Colpa dei bamboccioni o della classe dirigente se si assumono pochi giovani?

La recente pubblicazione delle statistiche sulle percentuali di laureati dei Paesi europei offre l’occasione per mettere a sistema un po’ di dati sulla situazione dei giovani italiani. Molti numeri che seguiranno non sono nuovi all’opinione pubblica, anzi sono ampiamente conosciuti, almeno a livello disaggregato. Ma è la loro combinazione, oltre al confronto degli stessi con quelli dei nostri “vicini di casa”, ad incupire un quadro già di per sé buio, in cui su condizioni e prospettive dei venti-trentenni italiani pesa un’anomalia di sistema dalle vaste responsabilità. Diamo i numeri… Per comporre questo quadro,...