Scienza e complessità: comunicare per una società consapevole

scritto da il 11 Luglio 2025

Post di di Marcos Valdes, CEO & direttore scientifico presso VIS Virtual Immersions in Science – 

Viviamo in un’epoca in cui la scienza e la tecnologia permeano ogni aspetto della nostra esistenza quotidiana, dalla salute all’ambiente, dai trasporti alle comunicazioni. Eppure, la distanza tra chi produce conoscenza scientifica e chi ne dovrebbe beneficiare – i cittadini – sembra, paradossalmente, crescere.

I più recenti avanzamenti tecnologici in campi come realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR), extended reality (XR) immersiva e interattiva o gamification possono essere utili mezzi per raggiungere una vasta tipologia di pubblici, soprattutto quello dei più giovani. Un mezzo, però, trova la sua ragion d’essere nello scopo per cui viene utilizzato e nel contenuto che veicola: VIS – Virtual Immersions in Science, partecipata da ETT S.p.A. – Dedagroup, è il primo spin-off nella storia della Scuola Normale Superiore e ha come mission proprio la comunicazione di scienza e conoscenza, tramite la produzione, diffusione e promozione di contenuti multimediali per la divulgazione scientifica e culturale.

La comunicazione scientifica, infatti, non è un’attività accessoria o decorativa del mondo della ricerca, ma una funzione essenziale, capace di incidere profondamente sulla società. Perché una cittadinanza informata è una cittadinanza più libera, più consapevole, in grado di partecipare alle scelte collettive che riguardano il proprio futuro.

Il diritto alla comprensione per una società più giusta

Oggi più che mai, formare figure in grado di raccontare scienza e conoscenza in modo competente, accessibile e coinvolgente è una necessità sociale. Ridurre il carico cognitivo, rendere il contenuto più significativo e memorabile a lungo termine attraverso la sfera affettiva e sollecitare la risposta attiva dell’utente: questi alcuni dei vantaggi dell’engagement che, in varie ricerche pubblicate nell’ultimo decennio, è stato stimato possano incidere sulla comprensione e sull’apprendimento dei contenuti anche del 60/70% rispetto ai metodi tradizionali.

Per questo motivo il lavoro di VIS integra varie competenze scientifiche, artistiche e umanistiche focalizzate sull’innovazione nei metodi, nello storytelling, nella creatività, nella individuazione, comprensione e traduzione divulgativa dei punti focali scientifici da comunicare. Non si tratta solo di migliorare la “reputazione” della scienza, ma di restituire ai cittadini il diritto alla comprensione del mondo che li circonda. In un’epoca segnata da crisi ambientali, disinformazione, trasformazioni tecnologiche rapide e spesso opache, saper comunicare la complessità della conoscenza è un atto dovuto volto alla costruzione di una società più giusta, informata, capace di affrontare le sfide del futuro.

Una “palestra” per gli engager

L’idea di un appuntamento annuale dedicato a chi assume il ruolo di mediatore e tessitore di relazioni tra mondi diversi è stata promossa da VIS assieme all’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF): nel 2025 l’evento ENGAGE è arrivato alla sesta edizione ed è stato ospitato, dal 9 all’11 luglio da M9 – Museo del ’900 a Mestre e ha visto la rinnovata partnership con Università Ca’ Foscari di Venezia – Dipartimento DAIS, oltre che il Patrocinio di APENET, la rete italiana degli atenei ed enti di ricerca per il Public Engagement.

Non solo un workshop formativo, ma un’iniziativa di crescita culturale e interdisciplinare dedicata agli “engager” che hanno il compito professionale di raccontare scienza e conoscenza alla società. VIS, assieme ai partner, porta a ENGAGE le proprie esperienze per favorire un momento di dialogo multidisciplinare, di confronto tra visioni, di ideazione e di formazione. Il programma si articola in tre giornate dense di incontri, talk, esercitazioni pratiche, dove la formazione professionale si intreccia con la riflessione critica, con la creatività e con il desiderio di cambiare prospettiva.

La comunicazione scientifica non può essere una trasmissione unidirezionale

Chi partecipa vuole imparare a progettare percorsi di divulgazione efficaci, capaci di coinvolgere pubblici diversi, superando stereotipi e semplificazioni. Le nuove tecnologie digitali, la realtà immersiva, l’intelligenza artificiale sono strumenti importanti, ma al centro rimane sempre la relazione umana, la costruzione di rapporti di fiducia e partecipazione, di engagement. Perché la comunicazione scientifica non può essere solo pensata come una trasmissione unidirezionale di dati o risultati, ma piuttosto come uno scambio continuo, fatto di ascolto, adattamento, creatività e responsabilità.

scienza

Contaminare le competenze per nuove narrazioni

Ciò che rende ENGAGE un evento speciale è anche la sua capacità di costruire una comunità ricca di esperienze e punti di vista complementari. Chi arriva da mondi diversi – dalla ricerca, dalla comunicazione, dalle istituzioni culturali – si ritrova in un ambiente vivace e informale, dove le competenze si intrecciano e dove si sperimenta insieme, dove le diverse visioni dialogano e si arricchiscono a vicenda. Attraverso i Project Work, momenti informali di progettazione collettiva, i partecipanti lavorano su attività di comunicazione e divulgazione, con temi e format diversi.

È una “palestra” per la scienza che dialoga, che si mette in gioco, che riconosce la pluralità dei pubblici e la ricchezza delle possibili narrazioni; un invito a non lasciare la comunicazione scientifica all’improvvisazione, ma a coltivarla con cura, metodo e passione, imparando a riconoscere e acquisire le competenze necessarie.

L’informazione, oggi, cresce a un ritmo enormemente superiore a quello della conoscenza. La divulgazione di qualità non può contrastare con i numeri bruti la marea debordante dell’informazione sul Web e sui social, ma serve piuttosto a fornire gli strumenti al pubblico per navigare questo vasto mare con consapevolezza e capacità critica. Chi vedrà un documentario ben fatto, o leggerà un articolo ben scritto, avrà più strumenti per riconoscere fake news e disinformazione.