15 Giugno 2016

All'Italia serve crescita vera. Ergo, dopo Atlante largo a Giasone

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Non è ironico che la parola bancarotta non si applichi più alle banche? L’ultimo a ricordarcelo in ordine cronologico è Atlante. Che sia una operazione sbagliata, o che sia giusta ma sottodimensionata rispetto al problema, o che sia invece un ottimo piano che si dimostrerà benefico per il paese e profittevole per gli investitori non è il tema di questo post e a dir la verità non è nemmeno cruciale. In ogni caso gli effetti positivi o negativi sull’economia saranno minori del previsto. Atlante ha come missione di gestire le tossine economiche italiane: NPL e aumenti di capitale (al cardiopalma) delle banche. Il problema è...

14 Giugno 2016

Crediti deteriorati, il nodo dei prezzi di mercato (e come venirne a capo)

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Pubblichiamo un post di Riccardo Tedeschi, senior specialist di Prometeia e professore a contratto presso l’Università di Bologna. L'articolo è stato pubblicato anche su L'Atlante, il blog di Prometeia – Uno dei temi più dibattuti in questo momento sui media è il problema dell’eccessivo accumulo dei crediti “deteriorati” a livello di sistema e di quali meccanismi attivare per ridurre il peso di tali crediti sui bilanci delle banche italiane in modo da riportarli in linea con la media dei loro competitor europei, sia come rapporto sul patrimonio che sui crediti erogati a clientela. I motivi dell’accumulo dei Non...

16 Febbraio 2016

Il prestigiatore Draghi e i limiti della magia monetaria

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Dopo le recenti settimane di crolli verticali delle borse, con particolare e maggiorata volatilità dei titoli bancari (basti pensare agli scivoloni di Deutsche Bank o di Societé Générale) l'attesa per il discorso di Mario Draghi al Parlamento Europeo era più alta del solito. Aprirà ad ulteriori allentamenti monetari? Alluderà ad altri tagli dei tassi? Annuncerà un allargamento del perimetro dei titoli comprabili nel Quantitative Easing? O darà a intendere una estensione temporale del programma di acquisto titoli? Le domande degli osservatori si sono accavallate già durante il fine settimana, nell'affannosa ricerca...

28 Gennaio 2016

La garanzia per la bad bank spiegata: Grande Anteprima, Coperture Superflue

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L'esigenza che da oltre un anno veniva espressa dalle banche italiane in modo quasi ossessivo era chiara: "Ci occorre una bad bank di sistema". Perché? Una bad bank è utile per diverse ragioni: innanzitutto permette di rendere liquide delle operazioni bloccate e che in Italia hanno tempi molto lunghi per risolversi; in secondo luogo un operatore specializzato sui crediti deteriorati ha una migliore efficienza nella loro gestione; in terza istanza la presenza stabile di un soggetto a cui cedere le operazioni andate male avrebbe reso le banche meno timide nella concessione del credito. Da un lato avevamo banche impazienti di vendere...

27 Gennaio 2016

Modesta proposta: una via europea per salvare le banche

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La recente crisi di quattro istituti ha riproposto all'attenzione generale il problema dei crediti deteriorati del sistema bancario italiano e i rischi del bail-in. Ma come si può risolvere il problema rispettando i vincoli europei e, soprattutto, senza aggravio del debito pubblico? Sul Sole 24 Ore si sono già lette diverse proposte per riuscire a sollevare il macigno che grava sul bilancio delle banche italiane. C'è la proposta di Zingales per creare una specie di TARP, un programma sul modello di quello del Tesoro USA, che ha comprato o garantito mutui e strumenti finanziari basati sui mutui per quasi 500 miliardi di dollari. C'è...

07 Dicembre 2015

Le crisi bancarie fanno più male di quelle dei debiti sovrani, parola di Bce

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Chi teme gli effetti nefasti di una crisi del debito, sia esso privato e pubblico, dovrebbe leggere un pregevole esercizio svolta dalla Bce nella sua ultima Financial stability review dove vengono quantificati i rischi che la crescita dell'eurozona rischia di incontrare sul suo tortuoso cammino riferendoli a quattro diversi scenari. Scoprirà un'evidenza che si tende a sottolineare, nel nostro dibattito pubblico: per la salute della crescita le crisi bancarie sono assai più dannose di quelle sofferte a causa dei debiti di stati, famiglie o imprese. In realtà non dovremmo stupirci. Da anni ormai è noto l’abbraccio mortale fra...

12 Ottobre 2015

Le sofferenze bancarie dell'eurozona bloccano 600 miliardi di prestiti

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Il Fmi non ha dubbi: una ripresa del credito bancario è funzionale alla ripresa tout court. Rimane il fatto che le banche europee risultano ancora pesantemente condizionate dall'ammontare dei loro Non performing loans, ossia le varie forme di sofferenze o crediti deteriorati. Questione sistemica, a quanto pare, visto che il Fondo ne ha trattato nel suo ultimo Global financial stability report, sottolineando quello che viene sempre ripetuto: "Un ripresa del credito sarà necessaria per assicurare un crescita in Europa". Tralascio di osservare come tale opinione, perché di questo si tratta, si opponga a numerose altre che dicono il...

27 Luglio 2015

A Cipro le riforme non bastano mai

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La piccola Cipro che fece tremare il mondo non più tardi di un paio di anni fa, la ritrovo dove l’avevamo lasciata, alle prese con una correzione profonda e ancora largamente incompleta che i dati macroecocomici raccolti dalla Commissione Ue nei suoi documenti più recenti certificano in tutta la loro desolante chiarezza. La buona notizia è che l’economia ha smesso di contrarsi, dopo aver archiviato il 2014 con un calo del Pil del 2,8%, dopo il -5,4 del 2013, e si prevede in ripresa per lo 0,4% quest’anno e dell’1,6% l’anno prossimo. Il deficit fiscale ha seguito questo trend di miglioramento, dovendo però fare i conti con...

08 Luglio 2015

Breaking news: il problema dell'Italia è il debito privato. Parola del FMI

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Ho scoperto, leggendo l'ultimo staff report sull'Italia del Fmi, che il problema dell'Italia versione 2015 non è più il debito pubblico, che pur essendo "esposto a diversi rischi rimane sostenibile", ma il debito privato. Non tanto delle famiglie, che appaiono comunque fra le meno indebitate d'Europa, ma delle imprese. I non performing loans (NPLs), scrive, "al 17% hanno raggiunto un livello sistemico, impedendo l'offerta di credito e limitano potenzialmente gli investimenti". Se infatti guardiamo al grafico che analizza l'offerta e la domanda di credito notiamo due cose: la prima è la scomparsa della domanda di credito, che segnala...