Il dirittismo italico e il rischio zero che non esiste. Serve un nuovo Muccioli

scritto da il 16 Marzo 2021
“Come siamo arrivati fino a questo punto, Dylan?”.
“Un passo alla volta nella direzione sbagliata”.
Un popolo che non fa figli, adagiato pigramente sul passato, con la nostalgia di un miracolo economico che non tornerà più. L’italiano pretende diritti ad ogni piè sospinto. Non vuole costi. Solo vantaggi. Non conosce il “do ut des”. Dopo una stagione lunghissima di crescita indefessa di debito pubblico e svalutazioni competitive (che nascondevano la perdita di competitività), non sappiamo a quali droghe affidarci.
Grazie all’intelligenza di Mario Draghi che invocò nel 2012 il “whatever it takes”, supportato da Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, ci siamo salvati ma abbiamo continuato a razzolare male. Abbiamo approfittato dell’azzardo morale come temevano tedeschi e olandesi.
Avete presente i pensionati andati in quiescenza col metodo retributivo? Non importava quanti anni avevi lavorato (teorico dovere), ma solo quanto avevi guadagnato gli ultimi cinque anni.
In tal modo il debito pensionistico è stato scaricato sulle nuove generazioni, che sono costrette a pagare un sussidio (implicito nel 90% delle pensioni retributive) anche a chi ha casa a Courmayeur, Forte dei Marmi e Santa Margherita Ligure.
Ora nel bel mezzo della pandemia, in assenza fino a qualche giorno fa di un serio piano vaccinale, sono in molti a pretendere il rischio zero nell’inoculazione del vaccino. Il rischio zero non esiste al mondo. Chiedete ai risparmiatori greci e argentini che comprarono il debito pubblico a rischio zero. Ci siamo dimenticati della lezione del premio Nobel Milton Friedman: “Nessun pasto è gratis”.
È bastato che qualche soggetto (su milioni di vaccinati) manifestasse un problema che si invocasse il blocco del vaccino (AstraZeneca).
Siamo nel consueto busillis della causazione, cosa ben diversa dalla correlazione. Alessandro Barbano ha colto con efficacia la sindrome del “dirittismo“, per cui tutto è dovuto e i doveri tanto cari a Giuseppe Mazzini non esistono. Il patriota genovese ribadì che “il problema italiano, come quello dell’umanità, è un problema di educazione morale”.
Vincenzo Muccioli

Vincenzo Muccioli

In assenza di limite, il bambino diventa viziato e non sarà più recuperabile in età adulta. La Legge del padre (Massimo Recalcati, cit.) non potrà far valere i suoi effetti dissuasivi. Anzi. Abbiamo creato una società con incentivi completamente distorti.
Non è un caso che qualche tempo fa alcuni deputati grillini presentarono una proposta di legge sulla “partita Iva di cittadinanza”, dove il professionista impegnato in un’attività economica non aveva alcun obbligo fiscale, tanto le imposte le devono pagare sempre gli altri. Il proliferare di bonus cos’è se non una droga continua.
Possiamo solo sperare che Mario Draghi blocchi tutti quei provvedimenti di regalie regressive come il cashback o il bonus bici.
Negli anni Ottanta Vincenzo Muccioli a San Patrignano ha rappresentato il redde rationem per molti ragazzi preda dell’eroina. In alcuni casi fu costretto a legarne qualcuno per consentirgli di superare le crisi di astinenza. L’Italia tutta o buona parte di essa è in crisi di astinenza e chiede sempre nuove droghe o metadone.
Abbiamo bisogno di un nuovo Muccioli.