13 Dicembre 2016

La festa sui mercati e il parallelismo fra Trump e Reagan

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Che ci fosse aria di festa sui mercati internazionali è evidente da diversi giorni, se non settimane. L’umore degli investitori si è decisamente orientato al positivo già all’indomani delle elezioni del nuovo presidente statunitense, ed è diventata talmente visibile, questa intonazione, che la Bis, la Banca dei regolamenti internazionali, ha ritenuto opportuno sottolinearla nella sua ultima Quarterly review. La banca di Basilea ha pubblicato un grafico dove si osserva un parallelismo molto interessante fra l'andamento dei mercati dopo l'elezione di Trump e quello che si registrò all’indomani dell’elezione di Ronald...

23 Novembre 2016

Se i dollari fossero carri armati non saremmo solo circondati

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Occhi curiosi, a volte timorosi, guardano al mercato valutario con rinnovata attenzione da quando l’America si è data un nuovo presidente che promette di farla tornare grande. E sarà il tono, sarà il tipo, ma da quando Trump è stato eletto il biglietto verde sembra avviato a rafforzarsi. Il combinato disposto fra le decisioni di politica monetaria della Fed, che dovrebbe alzare nuovamente i tassi a fine anno, e le promesse di Trump disegna uno scenario rialzista per il biglietto verde. E non è affatto detto che ciò che va bene per il dollaro, incidentalmente la moneta internazionale di fatto se non di diritto, vada bene per il...

23 Settembre 2016

La prepotente divergenza fra banche europee e americane

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La crescente divergenza monetaria fra Usa e Ue sembra produrre effetti anche sul funzionamento del sistema bancario. Le banche europee, insieme a quelle giapponesi, ossia delle aree in cui le politiche monetarie sono in piena fase di allentamento, soffrono infatti assai più quelle statunitensi, dove, fra stop and go, la politica monetaria va verso la normalizzazione. Questo andamento si può osservare leggendo l’ultimo quarterly report della Banca dei regolamenti internazionali (Bis), che analizza le complessità dei sistemi bancari, cominciando proprio da quella originata dall’andamento calante dei tassi di interesse, che erode i...

02 Agosto 2016

Le munizioni a salve delle banche centrali

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“La domanda mondiale è cresciuta a un ritmo solo moderato e l’inflazione è rimasta persistentemente bassa nelle economie avanzate e in alcune economie emergenti nonostante un lungo periodo di politiche monetarie eccezionalmente accomodanti”. Così scrive la Bis (la Banca dei regolamenti internazionali) in uno dei capitoli della sua ultima relazione annuale dove si analizza l’efficacia delle decisioni di politica monetaria sull’economia. La questione non è tanto se siano servite negli anni passati – circostanza assai discussa ma sulla quale c’è un relativo consenso (circa la loro necessità) – ma se siano utili ancora...

26 Luglio 2016

Gli stress test e la realtà del mercato

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Mancano ormai pochi giorni alla diffusione dei risultati dello stress test che l’EBA - Autorità Bancaria Europea - sta conducendo su 53 banche appartenenti ai Paesi dell’Unione Europea, quelle con un attivo superiore ai 30 miliardi di euro. Le novità di questo ultimo stress test, oltre a riguardare il numero delle banche coinvolte (che rispetto al 2014 sono solo una parte delle banche sottoposte alla vigilanza della BCE), sono anche di natura operativa e si riferiscono a tre nuove tipologie di rischio prese in considerazione: il cosiddetto “conduct risk”, il rischio che comportamenti negligenti o fraudolenti determinino sanzioni...

12 Aprile 2016

L'euro low cost fa volare il credito. In Svezia

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La politica monetaria della Bce fa bene al credito. Ma, a quanto pare, assai più in Svezia che nell'eurozona. Nell'area della moneta unica, infatti, la crescita del credito negli ultimi trimestri del 2015 rimane debole, oscillando poco sopra lo zero per cento, pur avendo recuperato la crescita negativa del 2014. Al contrario in Svezia gli ultimi trimestri del 2015 hanno visto una crescita del credito fino all'8% e secondo alcuni osservatori una buona parte di questo sviluppo si spiega proprio come conseguenza delle politiche di Francoforte. L'analisi è contenuta in uno speech (dal titolo "Bank capital and monetary policy...

18 Marzo 2016

Ecco la nuova stella nel mercato dei bond: è la reverse yankee

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Nel popoloso firmamento dei bond si fa strada una nuova stella, sorta grazie all'ampio divergere delle politiche monetarie mondiali. Il nome di questi strumenti, reso celebre dalle cronache e più di recente dall'ultima quarterly review della Bis è reverse yankees. Si tratta di obbligazioni emesse da aziende americane, ma denominate in euro. Ottime per gli arbitraggi, rese possibili dai tassi divergenti fra Usa e Ue, in ragione del fatto che le corporation Usa posso emettere debito in valuta europea, che costa di meno, e poi all'occorrenza trasformarlo in dollari. Si potrebbe pensare che si tratti di poca roba. Ma in realtà il fenomeno...

10 Marzo 2016

Chi paga il conto dei tassi negativi? Controllate il prezzo dei mutui, per esempio

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Poiché la Bce ha portato a un livello ancora più negativo il tasso sui depositi delle riserve bancarie, nel disperato tentativo di stimolare un'economia sostanzialmente depressa, è estremamente interessante leggere un’analisi, contenuta nell’ultima quarterly review della Bis ("How have central banks implemented negative policy rates?"), la Banca dei regolamenti internazionali nota anche come banca delle banche centrali, dove gli autori osservano le conseguenze della decisione che quattro banche centrali hanno adottato di portare a zero i tassi ufficiali, osservando prima il mercato monetario e poi la struttura dei tassi...

26 Dicembre 2015

Condono, ristrutturazione o rifinanziamento? Il peccato originale nella crisi greca del debito

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Spesso gli economisti, per risolvere analiticamente i loro modelli, partono dall’idea che si debba cominciare dal futuro per poi procedere a ritroso alla soluzione per il presente, ipotizzando che gli agenti economici siano in grado di anticipare correttamente le conseguenze di ciò che fanno oggi. Al contrario, i responsabili della politica economica, e purtroppo non solo loro, si trovano tipicamente a dover fare esattamente l’opposto: cercare di risolvere un problema presente che è frutto degli errori commessi in passato, errori le cui conseguenze erano state ignorate, spesso volutamente, quando le scelte erano state compiute. Il...

14 Dicembre 2015

Fed, tassi da alzare sì o no? Ecco la domanda da 10 trilioni di dollari

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Ci siamo o forse no: il mai tanto atteso meeting del 15-16 dicembre durante il quale la Fed dovrebbe decidere il suo primo rialzo dei tassi da oltre un settennio si trova a dover fare i conti con una situazione di debito internazionale denominato in dollari che non solo non si è normalizzata, ma anzi si è aggravata. Gli ultimi dati diffusi dalla Banca dei regolamenti internazionali (Bri o Bis nella versione inglese), che al tema del credito denominato in dollari ha dedicato un interessante approfondimento nella sua ultima quarterly review, mostrano che la montagna di debito in valuta americana del settore non finanziario è cresciuta...