05 Dicembre 2016

L'industria 4.0 e il futuro dell'occupazione, ovvero un uomo e un cane

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“L’industria del futuro avrà solo 2 dipendenti: un uomo e un cane. L’uomo sarà li per nutrire il cane. Il cane sarà lì per evitare che l’uomo tocchi qualcosa” (Warren Bennis). Il termine industria 4.0 si riferisce a una combinazione di numerose innovazioni, nell’ambito della tecnologia digitale, che stanno raggiungendo la maturità evolutiva in questo tempo. Tra le tecnologie che fanno parte di questo ecosistema possiamo includere: robotica avanzata, intelligenza artificiale, sensori evoluti, cloud computing, internet delle cose, acquisizione e analisi dei dati, fabbricazione digitale (includendo la stampa 3d) software...

12 Novembre 2016

La fine del contratto sociale che spiega Trump, Brexit e Marine Le Pen

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Pubblichiamo un post di Steen Jakobsen, capo economista di Saxo Bank, apparso il 16 marzo su Tradingfloor.com. A distanza di quasi otto mesi sorprende la sicurezza con cui l'autore aveva previsto la sconfitta di Hillary Clinton. E molti dei temi toccati restano di grande attualità, con uno sguardo anche alle elezioni francesi attese nel 2017 - Come si spiegano l'ascesa di Donald Trump, il rischio Brexit, le buone possibilità di Marie Le Pen di diventare il prossimo presidente francese e lo scenario generale di un mondo politico in cui tutti i presidenti in carica sembrano pronti a essere spodestati? Semplice, Watson! Mentre le élite...

08 Novembre 2016

Commercio estero, ci rimettiamo di più con la Clinton o con Trump?

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Cosa può cambiare per l'Italia se vince Trump? E se invece toccasse a Hillary Clinton? Sarebbe semplice dire “vabbè, son affari degli americani”. È però cosa nota che la politica estera americana, sia in materia di difesa che di commercio, ha delle ripercussioni dirette e indirette sulle posizioni europee e, per estensione, italiane. Ho pensato quindi di spulciare un po' le agende della signora Hillary e di mister Donald (diciamo le loro promesse elettorali) in fatto di politica estera e difesa e capire, posto che mantengano le promesse, chi può fare più danno agli interessi italiani (più precisamente, al nostro...

29 Ottobre 2016

La cultura della barricata che mette un freno a denaro, merci e persone

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Pubblichiamo un post di Dario Vese, wealth manager in un gruppo finanziario globale -  Siamo cresciuti nella convinzione che le interconnessioni globali di denaro, merci e persone contribuiscano all'aumento della ricchezza e alla sua diffusione. Così è avvenuto in maniera formidabile fino al 2008. È grazie a questo che abbiamo alimentato i due driver della crescita economica: popolazione e produttività. Dopo la crisi del 2008 il mondo, viceversa, si è innamorato della "cultura della barricata": un trend di autarchiche e protezionistiche infatuazioni che ha segnato un processo sempre più incisivo di deglobalizzazione. Negli...

17 Aprile 2016

L'incredibile deriva protezionistica delle presidenziali Usa

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Mentre si attendono le primarie nel Nord-Est che, a meno di sorprese, dovrebbero sancire le vittorie di Donald Trump e Hillary Clinton nei rispettivi partiti, probabilmente mai come nella presente campagna elettorale si era percepita una così forte avversione (finta o reale) contro il libero commercio internazionale. In Italia ci siamo abituati, essendo un sentimento comune a tutti i partiti, salvo rare eccezioni. Infatti ad esempio sono (purtroppo) davvero in pochi a difendere il Presidente della Repubblica che apertamente afferma che «il destino dell’Italia sia legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino» mentre...

02 Marzo 2016

Come la teoria dei giochi spiega l’ascesa di Donald Trump

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Che abbiate passato la nottata in compagnia di Mentana e qualche altro feticista degli exit poll o che vi siate svegliati riposati e ignari di quel che succedeva dall’altra parte dell’oceano, il verdetto del Super Tuesday repubblicano – l’unico che avesse qualcosa da dire – è ormai chiaro. Più o meno. Trump vince ma non sfonda, Cruz convince ma non spariglia, Rubio delude ma non crolla. La partita è aperta, ma il margine del milionario newyorkese comincia ad essere significativo e l'aritmetica delle primarie gioca a suo favore – specialmente ora che la competizione si sposta verso gli stati in cui il candidato di...