La consulenza si candida all’impresa: la grande trasformazione della PA

scritto da il 10 Luglio 2019

L’autore di questo post è Marco Valerio Morelli, Market Leader e CEO di Mercer Italia. I suoi settori di esperienza sono: finance, energy, transportation, services, pharma e government. Da giugno 2018 è presidente di Confindustria Assoconsult, l’associazione che raggruppa le imprese di Management Consulting che operano in Italia –

La Consulenza ha tagliato il traguardo del quinto anno consecutivo di crescita, +8,6% rispetto al 2017, un intero lustro nel quale il settore è cresciuto con percentuali simili a quelle di economie fast growing. Nulla a che vedere con il nostro Pil, cresciuto dal 2000 con una media dello 0,2% annuo. Oggi più che mai siamo uno dei driver più affidabili per affrontare e gestire al meglio l’impatto dell’enorme processo di innovazione tecnologica che si è abbattuto negli ultimi anni su tutto il sistema paese. Questo è stato possibile grazie all’avvenuta digitalizzazione delle imprese e al piano Industria 4.0, che ci hanno visto entrambi protagonisti. Così come fondamentale è stato il supporto alla crescita delle PMI, proprio ad opera delle tante società di consulenza di diverse dimensioni che compongono il nostro mondo ed operano su tutto il territorio.

L’innovazione tecnologica è argomento dominante in ogni settore occupato dalle nostre aziende, così come continua ad essere fondamentale anche per la crescita e per il lavoro. Innovazione e lavoro sono due concetti importanti dello stesso paradigma che sta letteralmente prendendo forma sotto i nostri occhi; e noi consulenti siamo convinti di poter giocare un ruolo da protagonisti in questa vera e propria metamorfosi.

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Tornando a far parlare i nostri dati: 4,5 miliardi di fatturato nel 2018 ed impiego di quasi 45.000 addetti. Nessun altro settore è stato in grado di crescere così tanto nell’ultimo periodo, riuscendo contemporaneamente a governare i cambiamenti portati proprio dall’innovazione; peraltro supportando le aziende sempre tramite l’intervento di una forza lavoro che conferma qualità e professionalità al passo con i cambiamenti. Parole come re-skilling e life-long learning sono entrate a far parte del nostro vocabolario. Il Management Consulting genera capitale umano e c’è una forte correlazione positiva tra ciò e la competitività economica di un Paese. Per questo credo che, accreditato ulteriormente il valore della Consulenza nelle tante aziende che ad essa ricorrono, sia arrivato ora il momento, forti anche di questo ennesimo risultato positivo, di proporci fattivamente e in maniera costruttiva anche alla politica e alle istituzioni del paese, pretendendo al contempo maggiore attenzione.

PER APPROFONDIRE / Osservatorio Management Consulting in Italia, 10° Rapporto

Se è vero, come è vero, che una delle criticità principali per la Consulenza è il rapporto con la macchina dello stato, noi di Assoconsult auspichiamo un grande programma di trasformazione della PA, che ci vedrebbe al fianco delle istituzioni e delle amministrazioni, senza esitare un attimo. Questo perché siamo convinti di avere tutte le carte in regola per contribuire al miglioramento e alla crescita anche della cosa pubblica instaurando un rapporto virtuoso tra noi e la PA, simile a quello di paesi come la Germania o l’Inghilterra, dove l’incidenza della consulenza quasi raddoppia i nostri valori attuali.

Se guardiamo al futuro convinti di poter ancora migliorare, l’ignoranza e la poca disponibilità al cambiamento rimangono le insidie più grandi, e la professionalità tipica del mondo del Management Consulting, figlia di formazione e preparazione fuori dal comune, dovrà essere per le nostre aziende una sorta di assicurazione. Basti pensare che il nostro settore ogni anno assume circa 3.300 laureati dalle università specializzate, con un tasso di occupazione post laurea che supera il 90%. La Consulenza, noi in primis, deve darsi un compito preciso: essere al fianco delle aziende ora più che mai e raccontare nelle Università e nei luoghi di formazione quello che sta accadendo. Le competenze richieste dalle nuove tecnologie e dai nuovi modelli organizzativi disegnano sempre più nuovi intrecci tra capacità tecnica di gestione, di macchinari e di processi, e l’uomo potrà essere ancora al centro di tutto se sarà in grado di ammettere di avere ancora bisogno di sapere. Sapere di non sapere è la chiave. Lo è stata in questi anni di forte crescita, dove la spinta verso nuove conoscenze ha contribuito a premiare il nostro impegno. Il ruolo della Consulenza deve continuare ad essere quello di aiutare a crescere, anche innovando, con la consapevolezza che i primi a crescere dobbiamo essere noi.

Twitter @Morelli_MarcoV