Così il Metaverso può cambiare il lavoro per come lo conosciamo oggi

scritto da il 04 Giugno 2022

Post di Nicolò Joswig, Bsc Student in Business Administration –

Provate ad immaginare una realtà in cui sia possibile chiacchierare al bar con dei colleghi, seguire un congresso di lavoro mentre visitate la Galleria degli Uffizi o teletrasportarsi dalle splendide spiagge delle Bahamas al proprio ufficio di Milano, il tutto senza realmente muovere un solo passo fuori dalla porta di casa.

Questi esempi, fino a una manciata di anni fa, sarebbero stati definiti dai più “fantascienza”. Oggi offrono invece uno sguardo, appena superficiale, alla visione del lavoro promesso dal “Metaverso”.

Sebbene sia attualmente, come dichiarato dal founder di WPP e oggi CEO di S4 Capital Sir Martin Sorrell al Milano Marketing Festival, “maggiore il suo impatto mediatico di quello economico”, il Metaverso ha iniziato nel post pandemia a centralizzare le attenzioni delle “Big Tech” verso di sé.

Colossi come Facebook, che ha cambiato intenzionalmente il proprio nome in Meta a ottobre 2021 (a giustificare i circa 10 miliardi di dollari investiti nella sua realtà digitale nel solo 2021), ma anche Microsoft, Epic Games e Roblox hanno deciso di focalizzare i propri sforzi, nonché i propri investimenti, nella realizzazione di propri mondi virtuali o metaversi.

Sorge spontaneo a questo punto chiedersi, cosa sia realmente il Metaverso e quali opportunità possa offrire al mondo del lavoro di domani.

Pur non esistendo una definizione univoca, possiamo considerare il Metaverso come una rete di mondi virtuali 3D in cui le persone, mediante i loro “avatar”, possono interagire, fare affari e creare connessioni sociali.

Sebbene per molti aspetti sia ancora nella sua fase embrionale, secondo Statista, il mercato globale del Metaverso è valso 38.85 miliardi di dollari nel 2021 e andrà a crescere in questo 2022 fino a circa 47 miliardi di dollari. Valori ancora lontani dai circa 198 miliardi di dollari registrati dal “vicino” mercato globale del Gaming (nel 2021), ma che fanno emergere il potenziale di questo settore, il cui mercato potrebbe raggiungere per il 2030 valori di poco inferiori ai 680 miliardi di dollari.

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Altri pronostici, come quello della banca d’investimento americana Citigroup, sostengono addirittura che entro il 2030 il valore di questo mercato potrebbe raggiungere dagli otto ai tredici trilioni di dollari.

Tali cifre potrebbero essere giustificate dal potenziale successo di questa nuova tecnologia, il quale risiederebbe nella semplicità di accesso alla stessa, in comunione con una miriade di applicazioni pratiche e tecnologie incorporate, come piattaforme di realtà virtuale, grafica 3D, sensori, visori per la realtà virtuale, valute digitali, blockchain e perfino giochi.

L’attrezzatura richiesta al lavoratore utente, inoltre, non andrebbe oltre al semplice computer con mouse e tastiera, con l’aggiunta (per un’esperienza 3D a 360°), di un visore per la realtà virtuale. Questo ne renderebbe facile l’adozione al mercato di massa senza richiedere ai potenziali utenti particolari investimenti iniziali o mutazioni strutturali nei loro comportamenti.

Il Mondo del Lavoro del futuro

 Con circa 8 milioni di Italiani che, secondo un’indagine del 2020 di Cgil, hanno lavorato in smart working nel 2019 vivendo limitazioni alle riunioni fisiche e ai viaggi di lavoro (così come i lavoratori del resto del mondo), le imprese di esperienza di lavoro a distanza e ibride sono state fortemente stimolate a investire nella ricerca e puntare al raggiungimento di esperienze più autentiche e interattive per i lavoratori.

Grazie anche al “boost” della pandemia, il Metaverso oggi si ripromette di rimodellare il mondo del lavoro tramite l’introduzione di nuove forme immersive di collaborazione e interazione a distanza. Queste permetterebbero ai lavoratori, dalle loro postazioni computer sparse in ogni parte del globo, di vivere viaggi, riunioni di lavoro, progetti in team e lavori di front desk completamente a distanza, senza rinunciare ai benefit classici delle relazioni sociali, ma evitando rischi e spostamenti annessi.

Tramite gli avatar, inoltre, il Metaverso permetterà di portare nuovi livelli di connessione sociale, mobilità e collaborazione, introducendo una soluzione definitiva alle problematiche di disconnessione e isolamento dei lavoratori, tipiche del lavoro ibrido e a distanza.

Le applicazioni pratiche

 Il Metaverso permetterà ai dipendenti di entrare e uscire da sale conferenze e uffici virtuali in tempo reale, presentare un progetto dal vivo, fare networking con colleghi provenienti da tutte le parti del mondo o recarsi in un help desk virtuale, senza mai realmente muoversi dalla propria scrivania.

Sarà possibile dare fattezze umane all’intelligenza artificiale, permettendo di trasformare le chatbot tipiche dei siti web attuali in interazioni reali con dei “front office info points” guidati da agenti dell’IA.

Si potrà anche utilizzare questa tecnologia virtuale innovativa per creare ambienti di lavoro coinvolgenti, progettati ad hoc per migliorare il benessere dei dipendenti, la coesione del team e la collaborazione. Con la sola limitazione della fantasia e dell’abilità nella progettazione 3D sarà possibile creare spazi di lavoro di ogni tipo, da ambienti rilassanti come paesaggi naturali o spiagge per il networking a sale conferenze con Vista Skyline di New York per le presentazioni più serie con i clienti.

Il Metaverso potrebbe inoltre rivoluzionare la formazione e lo sviluppo delle competenze, comprimendo drasticamente il tempo necessario per sviluppare e acquisirne di nuove, rendendo l’apprendimento interessante, veloce e completamente interattivo.

Nuove figure professionali e opportunità annesse

Come tutte le grandi innovazioni del passato, anche il Metaverso porterà alla nascita di nuove figure professionali e ruoli all’interno delle realtà aziendali.

Potenzialmente, infatti, tutto ciò che viene realizzato ed esiste nel mondo reale (ma anche molto di più), verrà realizzato e venduto anche nel metaverso. Ci sarà bisogno di migliaia e migliaia di creatori per la realizzazione di prodotti virtuali per il metaverso, ma anche sviluppatori e programmatori per i modelli 3D di base, nonché di venditori e agenti immobiliari per la vendita di prodotti e appezzamenti di terreno virtuale.

Difficile quantificare il numero e le caratteristiche delle figure richieste, ma di certo, come la realtà virtuale stessa, anche le opportunità legate alle professioni del Metaverso si riveleranno infinite.

Il Metaverso, una sfida non priva di rischi.

Nonostante il suo incredibile fascino, le sue illimitate promesse, nonché il suo potenziale economico, il Metaverso risulta essere, sotto molti aspetti, ancora nella sua fase iniziale.

L’infrastruttura informatica e i requisiti di alimentazione di un Metaverso globale e funzionante sono infatti elevatissimi. Allo stesso tempo, stiamo assistendo ad oggi alla creazione di un numero elevato di realtà virtuali distinte e difficilmente unificabili (poiché create da colossi tech differenti e in concorrenza diretta tra loro).

I rischi inoltre non mancano, soprattutto su tematiche come dipendenza, bullismo o molestie virtuali, difficilmente controllabili, nonché ad oggi ancora mal regolamentate.

La certezza però è che il Metaverso rappresenta il futuro e che la sua adozione, forse soprattutto in campo lavorativo, sarà costante e veloce. Gli sviluppi di questa tecnologia saranno illimitati, la nostra struttura lavorativa è preparata ad affrontarli?

 

Fonti da cui sono stati ricavati dati, proiezioni e citazioni:

The metaverse will change the way you work (WSJ)

Metaverse market oppotunity by scenario (Statista)

Metaverse market size (Statista)

How the metaverse could change work (Harvard Business Review)

Meta ha investito miliardi di dollari nel metaverso ma ha solo 300mila utenti (Fanpage)

Value of the global video game market (Statista)

Lavoro, Cgil: 8 milioni di italiani in smart working con epidemia Covid-19 (Sole 24 Ore)

Dal designer al costruttore i nuovi lavori nel metaverso (Repubblica)