L’eterna fuga dalla realtà che danneggia democrazia ed economia

scritto da il 24 Novembre 2017

In tutti i contesti della vita l’istinto umano a sfuggire dalla realtà, quando essa è distante dai propri desideri e aspettative, produce danni. Facciamo alcuni esempi concreti tratti dalla vita di ognuno di noi:

Casa: se abbiamo comprato una casa nel periodo in cui i prezzi erano alti e poi si sgonfia la bolla e noi abbiamo bisogno di rivenderla, decidiamo di aspettare fino a quando il prezzo non “tornerà” ad essere almeno quello che abbiamo pagato. Questa aspettativa è equivalente a voler vendere un prodotto il cui prezzo di mercato è basso a un prezzo alto e quindi non troviamo alcun compratore.

Lavoro: dati gli studi che abbiamo fatto, la valutazione che facciamo di noi stessi, della nostra esperienza e di quanto valore potremmo creare per una azienda, cerchiamo lavori con responsabilità e remunerazione elevati. Ma nessuna azienda ce li offre e noi continuiamo ad attendere chi ci dia quello che ci aspettiamo.

Banche: tengono nei loro bilanci per molti anni i cosiddetti non-performing-loans (prestiti che probabilmente non verranno restituiti) a valori alti, come se fossero crediti normali.

Relazioni: conflitti noti a entrambe le persone che invece di essere affrontati e fatti evolvere verso relazioni più efficaci vengono lascitai lì, latenti, per molti anni o addirittura per sempre.

Informazione: dibattiti pubblici nei quali invece che partire dai dati, i fatti, le statistiche, gli studi scientifici, si dibatte in un mare di opinioni in cui ognuno può dire quello che vuole senza nessun controllo e valutazione della solidità delle sue posizioni.

Aziende: deadline che non muoiono mai quando dovrebbero, termini di pagamento non rispettati in modo sistematico, contratti con SLA (Service Level Agreement) non rispettati e senza penali.

Stato: leggi fatte senza alcuna valutazione di impatto sui cittadini in termini di costi diretti e indiretti.

Sanità: nonostante sia perfettamente noto che le cause delle malattie siano in larga parte fumo, cattivo cibo, stress, poca attività fisica e alcool, la grande maggioranza delle risorse economiche viene messa sulla cura dei patologici e non sulla limitazione di queste cause.

Tutti questi esempi hanno sotto lo stesso identico fenomeno: si accetta una situazione che ci allontana dalla realtà, da come stanno veramente le cose, perché questa sarebbe troppo spiacevole o difficile da sostenere. È come la storiella dell’ubriaco che, perse le chiavi in un punto buio, le cerca sotto al lampione perché lì c’è la luce.

Questa perdita di senso in quello che facciamo per mancanza di lucidità su ciò che è vero, reale, misurabile, comprensibile e apertamente condivisibile va spesso a braccetto con il predominio di fenomeni di potere individuale rispetto al predominio delle idee. 

Si accompagna a fenomeni come il group-thinking (patologia del sistema di pensiero esibito dai membri di un gruppo sociale quando questi cercano di minimizzare i conflitti e raggiungere il consenso senza un adeguato ricorso alla messa a punto, analisi e valutazione critica delle idee); 

le lobbies (gruppo organizzato di persone che cerca di influenzare dall’esterno le istituzioni per favorire particolari interessi, la cui influenza può far leva su elementi immateriali, come il prestigio di cui il gruppo gode, o su elementi materiali, come il denaro di cui dispone); 

il familismo amorale (massimizzare unicamente i vantaggi materiali di breve termine della propria famiglia, supponendo che tutti gli altri si comportino allo stesso modo).

Mentre la ricerca onesta delle verità è un atteggiamento mentale propedeutico a una democrazia ed economia ben funzionante, la fuga da essa prepara ogni genere di deformazione e apre il fianco a interessi di parte, manipolativi e senza scrupoli.

Una società focalizzata sugli interessi dei singoli non permette più una discussione aperta e lucida alla ricerca di argomenti che chiariscano come stanno veramente le cose. È un fenomeno molto umano e dentro al quale tutti, ricchi e poveri, colti e meno colti, siamo coinvolti.

Per quanto possa essere difficile, impegnativo e doloroso nel breve, aprire la mente a scoprire il vero rispetto al falso, è l’unico investimento di lungo periodo sul quale vale davvero la pena mettere le nostre energie.

Twitter @lforesti