17 Giugno 2016

Perché i risparmiatori italiani pagano un conto più salato e come possono consolarsi

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Un approfondimento, contenuto nell’ultimo bollettino economico della Bce osserva l’effetto dei tassi bassi sui ricavi netti da interesse per le famiglie. Scorrendolo acquisiamo diverse informazioni – alcune delle quali era facile immaginare – e ne possiamo dedurre altre. Partiamo da un principio generale: una politica di bassi tassi di interesse favorisce i debitori e svantaggia i creditori. I primi perché possono prendere a prestito risparmiando, i secondi perché devono contentarsi di dare a prestito ai tassi che offre il mercato, ricordando che chi vuole un maggior rendimento deve rischiare di più. Questa premessa ci...

04 Giugno 2016

I debiti trilionari delle famiglie americane tornano al livello del 2008

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L’ultimo quarterly report rilasciato dalla Fed, che monitora l’andamento dei debiti delle famiglie americane riporta un dato interessante: il debito aggregato è cresciuto ancora nel primo quarto del 2016, raggiungendo la rispettabile cifra di 12,25 trilioni di dollari, l’1,1% in più dell’ultima quarto 2015. Siamo ancora sotto il picco del 2008 (12,68 trilioni), ossia dell’epoca che ha preceduto la crisi, ma appena di un misero 3,3%: nulla che non si possa recuperare entro un paio di trimestri. Il QE, se questo era uno dei suoi scopi, ha funzionato esemplarmente. Oltre all’andamento crescente dell’indebitamento delle...

27 Maggio 2016

No, non esistono pranzi gratis e l'helicopter Keynes non è la gallina dalle uova d'oro

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Pubblichiamo un post di Andrea Garufi, quadro direttivo bancario appassionato di macroeconomia. Collabora al blog Piano Inclinato con una sua rubrica di storia del pensiero economico - Frances Coppola ha di recente scritto un pezzo, ripreso da Econopoly, che partendo da una frase di Keynes su moneta e crescita arriva a una critica delle odierne politiche monetarie non convenzionali. L'intento principale dell'articolo è di sostenere che la capacità di spesa degli operatori economici, nonché la distribuzione della ricchezza fra i soggetti, influenzano la propensione al consumo e quindi possono, in determinate circostanze di stagnazione...

26 Maggio 2016

I (troppi) risparmi europei emigrano negli Usa e fuggono dagli Emergenti

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La buona notizia è che il risparmio nell’eurozona continua a crescere, del 6,5% a fine 2015 rispetto al +5,3% di fine 2014. Quella meno buona è che non trovando evidentemente impieghi migliori in casa, finisce sempre più all’estero, e in particolare nei paesi avanzati, Stati Uniti in testa, mentre continuano a fuggire dai paesi emergenti. L’ultimo aggiornamento della Bce sull’analisi dei saldi settoriali dell’area conferma una tendenza che avevamo già osservato un paio di mesi fa, che si caratterizza per la sostanziale scomparsa degli investimenti pubblici e una costante eccedenza di risparmio rispetto agli investimenti,...

24 Maggio 2016

Keynes, la Teoria quantitativa della moneta e l'helicopter money invece del QE

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Pubblichiamo un post da Coppola Comment. L’autrice, Frances Coppola, MBA alla Cass Business School, scrive su Forbes. Il suo blog è stato spesso citato su Alphaville del Financial Times e anche da Economist, Wall Street Journal, New York Times e Guardian. Qui la versione originale del post – "La miglior critica della Teoria quantitativa della moneta è di Keynes", ha commentato Toby Nangle su Twitter, facendo riferimento al seguente paragrafo della Lettera aperta di Keynes a Roosevelt (il neretto è di Toby): "L'altra serie di errori, di cui temo l'influenza, nasce da una grezza dottrina economica comunemente conosciuta come...

20 Maggio 2016

Risparmiare o indebitarsi? il dilemma del consumatore e gli effetti del QE

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Per cose che succedono mi viene in mente di cambiare la mia vecchia automobile, che ormai va per i 15 anni, e di regalarmene una nuova. Mi incoraggio andando a spulciare il mio conto in banca, dove da un paio d'anni giace inutilizzato il mio povero gruzzolo di risparmi. Prima riuscivo a spuntarci qualcosina - coi Bot o i Btp, sapete - ma adesso questi arnesi rendono nulla, e anzi ci perdi. E siccome non sono abbastanza ricco per giocare al grande investitore, l'ho lasciato lì, a far muffa e a sciogliersi, una goccia alla volta, grazie al caldo abbraccio del fisco e della mia banca. Mi sembrano talmente inutili, questi soldi, che decido...

21 Aprile 2016

Dal QE alla Abenomics per le politiche economiche molte gambe e poca strada

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Pubblichiamo un post di Andrea Mantovi e Giulio Tagliavini. Mantovi è docente a contratto di approfondimenti di microeconomia presso l'Università degli Studi di Parma. Diverse le pubblicazioni di livello internazionale, la più recente, in uscita sul Journal of Economics. Tagliavini è professore ordinario di economia degli intermediari finanziari presso l'Università degli Studi di Parma. Si interessa di gestione della banca con riguardo ai profili della responsabilità sociale e del relativo profilo etico - Gli economisti hanno da tempo imparato a usare le metafore per sintetizzare tramite immagini accattivanti il nucleo di un...

18 Marzo 2016

Ecco la nuova stella nel mercato dei bond: è la reverse yankee

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Nel popoloso firmamento dei bond si fa strada una nuova stella, sorta grazie all'ampio divergere delle politiche monetarie mondiali. Il nome di questi strumenti, reso celebre dalle cronache e più di recente dall'ultima quarterly review della Bis è reverse yankees. Si tratta di obbligazioni emesse da aziende americane, ma denominate in euro. Ottime per gli arbitraggi, rese possibili dai tassi divergenti fra Usa e Ue, in ragione del fatto che le corporation Usa posso emettere debito in valuta europea, che costa di meno, e poi all'occorrenza trasformarlo in dollari. Si potrebbe pensare che si tratti di poca roba. Ma in realtà il fenomeno...

06 Marzo 2016

Titoli di Stato Usa, questa volta può essere diverso (e di quale QE parliamo?)

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Pubblichiamo un post di Carmen Reinhart, docente di sistemi finanziari internazionali presso la Kennedy School of Government, Università di Harvard - E COMUNQUE, DI CHI È STATO IL QE? di Carmen Reinhart Tra il 1913, anno della creazione della Federal Reserve americana, e la fine degli anni Ottanta, si può dire che la Fed fu l’unica realtà protagonista nelle operazioni di acquisto di titoli di stato statunitensi da parte delle banche centrali. Durante tale periodo, la Fed deteneva tra il 12% e il 30% dei titoli negoziabili del Tesoro americano (si veda il grafico), e a breve avrebbe raggiunto l’apice post-bellico nel tentativo...

04 Febbraio 2016

Vent'anni di QE e tassi a zero non bastano al Giappone. Perché dovrebbero curare noi?

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Mi fa un certo effetto leggere il governatore della banca centrale giapponese, Haruhiko Kuroda, definirsi, senza ironia apparente, “una delle persone più qualificate al mondo per parlare di tassi a zero”. La dichiarazione di Kuroda fa parte di uno speech del 16 gennaio scorso (Japan’s Experience of Overcoming the Zero Lower Bound), che quindi ha preceduto di un paio di settimane la decisione della BoJ di portare alcuni tassi sottozero. Ciò mi fa riflettere su un'altra circostanza. Ossia il fatto che il Giappone si trovi nella situazione in cui si trova adesso l’Europa, per non dire il mondo intero, da almeno un ventennio, da...