Nel futuro del lavoro trasparenza salariale, flessibilità e più welfare

scritto da il 13 Dicembre 2023

Post di Chiara Bassi, Country Manager Italy di Coverflex – 

Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e il 2020 ha avuto un impatto significativo sulla vita quotidiana, ridefinendo ogni aspetto della nostra quotidianità, inclusa la sfera lavorativa.

Il “Report sulla Retribuzione 2023“, condotto da Coverflex, analizza da vicino il mercato del lavoro in Italia, offrendo una panoramica dettagliata sulle relazioni tra le persone e le proprie aziende, nonché sulla soddisfazione e i pacchetti retributivi. Lo studio mira anche a comprendere come il mercato del lavoro italiano stia cambiando, seppur gradualmente.

Come cambia il lavoro

Dopo il 2020, il modo di lavorare ha subito un drastico cambiamento in tutto il mondo. Nonostante alcune aziende si aggrappino ancora a modelli tradizionali, il lavoro ibrido sta guadagnando sempre più popolarità.

Secondo i dati raccolti, il 43,95% dei lavoratori in modalità full remote o ibrida ha dichiarato che tali metodi di lavoro sono stati adottati dalle loro aziende tra il 2020 e il 2022, durante i quali la pandemia di COVID-19 ha favorito e accelerato il lavoro da casa. Solo l’1,63% delle persone che attualmente lavorano da remoto o in modalità ibrida ha iniziato a utilizzare tali metodi di lavoro a partire dal 2023, indicando una forte diminuzione dell’adozione dello smart working dopo il periodo di emergenza sanitaria. Tra i settori, l’industria è maggiormente orientata al lavoro in presenza (64,81%), mentre il settore IT e Software spicca come il più favorevole al lavoro da remoto (18,10%).

Soddisfazione lavorativa e benessere

Diversi fattori influenzano la soddisfazione lavorativa delle persone. È fondamentale ascoltare le loro esigenze e metterle al centro delle decisioni aziendali.

Analizzando i dati del report, emerge che il 48,69% degli intervistati si dichiara soddisfatto della propria situazione lavorativa. È interessante notare che la maggioranza delle persone altamente soddisfatte (63,49%) lavora da remoto, rispetto al 34,50% di coloro che lavorano in presenza. Questo dimostra che il lavoro da remoto continua ad essere una modalità preferita anche dopo tre anni dal lockdown. Tra le diverse fasce di età, i lavoratori tra i 18 e i 24 anni sono quelli meno soddisfatti della propria situazione lavorativa, con una valutazione media di 6.

Il modello di lavoro adottato e le condizioni lavorative sono sempre più importanti per i dipendenti, soprattutto per le nuove generazioni che hanno un approccio molto più oggettivo e critico nei confronti del lavoro, che torna ad essere solo una delle tante aree di importanza della vita, verso la quale applicare un metro di giudizio a maglie più strette. Un ambiente di lavoro flessibile può migliorare la soddisfazione e il benessere delle persone, consentendo loro di conciliare meglio gli impegni personali e professionali.

I lavoratori tra i 18 e i 24 anni sono quelli meno soddisfatti (Immagine Unsplash)

Secondo i dati emersi dallo studio, il 61,90% di coloro che lavorano completamente da remoto trova le proprie condizioni di lavoro molto elastiche. Tuttavia, le donne intervistate ritengono le proprie condizioni di lavoro meno flessibili rispetto agli uomini. L’11,57% delle donne definisce le proprie condizioni di lavoro molto rigide, rispetto al 9,02% degli uomini. Questo evidenzia la necessità di fare qualcosa in più (o di diverso!) per le lavoratrici, che spesso devono conciliare gli impegni familiari con quelli lavorativi.

Retribuzione e inflazione

La questione della retribuzione in Italia è di grande rilevanza sia per i lavoratori che per il governo. Nel corso del 2023, si è parlato molto del salario minimo e i dati raccolti nel report mostrano chiaramente il motivo di tale dibattito.

Secondo l’Istat, i lavoratori italiani guadagnano circa 3.700 euro in meno all’anno rispetto alla media dei colleghi europei e oltre 8.000 euro in meno rispetto a quelli tedeschi. Secondo uno studio dell’OCSE, l’Italia è l’unico paese europeo in cui gli stipendi non sono cresciuti negli ultimi 20 anni. In un contesto del genere, non sorprende che il 43,63% delle persone intervistate si dichiari insoddisfatto del proprio pacchetto retributivo, che comprende stipendio e benefit. Ciò indica che una percentuale significativa di lavoratori non ritiene che la propria retribuzione sia equa e adeguata al mercato.

Considerando l’attuale aumento dei tassi di inflazione, le aziende devono lavorare in collaborazione con le istituzioni statali per adattare le retribuzioni e trovare nuovi modi per offrire un salario equo ai propri dipendenti.

Trasparenza salariale e welfare aziendale

La trasparenza salariale in azienda è ancora un tema controverso, ma i dati raccolti nel report mostrano che sempre più persone desiderano una maggiore trasparenza.

Il 54,25% delle persone intervistate vorrebbe che la propria azienda adottasse la trasparenza salariale, condividendo internamente i dati relativi alla retribuzione dei dipendenti. Questa pratica è vista come un modo per colmare le disuguaglianze e promuovere l’equità.

Anche se molte aziende italiane sono ancora restie ad adottare un pacchetto di welfare aziendale, i dipendenti apprezzano ampiamente questa iniziativa. L’83,33% delle persone intervistate ritiene che il welfare aziendale sia uno strumento utile per il supporto del benessere dei dipendenti e delle loro famiglie. Questo vale sia per chi lavora da remoto (87,30%) che per chi lavora in presenza (80,23%) o in modalità ibrida (85,22%).

I buoni pasto rimangono il benefit più diffuso in Italia, ma si stanno diffondendo anche nuove tipologie di benefit aziendali pensate per il benessere delle persone.

Il futuro del lavoro

Riassumendo, emerge chiara una necessità di ascoltare le singole voci e prendere decisioni aziendali che tengano conto delle nuove esigenze dei singoli. Le nuove generazioni in particolare vanno accolte, e le loro domande devono trovare risposte chiare e possibilmente già esplicitate all’interno delle offerte di lavoro. La trasparenza salariale, una chiara definizione dell’ambiente e della cultura aziendale che, come un manifesto, il dipendente potrà scegliere per affinità e appartenenza, l’offerta di benefit chiari e con un reale valore aggiunto per l’individuo sono infatti aspetti essenziali per attrarre e trattenere i migliori talenti.

Il futuro del lavoro dipende dalle scelte che faremo. Dobbiamo lavorare per creare ambienti di lavoro inclusivi, garantire una retribuzione equa e offrire benefit che migliorino la qualità della vita delle persone.

Coverflex continuerà ad analizzare il mercato del lavoro e a fornire dati aggiornati per contribuire a una migliore comprensione del panorama lavorativo italiano. Il “Report sulla Retribuzione 2023” è solo l’inizio di un percorso di ascolto che speriamo possa aiutare le aziende a prendere decisioni più consapevoli con un grande impatto sulla soddisfazione lavorativa e personale di ognuno di noi.