categoria: Vicolo corto
Auto, la transizione green richiede investimenti e visione condivisa


Post di Federico Cavallo, responsabile relazioni esterne Altroconsumo* –
Dal 1° ottobre 2026 è previsto il divieto di circolazione per i veicoli diesel Euro 5. Parliamo di un totale di 3,7 milioni di vetture omologate tra il 2009 e il 2015 che rappresentano l’8,8% del parco auto in Italia. Il divieto è previsto dal DL 121/2023 (convertito in legge 155/2023) e anticipa in parte la decisione dell’Unione europea di imporre dal 2035 la possibilità di immatricolare solo veicoli a emissioni zero.
La transizione green del mercato delle auto – a meno che non intervengano bruschi, anacronistici e dannosi passi indietro – ha un cammino segnato e richiede risorse economiche non indifferenti. Per fare in modo che questo cambiamento sia davvero equo, accessibile e vantaggioso per tutti, è necessario sostenere una serie di azioni che prevedano un accompagnamento da parte delle politiche pubbliche e adeguati sostegni economici per cittadini e imprese.
L’industria automotive europea e le tensioni geopolitiche
Le tensioni geopolitiche hanno ulteriormente evidenziato la fragilità del settore automobilistico europeo, ancora fortemente legato all’utilizzo di combustibili fossili e all’approvvigionamento di materie prime critiche. Siamo convinti che la crisi può trasformarsi in un’opportunità strategica se viene accompagnata da investimenti adeguati in mobilità sostenibile, veicoli elettrici e infrastrutture intelligenti. La sfida che ci troviamo ad affrontare è quella di garantire produttività, innovazione e tutela ambientale, senza lasciare indietro cittadini e imprese, che devono essere sostenuti nel passaggio verso auto a basse emissioni e nuove modalità di trasporto condivise.
La Commissione europea ha proposto un piano industriale utile a guidare il nostro continente verso una transizione ecologica giusta, sostenibile e inclusiva. Vogliamo dare il nostro contributo alla discussione in corso e abbiamo dunque portato alle istituzioni italiane ed europee le nostre proposte per accelerare l’attuazione di questo piano industriale attraverso una transizione che sia il più possibile equa e che non faccia ricadere tutti i costi sui contribuenti.

La sfida della transizione è garantire produttività, innovazione e tutela ambientale, senza lasciare indietro cittadini e imprese (Designed by Freepik)
Abbiamo illustrato le nostre idee, che vogliamo qui sintetizzare in cinque punti principali.
Incentivi stabili per l’auto green e davvero accessibili (senza click-day)
Questi incentivi devono permettere ai cittadini di sostituire i veicoli più inquinanti. Per questo chiediamo risorse adeguate soprattutto da parte dell’Unione Europea. Eliminando se possibile quei meccanismi di erogazione che rischiano di diminuire, anziché di accentuare, le possibili disparità tra chi li richiede. Come, ad esempio, i click-day.
Maggiore trasparenza per chi deve acquistare un’auto green
Servono informazioni chiare, complete e affidabili per fare scelte consapevoli: devono essere comunicati in maniera chiara e corretta consumi ed autonomie e serve il nuovo passaporto per le batterie elettriche che faciliterà l’acquisto delle auto elettriche anche di seconda mano.
L’acquisto dell’auto non è l’unica opzione
Bisogna incentivare il leasing sociale, il car-sharing e il noleggio a lungo termine agevolato per rendere le elettriche, anche usate, alla portata di tutti. Questo significa che bisogna implementare nuovi contratti con tariffe agevolate per gli automobilisti, soprattutto quelli più vulnerabili.
Sostenere l’elettrico con adeguate infrastrutture
Al momento vediamo una diffusione delle colonnine ancora non adeguata; l’auto elettrica difficilmente può essere un sostituto dell’auto termica soprattutto in alcune zone del Paese o fuori dalle grandi città. Di certo è un buon inizio prevedere bonus per installarle a casa o nel condominio, ma servono investimenti pubblici per una diffusione capillare delle reti di ricarica.
Proporre alternative valide ed efficienti all’utilizzo dell’auto in città
Servono trasporti pubblici efficienti e capillari, con più corse, tariffe accessibili e investimenti in nuove linee, per offrire un’alternativa concreta all’auto privata. Da questo punto di vista anche l’intelligenza artificiale e la mobilità autonoma possono contribuire ad efficientare il trasporto pubblico e ridurre le attese e i tempi di percorrenza.
In conclusione, accompagnare la transizione green dell’auto non è solo una questione tecnologica o di mercato: è una sfida culturale e sociale che richiede coraggio, investimenti e visione condivisa. Solo rafforzando la collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini possiamo trasformare una necessità ambientale in un’opportunità di sviluppo, innovazione e competitività per l’Europa. Altroconsumo continuerà a fare la sua parte, portando la voce dei consumatori ai tavoli decisionali e promuovendo soluzioni concrete per garantire che la mobilità del futuro sia davvero più equa, accessibile e vantaggiosa per tutti.
*Altroconsumo è la più grande organizzazione indipendente di consumatori in Italia e parte di Euroconsumers