Intelligenza artificiale e Borsa: terreno inesplorato?

scritto da il 30 Maggio 2023

Post di Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer UBS WM Italy, UBS Europe SE, Succursale Italia – 

La storia abbonda di svolte scientifiche, tecnologiche e geografiche (come la scoperta dell’America e, spingendosi oltre, l’esplorazione spaziale) che hanno cambiato non solo le tecniche produttive, ma anche le abitudini e i comportamenti. Talvolta, queste trasformazioni passano in sordina, ma riguardandole a distanza di tempo hanno i tratti di vere e proprie rivoluzioni.

Qualche volta sembrano fallire, come le società Internet alla fine dello scorso secolo con la bolla delle dotcom, per poi cambiare il mondo. Alcune innovazioni, almeno inizialmente, fanno paura perché una maggior efficienza può portare alla perdita di posti di lavoro. Per esempio, l’introduzione della catena di montaggio da parte di Henry Ford nel 1913 ridusse i tempi di produzione di un’auto da 12 ore a un’ora, mentre l’introduzione dell’IBM System/360 portò all’informatizzazione del lavoro.

Per quel che vale, la storia suggerisce che la società e l’economia nel tempo riescono a cogliere i vantaggi degli avanzamenti tecnologici mentre gli impatti negativi vengono mitigati con l’adattamento alla nuova realtà. Ci sono stati shock temporanei dell’occupazione, ma alla fine l’aumento della produttività ha generato nuova domanda di beni e servizi più sofisticati.

L’avvento di ChatGPT: rischio o opportunità?

La ricerca dell’intelligenza artificiale esiste da oltre 50 anni, ma da qualche tempo è diventata d’interesse per il grande pubblico, soprattutto grazie alla diffusione di ChatGPT da parte di Microsoft. In una settimana dal lancio, ChatGPT ha raggiunto un milione di utilizzatori, dopo un mese 100 milioni ed è ormai a 200 milioni. NVIDIA, una multinazionale statunitense nel settore tecnologico, ha alzato i propri obiettivi di vendita per l’impatto atteso dall’intelligenza artificiale e il titolo è salito di oltre il 20%.

Sicuramente l’intelligenza artificiale comporta dei rischi, soprattutto se non venisse regolamentata e fosse utilizzata da malintenzionati che potrebbero sfruttarla; per esempio, per trovare falle nei sistemi di sicurezza, come suggerito da Eric Schmidt, ex amministratore delegato di Google. Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX, si è spinto a dichiarare che si tratta di uno dei maggiori rischi per la civiltà.

intelligenza artificiale

(Reuters)

Intelligenza artificiale motore di Wall Street

Stando sulle implicazioni per i mercati, l’intelligenza artificiale (insieme alle aspettative riguardo ai possibili tagli dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve) è stato il motore della borsa statunitense: da inizio anno, infatti, gran parte della performance è attribuibile a un gruppo di società con progetti credibili in questo campo.

Proprio come è accaduto con le innovazioni tecnologiche del passato, accanto all’entusiasmo ci sono molti punti di domanda. Solo per citarne alcuni, spiccano l’impatto dell’aumento della produttività e il conseguente rischio di perdere occupazione, le conseguenze per le aziende che non hanno le risorse per potersi adattare e le ripercussioni per i mercati finanziari.

Non solo intelligenza artificiale: che cosa farà la differenza

L’intelligenza artificiale sicuramente porterà a cambiamenti in ogni industria, unitamente alla maggior potenza dei computer e alla crescente quantità di dati, oltre che alla capacità di elaborarli. È un nuovo capitolo di un libro lunghissimo e occorre prenderla in dovuta considerazione. Non bisogna poi sottovalutare l’importanza dell’infrastruttura e delle risorse umane, che faranno la differenza tra aziende all’avanguardia e quelle destinate a rimanere indietro.

Tre insegnamenti per gli investitori su Borsa e intelligenza artificiale

Per quanto riguarda gli investitori, l’esperienza ci insegna tre cose: non sempre le società più vincenti in un ciclo economico lo sono state anche in quello successivo; chi parte prima non necessariamente sarà vincente (per esempio, dopo l’era delle dotcom molte società leader del tempo sono divenute irrilevanti o, addirittura, sono sparite); e a lungo termine le valutazioni sono un fattore determinante per i ritorni di lungo termine.

Probabilmente i guadagni in borsa delle società più impegnate sul fronte dell’intelligenza artificiale difficilmente troveranno soddisfazione in termini di maggior utili, almeno nel breve termine. L’indice MSCI All Country World tech sector tratta a 24 volte gli utili attesi nel prossimo anno, un premio del 25% sulla media a 10 anni e ci sembrano valutazioni molto impegnative.

*Il presente rapporto è stato elaborato da UBS Europe SE, Succursale Italia. Vi preghiamo di leggere i commenti di natura legale in coda al documento