Borse ai massimi e rendimenti ai minimi: cosa è bene fare adesso

scritto da il 18 Giugno 2021

Post di Costantino Forgione, consulente finanziario –

Le misure straordinarie prese dalle banche centrali di tutto il mondo per fronteggiare la crisi Covid hanno influito fortemente sull’andamento dei mercati finanziari, che hanno raggiunto valori estremi.

I rendimenti obbligazionari sono ai minimi storici: attualmente circa un quarto delle obbligazioni mondiali offre rendimenti negativi, il 60% rende meno dell’1% e l’80% rende meno del 2%.

Andamento dei rendimenti dei mercati obbligazionari globali

Andamento dei rendimenti dei mercati obbligazionari globali

L’inflazione sta invece cominciando a salire: negli Stati Uniti l’ultimo dato dei prezzi al consumo, in forte rialzo, è stato del 5% a fronte di un rendimento del Treasury decennale dell’1,5%, mentre nell’Eurozona l’inflazione sta raggiungendo il 2% contro rendimenti dei Titoli di Stato generalmente negativi.

Restare investiti sul mercato obbligazionario agli attuali livelli comporta una perdita certa, in quanto i rendimenti reali (rendimenti nominali meno l’inflazione) sono quasi ovunque abbondantemente negativi. Questa progressiva svalutazione dell’investimento obbligazionario è sicuramente un vantaggio per gli Stati indebitati che vedono così ridursi il loro debito, ma per gli obbligazionisti rappresenta una vera e propria tassazione indiretta.

Rendimenti dei Titoli di Stato decennali tedeschi e statunitensi, ultimi 40 anni

Rendimenti dei Titoli di Stato decennali tedeschi e statunitensi, ultimi 40 anni

Nei due grafici è riportato l’andamento dei rendimenti dei titoli decennali europei (tedeschi) e statunitensi, in calo costante da 40 anni ed ormai arrivati a minimi sotto i quali sembra difficile si possa andare.

Questo comporta un ulteriore problema che si aggiunge all’attuale redditività negativa dell’investimento obbligazionario, ovvero le perdite in conto capitale che si realizzeranno una volta che, usciti dalla crisi, i tassi risaliranno dagli attuali livelli causando un deprezzamento delle obbligazioni.

Chi è investito sul mercato obbligazionario ora può solo perdere: i rendimenti sono sotto l’inflazione e non possono che restarvi (con perdita di valore reale dell’investimento) o risalire con conseguente calo dei prezzi dei titoli (aggiungendo così ulteriori perdite, anche in conto capitale).

*****

I mercati azionari sono ai massimi storici: molti indicatori segnalano che anche questi mercati hanno ormai raggiunto livelli troppo elevati e che potrebbero correggere nei prossimi mesi, anche in modo significativo. Tuttavia, fintanto che le attuali politiche monetarie non verranno ritirate le azioni continueranno probabilmente a restare supportate dalle banche centrali, seppure a livelli che sembrano pericolosamente elevati.

Con obbligazioni in perdita ed azioni diventate un azzardo, come possiamo modificare i nostri investimenti per aumentare i rendimenti e diminuire i rischi?

Sembra impossibile riuscirci, è noto che rendimenti e rischi normalmente si muovono insieme, ma possiamo invece provare a farlo sfruttando le particolari caratteristiche di un prodotto assicurativo, le polizze multiramo, uno strumento le cui peculiarità ci consentono di eliminare i problemi delle obbligazioni e moderare quelli delle azioni, riducendo per di più l’imposizione fiscale complessiva.

Le polizze multiramo replicano con un unico investimento un intero portafoglio di investimenti bilanciati tra azioni ed obbligazioni, sostituendo la componente obbligazionaria con una “Gestione Separata” e la componente azionaria con una gestione attiva in fondi.

Una Gestione Separata investe nelle stesse obbligazioni governative e aziendali “investment grade” in cui investono i portafogli obbligazionari classici, ma ha la caratteristica di accumulare rendimenti ad un tasso nettamente superiore e avere un prezzo costante (100 euro investiti valgono sempre 100 euro).

Le migliori Gestioni Separate offrono ritorni superiori al 2% pur investendo negli stessi titoli che attualmente offrono rendimenti negativi: questo incredibile vantaggio è frutto di una particolare forma di rivalutazione degli attivi di portafoglio effettuata a “costo storico” invece che a “mark to market”. Senza addentrarci in complessi dettagli tecnici possiamo dire che una Gestione Separata ci offre oggi i rendimenti che le obbligazioni offrivano in passato, prima che le banche centrali li annullassero con le loro politiche monetarie, consentendoci di ottenere rendimenti obbligazionari oggi irraggiungibili.

Le Gestioni Separate offrono anche una assoluta stabilità di prezzo che le obbligazioni non hanno: quando i programmi di “quantitative easing” verranno ritirati, provocando un calo nei prezzi delle obbligazioni, il valore delle Gestioni Separate non subirà alcuna decurtazione, evitandoci così quelle perdite in conto capitale che subiremmo sul mercato obbligazionario classico.

Le Gestioni Separate inoltre non pagano l’imposta di bollo dello 0,2% annuo e, grazie al mix tra titoli di stato e obbligazioni corporate in cui investono, sono soggette ad una imposizione fiscale sui rendimenti sensibilmente inferiore al 26% a cui sono assoggettati gli strumenti finanziari.

La quota di investimento non allocata in Gestione Separata viene investita in fondi azionari con diversi profili iniziali di rischio/rendimento, a scelta del singolo investitore. Su questi fondi gli utili e le eventuali perdite vengono compensati, cosa che la nostra normativa fiscale non consente alle persone fisiche (salvo che tramite le costose Gestioni Patrimoniali in Fondi, spesso riservate alla sola clientela Private).

L’allocazione iniziale tra fondi azionari e Gestione Separata è modificabile, anche più volte, nel corso della vita dell’investimento. Supponiamo che dopo aver investito con un profilo iniziale prudente (come è opportuno al momento) il mercato azionario crollasse improvvisamente: in un portafoglio di fondi/ETF potremmo ribilanciare gli attivi vendendo parte della componente obbligazionaria per aumentare quella azionaria, ma questo comporterebbe un certo numero di operazioni di compravendita che hanno un costo e sono fiscalmente inefficienti: in una polizza multiramo possiamo invece vendere parte della Gestione Separata per aumentare l’investimento in azionario con un’unica operazione di ribilanciamento, senza costi ed in totale efficienza fiscale.

Le polizze non hanno una scadenza e possono durare anche tutta la vita, ma possono essere riscattate, in tutto o in parte, dopo un breve periodo iniziale vincolato.

I rendimenti possono essere capitalizzati oppure pagati periodicamente, a scelta del contraente.

Durante la vita della polizza il contraente può convertire il montante in una rendita vitalizia (anche reversibile), trasferendo il suo rischio demografico alla compagnia di assicurazione.

Le polizze sono insequestrabili e impignorabili, non sono soggette ad imposte di successione ed escono dall’asse ereditario. Queste caratteristiche le rendono probabili candidate a non essere colpite da una eventuale, futura imposta patrimoniale.

Riassumendo, tramite una buona polizza multiramo possiamo ottenere:

• Un unico investimento che sostituisce un intero portafoglio obbligazionario ed azionario, con lo specifico profilo di rischio scelto dal risparmiatore.

• Un notevole aumento dei rendimenti obbligazionari, altrimenti impossibile da ottenere oggi.

• Eliminazione del rischio sulla componente obbligazionaria (che è spesso la parte preponderante dei portafogli).

• Riduzione dell’imposizione fiscale.

• Riduzione della volatilità e dei rischi complessivi dell’investimento.

• Totale flessibilità su opzioni di capitalizzazione o flusso cedolare periodico.

• Efficienza fiscale con compensazione di plusvalenze e minusvalenze.

• Opzione di conversione del montante in rendita vitalizia per annullare il proprio rischio demografico.

• Insequestrabilità ed impignorabilità.

• Esenzione da imposta di successione ed esclusione dall’asse ereditario.

• Possibilità di ribilanciamento periodico del portafoglio complessivo, in modo rapido e fiscalmente efficiente.

Sono tutti notevoli vantaggi non ottenibili da investimenti finanziari classici come i fondi comuni e che rendono le polizze multiramo un investimento estremamente interessante nell’attuale contesto di mercato. Quando usciremo dall’attuale fase di tassi negativi e le obbligazioni torneranno a rendere più della Gestione Separata potremo riscattare la polizza e reinvestire in obbligazioni a rendimenti più elevati, senza avere nel frattempo subito alcuna perdita in conto capitale.

Nell’attuale contesto di mercato le polizze multiramo sono diventate un buon investimento grazie alle loro particolari caratteristiche, ma attenzione, sul mercato ce ne sono tantissime e occorre tanta cautela perché alcune hanno costi così elevati da renderle buone solo per chi le vende: prima di sottoscriverne una fatevi spiegare bene le caratteristiche, i costi, i rendimenti, i vincoli e le opzioni contrattuali.

Twitter @forgicos