Il bonus vacanze e la metafora del Signor Bonaventura

scritto da il 10 Agosto 2020

L’autore di questo post è Luca Martucci, consulente ed esperto di marketing di destinazione –

Che l’ iniziativa fosse poco felice si sapeva da subito. Nonostante i numeri siano chiari , la narrazione ufficiale è un’altra, quella della metafora del Signor Bonaventura.

Il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, già da tempo impegnato nella valorizzazione culturale dei fumetti, non poteva scegliere di meglio per celebrare i “successi” del bonus vacanze. Felici per questo tuffo nella nostra infanzia, e grati al Corrierino anche per la vincita in un concorso di due biglietti aerei e del nostro battesimo dell’ aria a 12 anni , riteniamo giusto fornire una sintesi per i più giovani che non conoscono il signor Bonaventura:

“un simpatico eroe per caso, buono e ingenuo… che alla fine di ogni storia, iniziata all’insegna del bisogno o del pericolo, ma risolta positivamente con l’aiuto della buona fortuna, viene ricompensato con un milione di lire”.

O anche “un uomo molto fortunato che, senza averne reale coscienza, risolve situazioni intricate e che, per questo, viene premiato”

In realtà siamo solo all’ inizio della sventura del bonus vacanze e non c’è dubbio che la situazione sia all’ insegna del bisogno. Probabilmente, come per tante altre iniziative, non sapremo mai il vero consuntivo finale. Ma chi al momento starebbe ricevendo il “MILIONE” ? Di certo non il Turismo, inteso come Industria, quello fatto di aziende e di lavoratori. Forse buona parte di quei turisti che avrebbero viaggiato lo stesso? Più probabile che il “premio” sia quello che il Ministro dà a se stesso, al suo ministero ed al governo.

Il Signor Bonaventura è la metafora ideale per descrivere come, al di là di ripetere quello che ormai sanno anche i bambini (pesa il 13 % del PIL!), i nostri decisori  non abbiano chiaro cosa il Turismo significhi davvero, come funzioni, e quanto grave sia la sua attuale crisi.

L’impostazione populista dell’iniziativa e l’insistenza nel volerla varare, nonostante le numerose e qualificate critiche ricevute sin dall’inizio, ricordano altri illustri precedenti come il reddito di cittadinanza e bonus vari, e dimostrano, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che in Italia mancano competenze, visione e governance del turismo, e non solo.

Sui numeri potremmo discutere per ore. Per essere valutati a pieno andrebbero rapportati al numero di hotel aperti ed a quello degli esercizi ricettivi che accettano il bonus senza imporre condizioni particolari. Vanno soprattutto confrontati con dati storici di presenze e spesa negli hotel come nella ristorazione, nelle vendite al dettaglio o nell’acquisto di altri servizi come guide o trasporti. Un confronto impietoso, ma per fortuna possiamo sempre contare sul nostro inossidabile ottimismo.

Dal “milione” ai “miliardi”  il passo è breve!

Negli anni Quaranta, in piena guerra, il premio del Signor Bonaventura passa disinvoltamente al miliardo di lire, ben prima che l’inflazione ridimensioni la cifra.

Con altrettanta disinvoltura, e con la solita dose di ottimismo , il Governo ha stanziato 2,4 miliardi per il bonus vacanze. In base ai primi dati è facile ipotizzare che il risparmio sarà consistente, così come stanno dimostrando tutta la loro debolezza le speranze risposte nel turismo autarchico.

D’altra parte ai miliardi ipotizzati ci stiamo ormai abituando, grazie anche alla palestra di quelli che forse arriveranno dall’Europa. Nel turismo, e più in generale nell’economia italiana, come sempre mancano dati realistici, imparziali, accettati da tutti, senza strumentalizzazioni politiche, retorica auto-referenziale o interessi corporativistici , sui quali costruire con umiltà, e senza voli pindarici , le azioni di sostegno e contestuale rilancio.

Anche ENIT nel suo ultimo bollettino, accusato di eccessivo ottimismo per i giorni di Ferragosto, ha parlato di un miliardo e 100 milioni di visualizzazioni per il tema bonus vacanza, mentre il tema turismo si sarebbe limitato a 362,2 milioni . Un rapporto che suona strano, visto che comunque nel primo caso l’interesse sarebbe limitato alla fascia di possibili beneficiari in base al famoso ISEE. D’altra parte nell’identikit dei vacanzieri di quest’estate risulta evidente la prevalenza di pensionati, impiegati statali , disoccupati , ed, aggiungiamo noi , possibili beneficiari del reddito di cittadinanza.

enit_identikit_vacanzieri
Il miliardo di visualizzazioni sembrerebbe un segnale importante del crescente interesse degli Italiani verso la misura governativa. In realtà, se vero, il dato andrebbe depurato dall’immancabile “effetto político” che ha caratterizzato il bonus sin dal suo annuncio. Ormai in Italia, anzi nel mondo, è tutto cosi. Come per Il Covid19, sballottato tra negazionisti e fervidi sostenitori delle misure preventive , anche il bonus vacanze è un successo per i governisti ed un flop per l’opposizione. A chi interessa poco la politica bastano i numeri.

Un incredibile miliardo di euro sarà anche il supposto AVE (Advertising Value Equivalent o Valore Pubblicitario Equivalente) che, entro due bollettini, l’Agenzia Nazionale dovrebbe raggiungere se, con la solita disinvoltura, continua a convertire in moneta qualsiasi mention od interazione sul travel Italia prodotti da web e social . Che poi, se il tema è travel Italia, ci sembra ovvio che l’Italia continui a campeggiare sugli altri Paesi!

Il Signor Bonaventura immagine dell’ottimismo, nato nel 1917, è quasi coetaneo di ENIT, che come ricordavamo qui ebbe un ruolo fondamentale nella ripresa del turismo post prima guerra mondiale.

Purtroppo non si può dire lo stesso ai giorni nostri. I miliardi che contano sono quelli che mancheranno davvero, e che sono molti di più di quanto dicano le previsioni basate sui dati di Banca d’ Italia, ma contano anche i milioni che ENIT non riesce a spendere come la sua missione presupporrebbe.

Dopo quasi quattro mesi dal Decreto Rilancio ancora non si sa cosa verrà fatto con quei venti milioni di fondo promozionale. Senza citare la solita Spagna e le sue quattro campagne lanciate negli ultimi mesi, basti dire che il video lanciato a giugno dall’Agenzia per il Turismo dell’Egitto ha già superato i 52 milioni di visualizzazioni. Insomma anche in un momento così drammatico il gap con la concorrenza è sempre più evidente.

Un po’ di colore in attesa della Fortuna… e delle prossime sventure

Stiamo leggendo indiscrezioni da brivido sui nuovi bonus che il governo potrebbe includere nell’ennesimo decreto. Non ci resta quindi che puntare su un po’ di allegria e di colore, visto che Il Signor Bonaventura anche dal punto di vista cromatico rispecchia l’attuale compagine governativa: cappello e mantella rossi, bassotto giallo, ed anche il bianco di quei pantaloni , come il partito dove mosse i primi passi l’attuale ministro.

ministriturismo

Dando quindi per scontato a chi affidare il personaggio principale, se dovessimo sceneggiare oggi le avventure del Signor Bonaventura, viene facile pensare chi potrebbe essere l’elegantissimo Cecè ( con pochette a 4 punte!) od il cattivo Barbariccia. Per gli altri personaggi come il Commissario Sperassai od Omobono, il nipote combinaguai, ci sarebbe l’imbarazzo della scelta tra politici, assessori, leader di associazioni di categorie, ed anche più di un giornalista.

Non mancano i disonesti come il barone Partecipazio, laddove per disonestà s’ intende quella intellettuale, la incapacità di ascolto Vero, e la sempre più spiccata lontananza da quanto serve, e subito, alla sopravvivenza ed al rilancio del Turismo in Italia.

Twitter @rioconcierge