Da Nostradamus ai serpenti le ricerche pazze degli italiani sul coronavirus

scritto da il 27 Febbraio 2020

L’autrice di questo post è Mariachiara Marsella, co-founder e web marketing manager di BEM Research –

Quando una persona cerca qualcosa su Google non sta semplicemente digitando una parola chiave, sta esprimendo un bisogno. Tale bisogno può essere la necessità di acquistare un prodotto o un servizio, di risolvere in autonomia un problema oppure di documentarsi.

L’analisi delle ricerche online ci mostra, di fatto, timori, speranze e convinzioni delle persone.

Nel caso del coronavirus questa analisi dice molto in merito all’opinione comune.

Analizzando i cosiddetti “suggest” di Google, anche grazie al tool professionale Answerthepublic che, nella versione pro, consente di effettuare comparazioni tra ricerche, il primo dato di fatto è che in soli 2 giorni (dal 24/02/2020 al 26/02/2020) si sono aggiunte circa 200 nuove ricerche correlate al Covid19.

Nello specifico delle nuove ricerche e guardando al dettaglio del “dove” adesso le persone cercano di sapere dove si trovi il contagio “per provincia”: vogliono sapere le province esatte e nello specifico le zone rosse e le zone gialle.

Poi si sono aggiunte ricerche che mostrano la necessità di essere tranquillizzati, per esempio infatti si cercano notizie sullo stato di salute del giovane di 38 anni, oppure informazioni sull’eventuale legame con il sushi, la questione “viaggi” e se i pacchi provenienti dalla Cina possono essere più o meno infetti.

A prescindere dalla comparazione, guardando i dati in assoluto lo scenario che ne viene fuori è di “domande” a tratti impressionanti.

Nel dettaglio:

coronavirus con il caldo muore

coronavirus guerra batteriologica

coronavirus la verità

coronavirus Nostradamus

coronavirus origine laboratorio

coronavirus origine militare

coronavirus profezia

coronavirus serpenti
coronavirusImmagine elaborata da Answerthepublic.com

Nessun esperto ha mai detto che il caldo ucciderà il virus, ma è bastato che si dicesse che “il caldo aiuterà” per trarne le conclusioni. Nell’articolo intitolato Coronavirus contro influenza: quali sono le principali differenze il virologo Matteo Bassetti spiega: “Quello che ancora non sappiamo è se il Covid19, come l’influenza, perderà aggressività con il caldo e le temperature elevate. Su questo non vi è certezza…”.

Ricerche su eventuali complotti e guerre batteriologiche sono molto probabilmente legate alla circolazione di informazioni sui Social, WhatsApp e non solo.
 Anche in questo caso l’articolo Da Big Pharma alla guerra batteriologica cinese: le 8 bufale sul Covid19 spiega chiaramente da dove traggono origine queste fake news.

Non mi soffermo sulle altre come la profezia di Nostradamus perché già, fortunatamente, dibattuta. Per riassumere in pochissime parole: non c’è nemmeno una piccolissima o timida evidenza per la quale si possa parlare di “profezia” o, meglio, qualsiasi influenza più o meno seria potrebbe essere l’oggetto della profezia.

Sarà interessante capire nel tempo come si evolve questa ricerca anche per capire se l’opera di informazione a cura delle istituzioni sia stata davvero efficace.

Twitter @uale75