13 Dicembre 2016

La festa sui mercati e il parallelismo fra Trump e Reagan

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Che ci fosse aria di festa sui mercati internazionali è evidente da diversi giorni, se non settimane. L’umore degli investitori si è decisamente orientato al positivo già all’indomani delle elezioni del nuovo presidente statunitense, ed è diventata talmente visibile, questa intonazione, che la Bis, la Banca dei regolamenti internazionali, ha ritenuto opportuno sottolinearla nella sua ultima Quarterly review. La banca di Basilea ha pubblicato un grafico dove si osserva un parallelismo molto interessante fra l'andamento dei mercati dopo l'elezione di Trump e quello che si registrò all’indomani dell’elezione di Ronald...

14 Gennaio 2016

È a Pechino la nuova Lehman?

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Le recenti cronache finanziarie sono state monopolizzate dai timori legati alla brusca caduta della Borsa cinese. George Soros, tra gli esponenti della finanza internazionale più conosciuti al mondo, ha dichiarato che le attuali turbolenze presenti sui mercati ricordano molto quelle viste nel 2008. Ci troviamo quindi davanti a una nuova crisi finanziaria globale, con effetti altrettanto devastanti come quelli registrati dopo il default della Lehman Brothers? Pur se rispondere a questa domanda è estremamente difficile possiamo in ogni caso fare qualche considerazione sul rischio di un nuovo collasso della finanza internazionale. Il...

17 Dicembre 2015

Calma con la Yellen, la strada è ancora (molto) lunga

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Rialzo doveva essere, rialzo è stato. Il regalo di Natale della Federal Reserve è arrivato a destinazione. Gli investitori volevano l’avvio dell’exit strategy dopo otto anni di stimoli monetari e lo hanno ottenuto. E ora? E ora tutti pronti al prossimo trade, ovviamente. I mercati non stanno fermi. Mai.

Ci sono alcune note positive e altre meno nella decisione del Federal open market committee (Fomc). In primis, è positivo che si parli di dati finalmente soddisfacenti sul mercato del lavoro. Era noto, era previsto, ma come sempre comunicare la decisione nel modo corretto è fondamentale per la più importante banca centrale del...

14 Dicembre 2015

Fed, tassi da alzare sì o no? Ecco la domanda da 10 trilioni di dollari

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Ci siamo o forse no: il mai tanto atteso meeting del 15-16 dicembre durante il quale la Fed dovrebbe decidere il suo primo rialzo dei tassi da oltre un settennio si trova a dover fare i conti con una situazione di debito internazionale denominato in dollari che non solo non si è normalizzata, ma anzi si è aggravata. Gli ultimi dati diffusi dalla Banca dei regolamenti internazionali (Bri o Bis nella versione inglese), che al tema del credito denominato in dollari ha dedicato un interessante approfondimento nella sua ultima quarterly review, mostrano che la montagna di debito in valuta americana del settore non finanziario è cresciuta...

07 Dicembre 2015

Le crisi bancarie fanno più male di quelle dei debiti sovrani, parola di Bce

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Chi teme gli effetti nefasti di una crisi del debito, sia esso privato e pubblico, dovrebbe leggere un pregevole esercizio svolta dalla Bce nella sua ultima Financial stability review dove vengono quantificati i rischi che la crescita dell'eurozona rischia di incontrare sul suo tortuoso cammino riferendoli a quattro diversi scenari. Scoprirà un'evidenza che si tende a sottolineare, nel nostro dibattito pubblico: per la salute della crescita le crisi bancarie sono assai più dannose di quelle sofferte a causa dei debiti di stati, famiglie o imprese. In realtà non dovremmo stupirci. Da anni ormai è noto l’abbraccio mortale fra...

07 Ottobre 2015

La seconda vita degli Emergenti al tempo del crollo delle commodity

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Leggo nell'ultimo World economic outlook del Fmi una preoccupata analisi sull'andamento dei mercati delle materie prime, che solleva una questione parecchio importante: l'effetto del calo delle quotazioni delle commodity sull'economia dei paesi esportatori. Questi ultimi, essendo paesi emergenti, vedono quindi complicarsi una situazione già resa complessa dagli alti livello di indebitamento che hanno raggiunto le loro economie, in un contesto finanziario che inizia ad esser loro avverso. Un rallentamento delle commodity implica necessariamente un calo degli introiti, da un parte, e ha effetti sulla crescita, dall'altra, andando a...

07 Ottobre 2015

Perché la Fed rischia di finire nella trappola del Quantitative Easing

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Con la frase “sarà probabilmente appropriato alzare il livello obiettivo dei tassi d’interesse federali entro la fine dell’anno” Janet Yellen, presidente della Federal Reserve, pare aver tolto ogni dubbio sul fatto che ci stiamo avvicinando al primo rialzo dei tassi d’interesse negli Stati Uniti. Sono passati circa 6 anni da quando vennero fissati allo 0-0,25% per far uscire il gigante americano dalle secche della Grande Recessione. Da allora la prima economia del mondo è riuscita a recuperare quasi interamente i posti di lavoro persi, anche se non è riuscita a riavvicinarsi ai ritmi di sviluppo avuti negli anni precedenti...

15 Settembre 2015

L'immersione degli Emergenti diventa un'emergenza

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I rigori dell'autunno hanno iniziato a spirare assai prima dell'estate sui cosiddetti paesi emergenti. I disordini sui mercati cinesi, e adesso quelli che agitano il Brasile, sono solo la punta di un iceberg ben piantato sui fondali della finanza e che oggi le cronache riportano all'attenzione di coloro che finora non hanno voluto vedere ciò che era evidente da diverso tempo. Sicché si moltiplicano gli allarmi, e non a caso. L'ultimo l'ha lanciato la Banca dei regolamenti internazionali (o Bank for international settlements, la cosiddetta banca centrale delle banche centrali) nella sua quarterly review di settembre. Al momento...

12 Giugno 2015

Mattone (e dollaro), allarme rosso per gli Emergenti

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Scopro, sfogliando l'ultima Quaterly review della Bis (la banca delle banche centrali), un'evidenza che mi lascia di stucco: dal 2007 al 2014 i prezzi reali degli immobili residenziali brasiliani sono cresciuti di oltre il 90%. Questo nel peggiore dei periodi della storia economica contemporanea. Leggo poi nell'ultimo Global economic prospect della Banca Mondiale, che il Brasile, insieme con la Russia, è il paese emergente che più degli altri sta subendo i rigori della difficile fase della congiuntura internazionale, con il "ribasso dei prezzi delle commodity che è previsto contribuisca alla recessione brasiliana nel 2015". La World...

08 Giugno 2015

Più che della Grecia l'Europa dovrebbe preoccuparsi di Angola e Venezuela

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Se smettessimo, anche solo per un attimo, di preoccuparci della Grecia e ci guardassimo intorno scopriremmo che i rischi per l'eurozona non arrivano (o almeno non solo) da questo piccolo e complicato stato mediterraneo. Al contrario, il rischio di instabilità, che magari uscirà dalla porta una volta che la Grecia troverà in un modo o nell'altro, la soluzione con i suoi creditori, potrebbe rientrare dalla finestra, e per giunta cogliendoci di sorpresa. Ne ho avuto sentore sfogliando l'ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria pubblicato a maggio scorso dalla BCE, che a un certo punto esibisce un approfondimento che faremmo bene a...