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Fibra decisiva per competere: le Pmi hanno un’altra scelta?


Post di Renzo Ravaglia, CEO e Co-Founder FibreConnect –
In Italia, la possibilità di crescere e restare competitivi passa sempre più attraverso la velocità e l’affidabilità della rete. Eppure, per le piccole e medie imprese, il percorso verso la digitalizzazione resta accidentato: mentre quasi sei famiglie su dieci possono già contare sulla fibra FTTH, meno della metà delle PMI gode di questa infrastruttura. Non si tratta di un dettaglio tecnico, ma di una vera barriera che frena la crescita e la modernizzazione del tessuto produttivo nazionale. È quanto emerge dall’Indagine sullo stato della connettività FTTH delle PMI italiane condotto dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) e dall’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI della School of Management del Politecnico di Milano.
Senza una rete all’altezza delle esigenze moderne, le PMI rischiano di restare indietro nella corsa all’innovazione, rallentando la capacità di adottare soluzioni digitali avanzate e di competere efficacemente su mercati sempre più globali. Al contrario, le aziende che dispongono di connessioni performanti possono sfruttare la tecnologia per ottimizzare i processi, migliorare la produttività e offrire servizi più efficienti, ponendosi come driver di crescita per l’economia locale e nazionale.
Un quadro territoriale a macchia di leopardo
La diffusione della fibra in Italia non è uniforme. La Lombardia guida la classifica regionale per copertura FTTH, seguita da Lazio, Campania, Liguria e Molise. Tuttavia, regioni chiave per il tessuto produttivo come Veneto ed Emilia-Romagna, che ospitano rispettivamente l’11% e il 9% delle PMI italiane, mostrano valori inferiori alla media, evidenziando come la disponibilità di infrastrutture moderne non corrisponda sempre alla concentrazione di aziende strategiche.
Anche a livello provinciale emergono forti differenze: Prato raggiunge l’82% di PMI connesse in FTTH, Milano e Trieste superano il 70%, mentre Bolzano si ferma al 46%. Sorprendentemente, alcune città del Sud come Palermo, Napoli e Cagliari figurano tra le prime dieci province per copertura, ma il panorama generale rimane frammentato.
La densità territoriale delle imprese è un fattore determinante: oltre il 70% delle PMI risiede in aree con al massimo due imprese, e in questi contesti la percentuale di aziende servite da FTTH scende sotto il 50%. Questo dato evidenzia come le PMI più isolate siano quelle maggiormente penalizzate, con conseguenze dirette sulla possibilità di adottare strumenti digitali avanzati.
Analisi settoriale: non tutti i comparti partono dallo stesso punto
La copertura in fibra varia notevolmente anche in base al settore economico. I servizi finanziari, l’ICT e le professioni tecnico-scientifiche registrano le performance migliori: il 68% delle PMI in questi comparti è raggiunto dalla fibra, mentre solo il 7% opera con velocità inferiori ai 30 Mbit/s. La concentrazione di queste imprese nei centri urbani (91%) e in aree densamente abitate facilita l’accesso a infrastrutture performanti, ma non elimina la necessità di investimenti continui per garantire sicurezza, rapidità e resilienza delle connessioni.
Il settore manifatturiero, che comprende quasi 69.000 imprese (poco meno di un terzo delle PMI italiane) presenta margini di miglioramento: solo il 40% delle aziende è servito da FTTH, mentre il 18% rimane con connessioni sotto la media nazionale. In questo comparto, l’adozione di soluzioni digitali come la gestione avanzata delle scorte, il tracciamento della produzione e la manutenzione predittiva può tradursi in vantaggi concreti: riduzione dei costi, ottimizzazione della logistica e incremento dell’efficienza complessiva della catena di produzione. Migliorare la connettività in questo settore non è dunque solo una questione tecnica, ma un intervento strategico per recuperare competitività rispetto alle grandi imprese e ai competitor internazionali.
I settori con maggiori problemi
Agricoltura e attività estrattive, che rappresentano circa il 2% delle PMI italiane, mostrano le performance peggiori: solo il 31% delle aziende è raggiunto da fibra e il 27% lavora con velocità inferiori a 30 Mbit/s. La scarsa disponibilità di banda in questi settori limita la possibilità di adottare tecnologie innovative come sensori IoT, sistemi di monitoraggio ambientale o piattaforme di gestione della supply chain, rallentando la transizione verso modelli di produzione più sostenibili ed efficienti.
Altri comparti, come costruzioni, commercio, alloggio e ristorazione, servizi di supporto alle imprese, logistica e servizi pubblici, si mantengono in linea con la media nazionale, ma non sfuggono alla necessità di rafforzare le infrastrutture digitali per sostenere processi innovativi e competitivi.
La fibra ottica: pilastro della competitività
Disporre di una rete ultraveloce non è più un’opzione accessoria: è una condizione imprescindibile per crescere, innovare e competere. La tecnologia FTTH garantisce velocità elevate, bassa latenza e continuità operativa, elementi essenziali per l’utilizzo di piattaforme cloud, sistemi di analisi dati, soluzioni di intelligenza artificiale e manutenzione predittiva.

Senza una rete all’altezza delle esigenze moderne, le PMI rischiano di restare indietro nella corsa all’innovazione, rallentando la capacità di adottare soluzioni digitali avanzate e di competere efficacemente su mercati sempre più globali (designed by Freepik)
Adeguare la propria connettività significa quindi molto più che migliorare le performance operative: rappresenta un investimento strategico, una leva per aumentare la resilienza aziendale, ridurre il rischio di interruzioni e migliorare la capacità di risposta alle sfide di mercato.
Policy mirate e pianificazione strategica
La digitalizzazione delle PMI non può basarsi su interventi generici. La mappatura dettagliata della localizzazione delle aziende, combinata con dati settoriali e territoriali, è fondamentale per concentrare gli sforzi dove servono davvero. Le iniziative come la Broadband Map di AGCOM permettono di identificare le aree più critiche e definire strategie mirate, calibrando investimenti e interventi in base alle specifiche esigenze dei diversi settori economici e territori.
Un approccio mirato consente di ridurre le disparità, favorire la crescita delle imprese più isolate, garantire continuità dei servizi digitali e accelerare il processo di digitalizzazione del Paese. Solo in questo modo le PMI italiane potranno sfruttare appieno le opportunità offerte dalla tecnologia, contribuendo alla competitività complessiva del sistema produttivo nazionale.
Verso un futuro digitale
Il passaggio a una connettività moderna non è più una scelta opzionale, ma una strategia essenziale. Le PMI che investono in fibra ottica e infrastrutture digitali hanno la possibilità di adottare strumenti avanzati, ottimizzare processi, migliorare servizi e ridurre i costi operativi. Chi non lo fa rischia di restare indietro, limitando la propria capacità di innovare e competere su scala nazionale e internazionale.
In questo contesto, la fibra ottica non è solo un’infrastruttura tecnica: è il fattore abilitante della trasformazione digitale, della resilienza e della crescita delle PMI italiane. Garantire una rete stabile, veloce e diffusa significa mettere le imprese in condizione di affrontare il futuro con strumenti adeguati, riducendo il divario digitale e rafforzando l’intero sistema economico.
Fonti
- – Indagine sullo stato della connettività FTTH delle PMI italiane PMI condotto dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) e dall’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI della School of Management del Politecnico di Milano
- – Broadband Map di AGCOM