05 Aprile 2016

Che colore avrà il futuro dei Millennials made in Usa?

scritto da

Ho scoperto, leggendo una ricerca di S&P, che i cosiddetti Millennials sono la Grande Speranza dell’economia americana. Costoro, che la vulgata accredita come i nati genericamente fra il 1980 e il 2000 sono, nella distribuzione per età della popolazione Usa la coorte più numerosa, e quindi su di loro si ripongono gli auspici di una domanda più robusta, e quindi di un’economia più vigorosa, quando finalmente guadagneranno abbastanza per poterselo permettere. Il che ci riporta a un’altra domanda: ci arriveranno mai? Prima di rispondere è utile guardare alcuni dati. Un articolo pubblicato dalla Fed di Saint Louis fotografa...

18 Marzo 2016

Ecco la nuova stella nel mercato dei bond: è la reverse yankee

scritto da

Nel popoloso firmamento dei bond si fa strada una nuova stella, sorta grazie all'ampio divergere delle politiche monetarie mondiali. Il nome di questi strumenti, reso celebre dalle cronache e più di recente dall'ultima quarterly review della Bis è reverse yankees. Si tratta di obbligazioni emesse da aziende americane, ma denominate in euro. Ottime per gli arbitraggi, rese possibili dai tassi divergenti fra Usa e Ue, in ragione del fatto che le corporation Usa posso emettere debito in valuta europea, che costa di meno, e poi all'occorrenza trasformarlo in dollari. Si potrebbe pensare che si tratti di poca roba. Ma in realtà il fenomeno...

17 Marzo 2016

Le conseguenze di Brexit: a chi costerà di più la nebbia nel Canale?

scritto da

Pubblichiamo un post di Silvia Merler e Pia Hüttl, entrambe affiliate fellow del think tank Bruegel, specializzato in politica economica europea - “Nebbia nel Canale della Manica: il Continente è isolato”. Così titolava un noto giornale britannico negli anni Cinquanta, e questo sentimento è diventato recentemente un simbolo dell’atteggiamento del Regno Unito nei confronti dell’Unione Europea. L’idea di fondo è che sia il “continente” ad avere bisogno del Regno Unito, piuttosto che il contrario. Questa convinzione potrebbe essere messa alla prova se la maggioranza dei cittadini britannici votassero in giugno a favore...

16 Marzo 2016

Il TTIP, gli arbitrati (secretati) dell'Italia e l'asso nella manica: un Tribunale permanente

scritto da

Pubblichiamo un post di Andrea Festa, dottore di ricerca in economia e funzionario dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, autore di pubblicazioni su tematiche di economia e politica fiscale. Collabora con lavoce.info e nelMerito. È inoltre autore dei romanzi La calunnia (2014), Giudizi universali (2008) e del racconto Il futuro alle spalle (2005). Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle dell’autore e non impegnano l’Amministrazione di appartenenza - Nell’ambito dei negoziati sul TTIP, la previsione di un meccanismo di protezione degli investimenti (ISDS) ha destato obiezioni tali da spingere la Commissione europea...

15 Marzo 2016

Il rischio Brexit che tormenterebbe Mazzini

scritto da

Le più importanti istituzioni sovranazionali, come il Fondo Monetario Internazionale, sono concordi nel registrare un aumento globale del rischio geopolitico nei prossimi 12 mesi. Considerando la crescente situazione di crisi in Medio Oriente, l’incertezza sull’economia americana, le posizioni bellicose della Russia e la crisi d’identità della Cina, l’Europa avrebbe l’occasione di guadagnarsi il ruolo di super-potenza e punto di riferimento in un mondo di incertezze. E invece no. Oggi in Europa si parla di Brexit con riferimento al “rischio” di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea a seguito del referendum indetto...

08 Marzo 2016

La disunione fiscale e le altre sofferenze delle banche italiane

scritto da

Forse sarà una sorpresa per molti scoprire che le banche italiane sono praticamente le più tassate dell'Europa che conta. Nel 2014, infatti, seguendo una tendenza che data almeno dal 2006, il tax rate teorico ed effettivo sui nostri intermediari è stato il più alto fra i grandi paesi europei: 37,4% il tax rate effettivo a fronte di una percentuale di prelievo dichiarata del 32,9. La Francia, per dire, ha un tasso dichiarato più alto del nostro effettivo ma poi, per il complicato gioco del sistema tributario, finisce con un tasso effettivo del 35%, mentre la Germania somiglia più al nostro paese, ma il tasso effettivo è comunque...

06 Marzo 2016

Titoli di Stato Usa, questa volta può essere diverso (e di quale QE parliamo?)

scritto da

Pubblichiamo un post di Carmen Reinhart, docente di sistemi finanziari internazionali presso la Kennedy School of Government, Università di Harvard - E COMUNQUE, DI CHI È STATO IL QE? di Carmen Reinhart Tra il 1913, anno della creazione della Federal Reserve americana, e la fine degli anni Ottanta, si può dire che la Fed fu l’unica realtà protagonista nelle operazioni di acquisto di titoli di stato statunitensi da parte delle banche centrali. Durante tale periodo, la Fed deteneva tra il 12% e il 30% dei titoli negoziabili del Tesoro americano (si veda il grafico), e a breve avrebbe raggiunto l’apice post-bellico nel tentativo...

04 Marzo 2016

Le sofferenze bancarie raccontano quelle delle imprese italiane

scritto da

Il dibattito sulle sofferenze bancarie trascura sempre di sottolineare che a fronte di crediti incagliati ci sono debiti non pagati, e quindi tende a sorvolare su chi siano i detentori di queste obbligazioni. Sicché vale la pena di leggere un paper diffuso di recente da Bankitalia (“The debt of italian non financial firms“) che racconta in modo spassionato e preciso la parabola del debito delle imprese italiane, assai somigliante a quello delle cugine dell’Eurozona, ma dall’esito molto differente. Per ragioni microeconomiche più che macroeconomiche, oggi le imprese italiane appaiono con un indice di leverage, ossia il rapporto...

02 Marzo 2016

Come la teoria dei giochi spiega l’ascesa di Donald Trump

scritto da

Che abbiate passato la nottata in compagnia di Mentana e qualche altro feticista degli exit poll o che vi siate svegliati riposati e ignari di quel che succedeva dall’altra parte dell’oceano, il verdetto del Super Tuesday repubblicano – l’unico che avesse qualcosa da dire – è ormai chiaro. Più o meno. Trump vince ma non sfonda, Cruz convince ma non spariglia, Rubio delude ma non crolla. La partita è aperta, ma il margine del milionario newyorkese comincia ad essere significativo e l'aritmetica delle primarie gioca a suo favore – specialmente ora che la competizione si sposta verso gli stati in cui il candidato di...

01 Marzo 2016

Brexit e la fine del “super stato” europeo

scritto da

Il Regno Unito ha sempre faticato ad integrarsi nel contesto europeo. Brexit ci pone di fronte il futuro di un’Europa destinata a rimanere un’unione di stati diversamente integrati, con una limitata infrastruttura sovranazionale. È l'Europa dei ‘cerchi concentrici’. Divide et impera Il ‘divide et impera’  britannico ha sempre osteggiato forti alleanze al centro dell’Europa. La creazione dell’Unione Europea nel 1957 non è un’eccezione. Ma il Regno Unito del secondo dopoguerra è una nazione in declino. La supremazia economica e militare passa rapidamente agli Stati Uniti, i veri vincitori del conflitto mondiale. Le...