Delega fiscale: gli aspetti rilevanti tra dialogo e semplificazione

scritto da il 13 Ottobre 2023

Post di Laura Fantinati e Andrea Pelizzari, Partner Endevo –

Il Parlamento, con Legge 9 agosto 2023 n. 111 entrata in vigore il 29 agosto, ha dato delega al Governo per la revisione del sistema tributario italiano generando una grande attesa per l’emanazione dei diversi decreti legislativi riguardanti i singoli aspetti del diritto tributario. Dalle imposte sui redditi, all’Iva, all’accertamento, alla riscossione, al contenzioso e al tema Dogane, sono tante le novità che dovranno essere adottate entro i 24 mesi dall’entrata in vigore della Legge.

delega fiscale

(Adobestocks)

I principi ispiratori della normativa sono molteplici: in primis, lo stimolo alla crescita economica e alla natalità con l’aumento di efficienza della struttura dei tributi e la riduzione del carico fiscale. Non meno importante, la prevenzione, il contrasto e la riduzione dell’evasione e dell’elusione fiscale anche attraverso un utilizzo potenziato dei dati disponibili sul sistema informativo dell’anagrafe tributaria. Così come un’accresciuta attenzione dell’analisi del rischio, anche attraverso il ricorso, sempre più frequente, alle tecnologie digitali e alle soluzioni di intelligenza artificiale, nonché mediante il rafforzamento del regime di adempimento collaborativo, ovvero mediante l’aggiornamento e l’introduzione di istituti, anche premiali, volti a favorire forme di collaborazione tra l’Amministrazione finanziaria e i contribuenti.

Delega fiscale, per razionalizzare e semplificare

La volontà che traspare è quella di andare sempre più verso la razionalizzazione e la semplificazione del sistema tributario, con uno specifico riferimento all’utilizzo sempre più efficiente dei dati ottenuti tramite lo scambio di informazioni da parte dell’Amministrazione finanziaria, lavorando quindi su una lettura sempre più attenta dei dati già raccolti, da incrociare in modo nuovo rispetto al passato. Questo significa anche razionalizzare gli effort: come dimostra l’eliminazione dei micro-tributi per i quali il costo dell’adempimento è elevato a fronte di un gettito trascurabile o la riduzione degli oneri documentali già nelle mani delle amministrazioni, introducendo in parallelo nuove forme di erogazione di informazioni e assistenza più efficienti con percorsi facilitati di accesso ai servizi per le persone anziane o disabili.

Il rapporto con i contribuenti

In relazione  poi al rapporto tra contribuenti e Amministrazione finanziaria, la Legge delega ha posto l’obiettivo di incentivare la cosiddetta “compliance” (adeguamento spontaneo agli obblighi tributari specie se dichiarativi), anche tramite l’uso di dichiarazioni precompilate;  di escludere la decadenza da benefici fiscali in caso di inadempimenti formali o di minore gravità, e di rendere in goni caso più veloce l’erogazione dei rimborsi.

La delega fiscale e la riforma dell’Irpef

Gli interventi attesi più rilevanti della delega fiscale riguardano certamente la riforma dell’IRPEF, in una transizione progressiva del sistema verso un’aliquota impositiva unica e dell’IRES, con la graduale abolizione dell’IRAP; oltre che la revisione delle sanzioni amministrative in un principio di proporzionalità e l’allineamento dei termini di versamento delle dilazioni amministrative con le tempistiche del processo penale al ricorrere di particolari condizioni.

Tre anni per un Fisco più chiaro e comprensibile

La riforma fiscale ha una tempistica di attuazione di circa tre anni che dovrebbe condurre al riassetto delle vigenti disposizioni di diritto tributario tramite un Codice articolato in una parte generale, recante una disciplina unitaria degli istituti comuni del sistema fiscale, e in una parte speciale, contenente la disciplina delle imposte.

Ci si augura che, dato l’impatto dell’intervento, il sistema tributario venga semplificato, con norme fiscali più chiare e comprensibili, rapporti giuridici più certi e una accresciuta, quanto necessaria, efficienza dell’Amministrazione finanziaria.