Il CFO illuminato: da amministratore a partner strategico

scritto da il 16 Luglio 2025

Post di Maurizio Dardi, Partner Area CPM & ESG, Nextea (Altea Federation) –

Il ruolo del CFO (Chief Financial Officer) si è evoluto significativamente, andando ben oltre la mera contabilità e l’amministrazione, ed anche la gestione economico finanziaria. Se in passato era prevalentemente una figura “statutory-amministrativa”, focalizzata sulla rendicontazione e sulla gestione dei numeri a consuntivo, oggi, lo si può definire “CFO illuminato”, in quanto è diventato un vero e proprio partner strategico per l’Amministratore Delegato a supporto del business aziendale. Questa trasformazione è stata spinta principalmente dalla crescente variabilità e dalla necessità di tempi di risposta rapidi nel contesto di mercato attuale, ma non si tratta solo di reagire a crisi geopolitiche o economiche, quanto di anticipare gli eventi e supportare la strategia aziendale in un ambiente in continua evoluzione.

Un CFO illuminato non si limita quindi a produrre e riportare numeri, ma li interpreta, li incrocia e li utilizza per guidare decisioni strategiche, valutare i rischi (anche ESG) e supportare gli investimenti. Il ruolo si amplia e il professionista deve possedere un set di competenze più ampio e diversificato che vanno dalla Data Analysis al Risk Management, per guidare di fatto la Finance Transformation. Non a caso, la percentuale di CEO provenienti da ruoli CFO è in forte crescita, a conferma del fatto che le competenze finanziarie, analitiche e di visione sono oggi centrali nella guida strategica del business.

Grazie all’intelligenza artificiale il CFO orchestra il dato

Uno dei più attuali i catalizzatori del cambiamento del tradizionale ruolo di CFO è ora senza dubbio l’Intelligenza Artificiale. La robotizzazione e gli algoritmi predittivi stanno progressivamente automatizzando tutte le attività routinarie, dal reporting al consolidamento, dalla rendicontazione alla chiusura contabile, trasformandole in commodity digitali. Ciò non segna il declino della figura del CFO, anzi; l’adozione dell’AI comporta anche nuove responsabilità: prima tra tutte, deve assicurarsi che la qualità del dato sia elevata e che le fonti siano affidabili, in quanto l’efficacia dei sistemi intelligenti dipende, infatti, dalla coerenza, completezza e integrità dei dati che li alimentano. In tal senso, il CFO diventa un “orchestratore del dato”, garante della sua affidabilità e regista del suo utilizzo trasversale in tutta l’organizzazione.

CFO

Concentrarsi su attività a valore aggiunto

Inoltre, un CFO illuminato sfrutta l’AI come leva per guadagnare tempo e risorse concentrandosi, per esempio, su governance del dato, pianificazione evoluta, gestione dei rischi e guida agli investimenti, cioè tutte quelle attività a valore aggiunto per la sua professione. E lo fa con una consapevolezza: l’efficacia dell’AI è direttamente proporzionale alla qualità del dato. In altri termini, “garbage in, garbage out”: se i dati sono inaccurati o parziali, anche l’output dell’intelligenza artificiale sarà fallace e potenzialmente dannoso.

Questo cambio di paradigma è confermato da PwC: già nel 2022, oltre il 70% dei CFO indicava come priorità la costruzione di modelli di previsione avanzati e la capacità di analisi di scenario. Tale approccio si basa su tecnologie collaborative e soluzioni di Integrated Performance Management, in grado di garantire coerenza tra pianificazione strategica e finanziaria. Molte aziende hanno già provveduto a sostituire i modelli Excel-based con soluzioni collaborative e multi-company, capaci di integrare pianificazione, forecast, M&A, investimenti, gestione del personale e flussi di cassa.

Ecco le tendenze alla guida dell’evoluzione del CFO

La capacità di gestire e interpretare i dati è diventata una competenza fondamentale per il CFO, rendendolo di fatto colui che governa una parte rilevante della  data analysys, in grado di comprendere la  funzionalità dei dati e saperli utilizzare per trarre insight utili all’azienda, in quanto punto di partenza imprescindibile per adottare strumenti di intelligenza artificiale e per effettuare incroci che supportano le decisioni. Nel concreto, il CFO illuminato oggi raccoglie e incrocia i dati provenienti da diverse fonti (per esempio, Operations, vendite, controlling ecc…) e ne deve garantire la bontà e la qualità per fornire orientamenti strategici basati sull’analisi dei dati, supportando l’amministratore delegato e il business.

Adottare metriche ESG, priorità imprescindibile

Nel nuovo perimetro del CFO, anche l’adozione di metriche ESG (Environmental, Social, Governance) è diventata una priorità imprescindibile, estendendo la sua influenza dal solo ambito finanziario a quello strategico aziendale. Il CFO  non si occupa solo della rendicontazione ESG, ma soprattutto della valutazione e gestione dei rischi legati a questi fattori; in particolare, nell’ambito del business plan e del budget annuale, il CFO illuminato integra l’approccio ESG analizzando i rischi ambientali, sociali e di governance che possono impattare sulla performance aziendale. L’obiettivo è anticipare e non subire gli eventi, identificando scenari possibili (ad esempio, perdita di una linea di prodotto per motivi ambientali o chiusure di mercati dovute a dazi) e declinando le loro conseguenze in numeri e azioni concrete.  Il CFO è dunque chiamato a garantire la sostenibilità finanziaria di lungo periodo, anche attraverso l’ottimizzazione degli investimenti, l’accesso a nuovi capitali e l’integrazione dei fattori ESG nei business plan.

La “finance transformation” dell’azienda, cioè il processo di cambiamento e modernizzazione dell’area finanziaria, è spesso guidata dal CFO e questo processo include l’adozione di nuove metodologie, processi e tecnologie per migliorare l’efficienza e l’efficacia delle operazioni finanziarie. In alcune realtà, le competenze di gestione progetti e di trasformazione dei processi sono state incorporate all’interno dell’area del CFO, che non si limita più a supervisionare l’amministrazione, ma anche a guidare la riorganizzazione dei processi.

Il CFO è la bussola che guida l’impresa verso il valore

Oggi, per un’azienda non avere un CFO “illuminato” significa continuare a ragionare con un approccio troppo amministrativo e statutario, rischiando il ridimensionamento del ruolo dello stesso CFO ma, soprattutto, di non avere polso sui dati, e di conseguenza sulle decisioni predittive utili alla strategia aziendale e in ultimo, ma non meno importante, significa compiere scelte di investimento non ottimizzate e quindi scarsamente efficaci senza una valutazione integrata di rischi e ritorni.  In un’epoca dove l’intelligenza artificiale automatizza, la resilienza protegge e la sostenibilità orienta, il CFO è la bussola che guida l’impresa verso il valore ed è chiamato a bilanciare stabilità e trasformazione, rischio e opportunità, solidità finanziaria e sostenibilità a lungo termine, incarnando una figura sempre più strategica e centrale, destinata a evolversi, in molti casi, verso ruoli di vertice come quello di CEO.