembra essere finita l’epoca dei giovani imprenditori tech, come Mark Zuckerberg o Elon Musk, che riescono ad accumulare in breve tempo una fortuna grazie a delle innovazioni dirompenti, come Facebook o PayPal. Inizia invece il periodo dei nepo babies, come si direbbe negli Stati Uniti, ossia di chi riesce ad avere successo grazie al lavoro fatto nelle generazioni passate dalla propria famiglia.

Non solo i miliardari under 30 sono solo 15, ma la loro ricchezza è anche molto concentrata su poche industrie. Ad occupare le prime cinque posizioni, per esempio, sono i fratelli Firoz e Zahan Mistry, ereditieri del colosso multinazionale indiano Tata, e Leonardo Maria, Luca e Clemente Del Vecchio, figli del patron di Luxottica scomparso nel 2022.

Basta miliardari fai-da-te?

Il fatto che sempre meno miliardari si siano “fatti da soli” può far pensare che sia ormai impossibile avere successo nella vita partendo da una condizione svantaggiata. Non è necessariamente così: il numero di milionari, per esempio, è cresciuto di molto dal 2000 a oggi. Nei soli Stati Uniti, si è passati da circa 7 milioni all’inizio del Millennio a oltre 22 milioni nel 2022.

L’idea del self-made man (o woman) sembra però essere diventata sempre più un’ideale piuttosto che un fenomeno concreto nelle economie avanzate. È un fatto che non riguarda solo i più ricchi, anche perché per diventare miliardari occorre spesso tempo e raggiungere questo traguardo prima dei 30 anni può essere molto difficile, ma anche le persone comuni che vogliono migliorare la propria condizione.

In Italia 5 generazioni per la scalata del reddito

Secondo l’Ocse, per esempio, in Italia ci vogliono cinque generazioni per passare dal 10 per cento più povero fino a raggiungere il reddito medio. Se nasci povero, le probabilità di rimanere tale sono quindi molto alte.

Anche se si trova un lavoro, poi, è più difficile che sia ben retribuito e che permetta una crescita tale da poter puntare a diventare milionario, miliardario o anche solo più ricco dei propri genitori. Secondo una ricerca di Nicola Bianchi (Northwestern University) e Matteo Paradisi (Einaudi Institute for Economics and Finance), nel 1985, gli under 35 italiani guadagnavano in media il 23,7 per cento in meno rispetto agli over 50, mentre oggi questi divario è salito al 44,3 per cento. Se già un tempo era più semplice diventare ricchi al crescere dell’età, anche grazie all’esperienza e ai risparmi già accumulati, oggi per i giovani diventa sempre più difficile stare al passo con i propri genitori.

Le prospettive economiche poco rosee e la mancanza di modelli di successo, anche tra i giovani miliardari, potrebbero contribuire ancora di più alla fine dell’ideale del self-made man. Certo, l’idea che nella vita sia necessario avere successo a tutti i costi può portare a una cultura tossica sul lavoro e nella vita, ma è anche vero che, se nella società andranno avanti sempre più solo gli ereditieri, sempre meno persone potrebbero crescere con il sogno di avere successo. E le conseguenze sulla capacità innovativa delle nostre economia rischiano di essere disastrose.