Tesla: bolla o realtà? Il ruolo di Musk nel futuro dell’azienda

scritto da il 12 Dicembre 2024

Post di Gabriel Debach, Italian Market Analyst di eToro

Tesla continua a occupare il centro della scena, sia sui mercati finanziari che nel panorama globale, grazie alla figura polarizzante di Elon Musk. I recenti movimenti del titolo evidenziano quanto il “fattore Musk” rimanga centrale nel determinare il valore percepito dell’azienda.

A differenza di molti, il tycoon ha deciso di esporsi in prima persona, mettendo in gioco non solo il proprio capitale ma anche la propria reputazione. La sua scommessa sulla candidatura di Donald Trump ha consolidato la centralità della sua figura e, di riflesso, di Tesla nell’ecosistema politico ed economico attuale, diventando di fatto la prima persona al mondo a detenere un patrimonio valutato oltre 400 miliardi di dollari.

Un recupero spettacolare

Dopo un calo significativo del 42% nei primi mesi del 2024, il titolo ha registrato un recupero spettacolare, crescendo del +265% dai minimi, con un incremento del 69% solo nel periodo post-elettorale. All’11 dicembre 2024, Tesla vanta una capitalizzazione di mercato di 1,3 trilioni di dollari, scambiando su nuovi massimi storici, un traguardo che la casa automobilistica non toccava da oltre tre anni. Numeri che la pongono come l’ottava società per valore al mondo, un risultato straordinario se si considera che, appena sei mesi fa, molti osservatori temevano che potesse scivolare fuori dalle prime 20 posizioni per capitalizzazione. Un recupero che non è solo numerico, ma simbolico di una capacità unica di Musk di trasformare sfide e controversie in opportunità di crescita.

I fondamentali di Tesla, fiducia quasi euforica

Tuttavia, una riflessione più approfondita sui fondamentali di Tesla solleva interrogativi significativi. Gli attuali multipli di valutazione del titolo sono a livelli estremamente elevati, segnalando che il mercato sconta già molte delle aspettative future. Il P/E a termine (NTM) si attesta a 136,3x, ben oltre la media dell’ultimo decennio (122.5x) ; il P/S (NTM) è a 12,3x, più del doppio rispetto alla media decennale di 5,8x; mentre il P/FCF (LTM) raggiunge un impressionante 377,7x, quasi doppio rispetto alla media decennale di 187,1x. Questi numeri suggeriscono che Tesla non solo beneficia di una narrativa dominante, ma è anche supportata da una fiducia quasi euforica nel futuro della società.

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Il logo Tesla al Salone di Parigi (Reuters)

Al netto delle metriche tradizionali, Tesla si distingue per una serie di fattori che la rendono unica. Non è semplicemente un produttore automobilistico: è percepita come un leader tecnologico e un innovatore in settori chiave come la mobilità elettrica (una delle poche aziende del settore in grado di essere redditizie nella produzione), le batterie, le energie rinnovabili e, più recentemente, l’intelligenza artificiale. Questo mix di ambizioni rende Tesla un unicum difficilmente replicabile, ma anche un’azienda la cui valutazione è fortemente legata alla narrativa costruita attorno a Elon Musk. Che è anche fondatore, ceo e chief engineer di SpaceX, l’azienda spaziale privata che ha rivoluzionato il settore aerospaziale, all’interno della quale opera il progetto Starlink, una delle iniziative più ambiziose nel campo delle comunicazioni satellitari.

Il vero valore di Tesla, oltre il “fumo” mediatico

Il vero valore di Tesla, al netto del “fumo” mediatico e politico che avvolge Elon Musk, rappresenterebbe un indicatore più obiettivo del valore intrinseco dell’azienda. Questo tipo di analisi non solo offrirebbe una stima più equilibrata del reale potenziale del business, ma aiuterebbe anche a contestualizzare le richieste di compenso di Musk, da tempo oggetto di dibattito.

Recentemente, una corte del Delaware ha infatti annullato il pacchetto retributivo record da 56 miliardi di dollari assegnato a Musk, giudicandolo sproporzionato e contrario agli interessi degli azionisti. Una valutazione di Tesla, tuttavia, non può basarsi unicamente sui dati finanziari tradizionali, come ricavi, utili o flussi di cassa. Elementi più intangibili – ma altrettanto determinanti – come la qualità della governance, il livello di trasparenza e, soprattutto, la capacità del management di creare valore sostenibile a lungo termine, devono essere inclusi nel quadro.

L’audace scommessa sui robotaxi

Tesla è anche protagonista in un altro settore emergente: quello dei robotaxi. Mentre competitor come General Motors, Uber, Ford e persino Apple si sono ritirati dalla corsa ai veicoli autonomi a causa degli elevati costi di sviluppo e delle difficoltà tecnologiche, Tesla continua a puntare sul “Cybercab” autonomo, promesso per il 2026. Insieme a Waymo, di proprietà di Alphabet, Tesla è tra i pochi player rimasti in gioco in un mercato che si è notevolmente ristretto rispetto a pochi anni fa.

Questa ritirata generale non è casuale: lo sviluppo dei robotaxi richiede una combinazione di precisione tecnologica e ingenti investimenti, con la necessità di gestire variabili praticamente infinite per garantire un livello di sicurezza e affidabilità vicino al 100%. Tesla affronta queste sfide con ambizioni che combinano innovazione e audacia, ma il successo di questa scommessa rimane tutt’altro che garantito.

Il fattore Musk nel destino di Tesla

La storia di Tesla, in definitiva, è un intreccio unico di numeri, visioni e narrazioni. I fondamentali attuali – pur robusti – non giustificherebbero da soli i multipli elevati a cui il titolo scambia. Gran parte del valore percepito dell’azienda dipende infatti dalla figura di Musk, dalla sua capacità di galvanizzare mercati e investitori, e dal ruolo che Tesla continua a giocare nella transizione verso un futuro più sostenibile e tecnologico.

Elon Musk con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, durante un incontro della UFC 309 al Madison Square Garden di New York, il 16 novembre 2024. (foto di Kena Betancurr/AFP)

Tuttavia, attenzione a considerare separabili il leader e l’azienda: la storia ci insegna quanto la leadership possa essere determinante (si veda Stellantis). La leadership può amplificare le opportunità di un’azienda, ma può anche lasciare vuoti difficili da colmare. Tesla non fa eccezione, e il “fattore Musk” resta un elemento centrale nel valutare il suo destino di lungo termine.