Brexit, bilancio positivo per l’Italia. Il Report di The Smart Institute

scritto da il 15 Febbraio 2024

Post scritto da Mario Angiolillo e Stefano Riela, entrambi Senior Fellow di The Smart Institute, per la presentazione del rapporto Brexit Paper 2023 – 

Prosegue il lavoro di The Smart Institute finalizzato ad analizzare l’evoluzione delle relazioni economiche tra Italia e Regno Unito a seguito di Brexit.

L’attenzione verso tale sviluppo deriva direttamente dall’importanza storicamente rivestita dalle relazioni bilaterali per entrambe le economie.

Al momento del referendum su Brexit, infatti, si registrava un interscambio commerciale complessivo pari a circa 33,7 mld di euro annui, con un saldo attivo per l’Italia di 11,2 mld di euro, e vi erano forti interrelazioni tra i due mercati finanziari con Borsa Italiana a quel tempo controllata dal London Stock Exchange Group.

Le relazioni bilaterali Italia-UK

Le relazioni tra le due sponde della Manica, e quindi anche tra Italia e Regno Unito, sono oggi regolate dall’Accordo sul Commercio e la Cooperazione tra UE e Regno Unito (TCA), un comprehensive agreement che si occupa non solo degli scambi di merci e servizi ma di numerose altre materie.

L’importanza di tali relazioni bilaterali è ancora, nonostante Brexit, molto attuale.

Tanto da aver comportato la stipula di un “Memorandum d’Intesa sulla Cooperazione Bilaterale tra Italia e Regno Unito”, siglato a Londra il 27 aprile 2023 dal Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano e dal Primo Ministro del Regno Unito.

Il Memorandum è finalizzato a rafforzare il dialogo e la cooperazione strategica tra i due Paesi, sempre in piena coerenza e complementarità con l’appartenenza dell’Italia all’UE, su alcuni temi considerati fondamentali quali, ad esempio, il rafforzamento della sicurezza energetica, la lotta al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità, la realizzazione di una crescita economica in un contesto commerciale aperto, il conferimento di priorità allo sviluppo sostenibile.

Tale Memorandum ha seguito e completato l’intesa siglata a Roma l’8 febbraio 2023 denominata “Dialogo sulla Promozione delle Esportazioni e degli Investimenti” che si propone di istituire un meccanismo strutturato di concertazione e collaborazione tra imprese, Istituzioni ed Enti preposti all’internazionalizzazione, con un focus sui settori più innovativi e ad alto potenziale di sviluppo, tra cui economia “verde”, tecnologie avanzate e scienze della vita.

Il Report di The Smart Institute

È proprio per l’importanza di tali relazioni bilaterali che già nel 2018 il think tank The Smart Institute ha costituito un Osservatorio con l’obiettivo di analizzare rischi e opportunità della Brexit (e del post-Brexit) per aziende e professionisti italiani.

Seguendo le evoluzioni normative e formulando previsioni sugli impatti economici, partecipando ad eventi pubblici e scrivendo numerosi articoli in merito.

Questo lavoro è stato poi finalizzato nella pubblicazione di un Rapporto annuale sulle relazioni economico-commerciali tra Italia e Regno Unito, il cui primo numero è stato pubblicato nel dicembre del 2022 e di cui oggi viene pubblicata la seconda edizione.

Il Report analizza i flussi di persone, il commercio di beni e servizi e gli investimenti diretti esteri, confrontando i dati annuali con la media 2014-2015, il biennio prima del referendum sull’uscita del Regno Unito dalla UE.

Per quanto riguarda i flussi di persone, sono aumentati i trasferimenti di residenza sia dall’Italia verso il Regno Unito, sia in direzione opposta, ovvero dal Regno Unito verso l’Italia; questi flussi hanno registrato un picco nel 2020 per poi scendere nel 2021.

Con riferimento al commercio di beni in valore, il dato del 2022 dell’export britannico verso l’Italia risulta in calo (oltre il 20% inferiore alla media 2014-15) mentre verso gli altri Paesi dell’UE risulta in forte rialzo rispetto al 2021 e superiore del 20% alla media 2014-15.

L’export italiano nel Regno Unito è invece rimbalzato, attestandosi in crescita, seguendo il trend degli altri Paesi UE.

Per effetto di ciò, nei 12 mesi che vanno dal luglio 2022 al giugno 2023 l’Italia ha registrato un avanzo commerciale con il Regno Unito pari a 18,4 miliardi di euro, più alto del 64% rispetto all’avanzo dei 12 mesi che vanno dal luglio 2015 al giugno 2016 (11,3 miliardi di euro). Nello stesso periodo gli avanzi commerciali con il Regno Unito sono scesi del 12% in Germania e del 6% in Francia.

Per il commercio di servizi il dato in valore del 2021 mostra un deciso calo tanto per l’export britannico verso l’Italia quanto per l’export italiano verso il Regno Unito, in linea con l’andamento tra Regno Unito e gli altri Paesi dell’UE.

Infine, per quanto attiene agli investimenti diretti esteri (IDE), lo stock è in crescita rispetto alla media 2014-15. Gli IDE italiani nel Regno Unito e gli IDE britannici in Italia sono cresciuti più di quelli da e verso gli altri Paesi dell’UE.

Il Brexit Shock Index

All’interno del Report annuale, per misurare l’evoluzione dei principali rapporti bilaterali tra Italia e Regno Unito abbiamo proposto un indice composto da tre variabili precedentemente analizzate: commercio di beni, commercio di servizi e IDE.

Per ciascuna delle tre variabili abbiamo sommato le variazioni annuali rispetto alla media 2014-2015 per creare il Brexit Shock Index.

Nel 2021, il Brexit Shock Index tra Italia e Regno Unito è positivo: questo significa che i rapporti economici tra i due Paesi sono complessivamente aumentati rispetto al periodo pre-referendum (media 2014-2015). Lo stesso indice è positivo anche per i rapporti tra gli altri Paesi dell’UE (UE 26) e Regno Unito, ma per il primo anno inferiore rispetto a quello italiano. In entrambi i casi si evidenzia l’aumento degli IDE che si contrappongono al calo significativo del commercio di beni e servizi.

The Smart Institute dà appuntamento al prossimo anno per la prossima edizione del Report sulle relazioni economiche e commerciali tra Italia e Regno Unito.

Link al Report 2022 | Report 2023

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