Dichiarazione dei redditi, che noia! La top delle 5 scuse più gettonate

scritto da il 28 Settembre 2022

Post di Alessia Camera, Head of Marketing & Growth Italy di Taxfix – 

Settembre è il mese della ripartenza, caratterizzato da nuovi progetti e obiettivi, ma anche da deadline da rispettare e scadenze da non dimenticare. Alle sfide della vita privata e del lavoro, si aggiunge il fatto che la seconda metà di settembre è un periodo fitto di appuntamenti fiscali da tenere a mente per evitare di incorrere in spiacevoli conseguenze. Proprio il 30 settembre – la scadenza per la presentazione del modello 730 – ‘chiude le danze’ di questo mese all’insegna di tasse, imposte e versamenti.

Taxfix, unicorno europeo che ha sviluppato un’app accessibile da smartphone e computer per rendere più agevole la dichiarazione dei redditi online, ha raccolto le cinque scuse più popolari di chi non fa la dichiarazione dei redditi e le cinque conseguenze di questa mancata buona pratica, o in molti casi, osservanza della legge.

Quali sono le cinque scuse di chi non fa la dichiarazione dei redditi?

Dimenticarsi delle scadenze

Può sembrare una delle ‘scuse più antiche del mondo’, ma è sempre molto attuale. L’essere smemorati si guadagna la prima posizione. Le scadenze sono per molti fonte di stress e ansia: se poi combinate ai tanti impegni personali e lavorativi del tran tran quotidiano, non è difficile dimenticarsi persino delle deadline fiscali più importanti, come l’imminente 730/2022.

A cosa serve?

Un’altra scusa molto gettonata è la convinzione dell’inutilità economica della dichiarazione dei redditi. Niente di più falso: la dichiarazione dei redditi permette spesso di avere un rimborso sulle tasse già versate in busta paga in base a spese e altri contingenti. Tuttavia, non sempre si è al corrente di tutte le tipologie di spese detraibili e questa mancata conoscenza risulta un fattore determinante nella scelta. Secondo quanto emerso da una ricerca interna di Taxfix relativa ai mesi di maggio e luglio 2022, il 65% dei clienti di Taxfix risulta a credito. Tra le spese detraibili più popolari figurano le spese mediche (62.07%) e contributi al sistema sociale di sicurezza (13.59%), spese assicurative (14.33%), spese veterinarie (12.34%) e spese universitarie e scolastiche (6.04% e 4.62%). Pur essendo le più popolari, non ne costituiscono la totalità: tra le più curiose e meno note, si possono annoverare anche le spese effettuate per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblici (5.78%), donazioni a organizzazioni culturali e artistiche e ad associazioni sportive (0.02% e 0.04%), canoni di locazione sostenuti da studenti universitari fuori sede (0.30%), le spese sostenute per pagare le rette relative alla frequenza di asili nido (0.41%) e infine, una nuova aggiunta, il bonus musica (0.04%). Oltre alle spese detraibili ci sono anche quelle deducibili che si sottraggono direttamente dal reddito imponibile: spese per contributi previdenziali (es. INPS), spese per assicurazioni sanitarie complementari, donazioni a favore di istituzioni religiose e Onlus, spese mediche per disabili.

730

Aiuto… come si fa?

Ma come si effettua la dichiarazione dei redditi? Seppur possa risultare una domanda banale agli occhi dei fiscalisti più appassionati, è una questione non di poco conto per chi si approccia al mondo della finanza con uno sguardo “amatoriale”. La dichiarazione dei redditi può infatti gettare in una spirale negativa chi non trova delucidazioni chiare e precise sui vari passaggi da seguire: a preoccupare i contribuenti è soprattutto la possibilità di commettere errori durante la preparazione (54%) e la complessità del processo (53%), come emerso da un’indagine di Taxfix sul rapporto tra italiani e Dichiarazione dei Redditi. Un 40%, infine, è preoccupato dal tempo necessario per occuparsi degli adempimenti fiscali che possono in effetti richiedere fino a 48 ore di tempo effettivo per essere portati a compimento. I dubbi diventano insormontabili e la procedura troppo complessa da svolgere in autonomia al punto che la paura di sbagliare unita al sovraffolamento di informazioni contrastanti porta ad abbandonare definitivamente l’impresa.

I costi

In questo clima di recessione economica, si cerca di far quadrare i conti al meglio che si può e di risparmiare dove possibile. Scegliere il CAF o professionisti abilitati per la compilazione del 730 comporta costi che possono scoraggiare i contribuenti.

Che lentezza!

Infine, rivolgersi al CAF per la dichiarazione dei redditi può comportare tempistiche lente e macchinose, oltre alla necessità di recarsi fisicamente sul luogo per un appuntamento. È proprio a causa di questo inevitabile spreco di tempo che spesso si decide di affidare il proprio 730 nelle mani dei commercialisti, con la speranza di velocizzare i tempi a fronte di una spesa maggiore. Il privato cittadino deve mettere a bilancio almeno due visite al commercialista/CAF e un fascicolo che conta 5 documenti tra CUD, carta d’identità, fatture e scontrini per detrazioni di spese mediche, scolastiche, immobiliari o assicurative. La perdita di tempo che è stimabile intorno alle 20 ore.

La classifica delle top 5 conseguenze

Alle scuse e alle mancate dichiarazioni dei redditi possono seguire conseguenze ben precise e nella maggior parte dei casi dolorose. Ecco la classifica delle cinque più comuni:

1. Perdita di soldi: chi non fa la dichiarazione dei redditi non sa che sta rinunciando ad un spesso ingente ritorno monetario: moltissime spese infatti sono scaricabili solo se inserite correttamente nel 730, unico modo per avere accesso a tutte le agevolazioni economiche.

2. Aumento del costo della vita: il mancato pagamento delle tasse da parte dei cittadini ha come prima conseguenza un aumento del costo della vita: meno si pagano le tasse, più aumenta la pressione fiscale e di conseguenza, maggior rischio di evasioni, causando un circolo vizioso difficile da spezzare.

3. Diminuzione del benessere sociale: i contributi pagati allo Stato consentono un maggiore benessere sociale. Non pagare le tasse significa in primis negare lo scopo per cui esistono: la ridistribuzione della ricchezza, in altre parole, permettere a tutti di vivere uno stile di vita migliore grazie al supporto della collettività in cui sono inseriti.

4. Multe e sanzioni: in caso di mancate o errate dichiarazioni dei redditi, si può anche incorrere in multe e sanzioni particolarmente salate!

5. No viaggi: come in molti Paesi del mondo, anche in Italia vale un fatto per così dire curioso, ovvero il possibile mancato rinnovo o rilascio del passaporto in caso di tasse e multe non saldate!