04 Febbraio 2016

Il mezzo passo falso della Fed. Per qualche dollaro in più

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Questa storia inizia nella calda, torrida, estate del 2013. Ben Bernanke, a capo della più potente Banca Centrale del mondo, “spaventa” i mercati accennando al concetto di normalizzazione dei tassi di interesse, e introducendo poi il concetto di tapering. La strada verso l’aumento dei tassi USA è stata lunga e tormentata, a Bernanke è succeduta Janet Yellen -che si porta dietro la fama di essere una “colomba” ovvero molto più disponibile a politiche accomodanti che pronta a manovre restrittive. Meeting dopo meeting il mercato è stato più volte nervoso, in attesa di capire quando e come la Fed avrebbe iniziato a...

04 Febbraio 2016

Vent'anni di QE e tassi a zero non bastano al Giappone. Perché dovrebbero curare noi?

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Mi fa un certo effetto leggere il governatore della banca centrale giapponese, Haruhiko Kuroda, definirsi, senza ironia apparente, “una delle persone più qualificate al mondo per parlare di tassi a zero”. La dichiarazione di Kuroda fa parte di uno speech del 16 gennaio scorso (Japan’s Experience of Overcoming the Zero Lower Bound), che quindi ha preceduto di un paio di settimane la decisione della BoJ di portare alcuni tassi sottozero. Ciò mi fa riflettere su un'altra circostanza. Ossia il fatto che il Giappone si trovi nella situazione in cui si trova adesso l’Europa, per non dire il mondo intero, da almeno un ventennio, da...

16 Gennaio 2016

Tutti i danni collaterali delle scelte non convenzionali di mamma Fed. Spiegati

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C’è un aspetto che, parlando di politica monetaria non convenzionale, spesso ci si dimentica. Si tratta degli effetti collaterali di lungo periodo. L’economia è fatta quasi sempre di bolle che nascono, crescono, scoppiano in modo più o meno pirotecnico. A volte le banche centrali le creano, ma ne gestiscono l’esistenza. Altre volte no, perché non si accorgono in che territorio si trovano. O lo ignorano di proposito. Questo fenomeno, che potremmo chiamare “sindrome da non convenzionalità”, è particolarmente evidente se si guarda alla Federal Reserve. Detto in parole poverissime: la banca centrale guidata da Janet Yellen...

14 Gennaio 2016

È a Pechino la nuova Lehman?

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Le recenti cronache finanziarie sono state monopolizzate dai timori legati alla brusca caduta della Borsa cinese. George Soros, tra gli esponenti della finanza internazionale più conosciuti al mondo, ha dichiarato che le attuali turbolenze presenti sui mercati ricordano molto quelle viste nel 2008. Ci troviamo quindi davanti a una nuova crisi finanziaria globale, con effetti altrettanto devastanti come quelli registrati dopo il default della Lehman Brothers? Pur se rispondere a questa domanda è estremamente difficile possiamo in ogni caso fare qualche considerazione sul rischio di un nuovo collasso della finanza internazionale. Il...

12 Gennaio 2016

Il QE fa molto bene al Tesoro Usa: dalla Fed sono arrivati 580 miliardi dal 2009

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Fra gli svariati motivi per i quali il Tesoro americano nutre una sicura gratitudine verso la sua banca centrale ce n'è uno solitamente poco osservato ma senza dubbio degno di cronaca. Mi riferisco ai corposi trasferimenti che la Federal Reserve gira al Tesoro dopo aver chiuso ogni anno il suo bilancio di esercizio: nel 2015, si stima abbiano superato i 110 miliardi di dollari. Nella release diffusa dalla banca centrale un grafico piuttosto esplicito mostra l'evoluzione di tali trasferimenti negli ultimi anni. Si osserva che, nel 2015, la Fed ha trasferito al Tesoro 97,7 miliardi di dollari, cui si sono aggiunti altri 19,3 miliardi...

17 Dicembre 2015

Calma con la Yellen, la strada è ancora (molto) lunga

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Rialzo doveva essere, rialzo è stato. Il regalo di Natale della Federal Reserve è arrivato a destinazione. Gli investitori volevano l’avvio dell’exit strategy dopo otto anni di stimoli monetari e lo hanno ottenuto. E ora? E ora tutti pronti al prossimo trade, ovviamente. I mercati non stanno fermi. Mai.

Ci sono alcune note positive e altre meno nella decisione del Federal open market committee (Fomc). In primis, è positivo che si parli di dati finalmente soddisfacenti sul mercato del lavoro. Era noto, era previsto, ma come sempre comunicare la decisione nel modo corretto è fondamentale per la più importante banca centrale del...

15 Dicembre 2015

Yellen e le aspettative: più ne è schiava, più è difficile condurre il gioco

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Aspettative. È tutto legato a quello. Più ne crei, più ne sei schiavo, più rischi di sbagliare. Parlottando del meeting del Federal open market committee (Fomc, cioè l’organo decisionale della Federal Reserve, riunito oggi e domani) con un amico, è emerso proprio questo punto. «Per me se ne sono create troppe, voglio dire: ora tutti credono che la Fed alzerà i tassi e via all’exit strategy. Peccato non sia proprio così», mi ha detto. Sapete che vi dico? Il mio amico ha ragione: non è proprio così. Facciamo un piccolo passo indietro. Ricordate l’estate del 2007? Il congelamento di tre fondi di Bnp Paribas (Parvest...

14 Dicembre 2015

Fed, tassi da alzare sì o no? Ecco la domanda da 10 trilioni di dollari

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Ci siamo o forse no: il mai tanto atteso meeting del 15-16 dicembre durante il quale la Fed dovrebbe decidere il suo primo rialzo dei tassi da oltre un settennio si trova a dover fare i conti con una situazione di debito internazionale denominato in dollari che non solo non si è normalizzata, ma anzi si è aggravata. Gli ultimi dati diffusi dalla Banca dei regolamenti internazionali (Bri o Bis nella versione inglese), che al tema del credito denominato in dollari ha dedicato un interessante approfondimento nella sua ultima quarterly review, mostrano che la montagna di debito in valuta americana del settore non finanziario è cresciuta...

10 Dicembre 2015

Esitare e dire la parolina sbagliata, due passi falsi che Janet Yellen non può fare

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Pubblichiamo un post di Fed Watcher, global macro manager, profondo conoscitore dei mercati e romantico inguaribile. Bilocato tra i suoi uffici di Londra e Singapore, usa un occhio di riguardo per tutto quel che riguarda la banca centrale americana, che per lui non ha segreti. E quindi, da questo preciso momento, non ne ha più neppure per Econopoly -  È quasi tutto pronto. La prossima settimana si capirà cosa farà la Federal reserve, la banca centrale statunitense. Tassi fermi o primo innalzamento dal 2008. Delle due l’una. Non c’è una terza via per Janet Yellen, che presiederà la riunione del Federal open market committee...

07 Ottobre 2015

Perché la Fed rischia di finire nella trappola del Quantitative Easing

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Con la frase “sarà probabilmente appropriato alzare il livello obiettivo dei tassi d’interesse federali entro la fine dell’anno” Janet Yellen, presidente della Federal Reserve, pare aver tolto ogni dubbio sul fatto che ci stiamo avvicinando al primo rialzo dei tassi d’interesse negli Stati Uniti. Sono passati circa 6 anni da quando vennero fissati allo 0-0,25% per far uscire il gigante americano dalle secche della Grande Recessione. Da allora la prima economia del mondo è riuscita a recuperare quasi interamente i posti di lavoro persi, anche se non è riuscita a riavvicinarsi ai ritmi di sviluppo avuti negli anni precedenti...