ChatGPT a scuola. L’era della pedagogia potenziata è già qui?

scritto da il 13 Dicembre 2023

Post di Alain Goudey, DGA Digital di Neoma Business School – 

Il 30 novembre 2022, OpenAI ha lanciato ChatGPT, suscitando sia fascino che preoccupazione. In gioco: 1 milione di utenti in 5 giorni, 100 milioni oggi e un anno di esplorazione di questa rivoluzione digitale. Programmazione, sicurezza informatica, industria, marketing/comunicazione, risorse umane, analisi finanziaria, innovazione/creatività/design, giornalismo, ecc. Nessun settore è rimasto immune, istruzione inclusa! Ma per gli attori dell’istruzione questo diluvio tecnologico ha portato con sé molte domande. Quale futuro per i docenti? Le valutazioni sarebbero state destinate al fallimento? Sarebbe stato necessario rivedere l’intero processo di apprendimento? Sì, nelle nostre venerabili istituzioni si è avvertita una certa agitazione. I primi dubbi e le preoccupazioni si sono dissolti? Quale bilancio trarre nelle nostre scuole ora che ChatGPT festeggia il suo primo compleanno?

L’uso intelligente dell’intelligenza artificiale si impara

Oggi, in azienda, il 61% dei dipendenti utilizza IA generative, o sta considerando di farlo. Allo stesso tempo, il 68% dei dipendenti che le utilizzano non lo riferisce al loro superiore gerarchico. Nei nostri uffici, usare ChatGPT sì, ma ammetterlo è ancora un’altra cosa. Un dato che dimostra quanto questo strumento sia ancora fonte di polemiche. Nell’istruzione superiore, gli studenti invece sembrano decisamente disinibiti sulla questione. Un sondaggio condotto su 600 studenti rivela che l’85% di loro dichiara di usarlo. Quindi sì, i giovani lo prendono in considerazione, ma quando si tratta di fare affidamento su ChatGPT per produrre contenuti di qualità, è tutta un’altra storia. Infatti, quando vengono messi alla prova in aula, solo il 5% è in grado di sfruttare appieno questa tecnologia.

No, ChatGPT non crea da solo la rivoluzione. Se è innegabile l’importanza dell’informazione sull’entità del fenomeno e sulle sue possibili conseguenze (prevenzione, stereotipi, fuga di dati sensibili), altrettanto cruciale è l’importanza della formazione sulle giuste regole d’uso. In nessun caso ChatGPT può sostituire il ruolo di un insegnante e mettere in discussione il suo insegnamento. Tuttavia, è oggi impossibile negare che l’ondata di IA generativa nelle aule sia ben avviata e che sarà necessario conviverci. Sta ai docenti trovare il giusto equilibrio e guidare gli studenti a trarre il massimo vantaggio da questa rivoluzione, nei miglioramenti delle performance ma anche nei limiti di questa tecnologia: l’uso intelligente dell’intelligenza artificiale si impara.

Quando ChatGPT ci invita nell’era della pedagogia potenziata

Dopo un anno, la presa di coscienza è avvenuta: sono proprio le professioni come i medici, avvocati, giornalisti, insegnanti, manager, comunicatori, ecc. – ad essere fortemente influenzate da questa tecnologia. Dal lancio di ChatGPT, i dubbi sono molteplici riguardo al futuro del docente, ai metodi di valutazione, alle pratiche educative, al ruolo che ChatGPT dovrebbe/dovrà avere nella pedagogia, ecc. È chiaro che il mondo educativo deve rispondere a questa semplice domanda: qual è il reale interesse di questo esercizio se un’intelligenza artificiale sa farlo?

Formarsi alla collaborazione tra umani e ChatGPT

Questa domanda è interessante perché pone IA e essere umano uno contro l’altro, il che è un errore. Tutte le ricerche sull’IA dimostrano invece che l’interesse risiede nella collaborazione tra l’essere umano e questa tecnologia, poiché i risultati sono migliori rispetto all’essere umano da solo o all’IA da sola. Anche questa collaborazione si impara e richiede di sviluppare nelle formazioni in modo più dettagliato il pensiero critico, il pensiero creativo, lo spirito di squadra, la prototipazione rapida e l’empatia. Lo stesso vale per l’insegnante: la pedagogia può essere migliorata, potenziata con l’IA.

ChatGPT

Primi passi nel mondo dell’IA generativa (Immagine da Unsplash)

Aggiornamento dei corsi, esercizi su misura, contenuti adattati all’apprendente, risposte più veloci alle domande. Molti articoli pubblicati nell’ultimo anno dimostrano l’emergere di nuovi approcci educativi che è opportuno cogliere. Se da un lato l’IA generativa spinge a interrogarsi sulle differenze tra informazione, conoscenza ed esperienza e sul ruolo della Scuola, dall’altro essa non vuole certamente metterle in discussione.

I passi da compiere per il mondo dell’insegnamento

Dopo un anno di ChatGPT, è evidente che stiamo entrando in una nuova era in cui l’IA è già presente quotidianamente al nostro fianco, spinta sia volontariamente che coercitivamente dalle grandi aziende tecnologiche, ovunque nel mondo. Per il mondo dell’insegnamento c’è ancora un passo da compiere. Il settore deve capire appieno il fenomeno, formarsi rapidamente e formare le giovani generazioni. Senza avere un eccessivo timore, ma senza ignorare neanche i rischi, gioendo delle opportunità che apre quando l’essere umano viene rimesso al centro delle questioni.

Nell’era dell’intelligenza artificiale, è necessario continuare a coltivare l’intelligenza umana!

Fonti:

Da Salesforce.com: Top Generative AI Statistics for 2023

Da Talan, I francesi e l’intelligenza artificiale generativa, maggio 2023