27 Luglio 2015

A Cipro le riforme non bastano mai

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La piccola Cipro che fece tremare il mondo non più tardi di un paio di anni fa, la ritrovo dove l’avevamo lasciata, alle prese con una correzione profonda e ancora largamente incompleta che i dati macroecocomici raccolti dalla Commissione Ue nei suoi documenti più recenti certificano in tutta la loro desolante chiarezza. La buona notizia è che l’economia ha smesso di contrarsi, dopo aver archiviato il 2014 con un calo del Pil del 2,8%, dopo il -5,4 del 2013, e si prevede in ripresa per lo 0,4% quest’anno e dell’1,6% l’anno prossimo. Il deficit fiscale ha seguito questo trend di miglioramento, dovendo però fare i conti con...

27 Luglio 2015

Il costo delle crisi per la Germania

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La Commissione europea stima che questo anno il surplus di partite correnti della Germania, la differenza tra entrate e uscite negli scambi di beni, servizi e redditi con il resto del mondo, arrivi intorno all’8% del Pil. Si tratta del valore in assoluto più alto dal dopoguerra, più alto anche dei livelli raggiunti nel periodo precedente l’unificazione, ma che non rappresenta un elemento di sorpresa, nell’analisi delle squilibri interni all’Europa. Negli anni che vanno dal 1950 al 2015 la Germania ha sempre registrato un saldo commerciale positivo e il deficit di partite correnti che si è avuto dalla caduta del Muro al 2001 era...

21 Luglio 2015

La verde Irlanda è ancora al verde (e ci resterà a lungo)

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Leggo l’ultimo Post-Programme Surveillance Report sull’Irlanda che la Commissione europea ha pubblicato pochi giorni fa, proprio insieme a un altro paper nel quale si magnificano i risultati ottenuti da questo programma di aiuti fra il 2010 e il 2013, adottato quando l’Irlanda entrò nel cono d’ombra della sua crisi peggiore. Come ogni narrazione, anche quella sull’Irlanda offre argomenti contrastanti, utili a entrambe le fazioni, che vogliono l’Europa ora maledizione perniciosa, ora benedizione necessaria, trovandosi infine la migliore sintesi nell’esordio del documento che recita più o meno così: l’Irlanda si sta...

15 Luglio 2015

Sul fondo greco per le privatizzazioni da 50 miliardi

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Sembra che, a proposito della privatizzazioni in Grecia (si può leggere qui la dichiarazione del Vertice euro del 12 luglio, ndr), siamo tornati alle stime inverosimili del 2011, quando governava Papandreou. Ecco un mio post di gennaio 2014, che ritengo valido ancora oggi - PRIVATIZZAZIONI E DEBITO NELL'EUROZONA, LEZIONI DAL FIASCO GRECO Nel bel mezzo della crisi europea si è tentati di pensare che i Paesi ad alto debito potrebbero attenuare l'impatto recessivo del processo di consolidamento di bilancio vendendo asset pubblici e partecipazioni nelle imprese statali (state-owned enterprises, SOE) e utilizzare il ricavato per...

11 Luglio 2015

Euro, alla ricerca di un antidoto al rischio contagio

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Se c’è una cosa che il fallimento di Lehman Brothers ha fatto emergere è che l’integrazione finanziaria raggiunta a livello internazionale ha reso difficile, se non impossibile, quantificare gli effetti sistemici di decisioni prese anche a livello di singole istituzioni. Verso la fine del 2008, circa un mese dopo il collasso di Lehman (il 15 settembre), Ben Bernanke, capo della Federal Reserve, dichiarava, dinanzi all’Economic Club di New York: “Una soluzione di intervento pubblico per Lehman si è dimostrata non fattibile, perché la società non aveva sufficienti collaterali (titoli o crediti dati a garanzia, ndr) per fornire...

08 Luglio 2015

Tsipras e la proprietà transitiva

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Durante il suo discorso al Parlamento europeo, oggi 8 luglio, il primo ministro greco Alexis Tsipras, riprendendo un argomento citato spessissimo dai suoi sostenitori, in patria e all’estero, ha accusato i creditori internazionali dicendo che i loro prestiti sono serviti solo a rifondere le banche (tedesche e francesi), invece che ad aiutare il popolo greco. («I soldi che sono stati dati alla Grecia non sono mai andati al popolo […] i soldi sono stati dati per salvare le banche greche ed europee»). Ora, per amor di logica, diamo un’occhiata allo schema qui sotto. Sulla sinistra, la Grecia prende soldi in prestito...

05 Luglio 2015

Grexit, chi ci guadagna?

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Si può discutere se la Grexit, l'uscita della Grecia dall'Eurozona, possa essere più o meno probabile dopo un SI o NO al referendum. C'è chi sostiene che il NO può rafforzare la posizione di Tsipras nel negoziato e spingere, quindi, i creditori a un atteggiamento più conciliante sulla cancellazione del debito. La mia impressione, invece, è che il "Greek Team" abbia irritato a tal punto gli europartner che con una vittoria del NO le probabilità di Grexit aumentino notevolmente. Questo può avvenire in due modi: la BCE cessa di fornire liquidità attraverso l'ELA (Emergency liquidity assistance), sostenendo (ragionevolmente) che le...

04 Luglio 2015

Haircut o no, il secolo breve dei greci è una promessa di disperazione

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Il terribile XXI secolo dei greci, iniziato nel 2010, non terminerà prima del 2064, a quanto pare. E non è detto che finisca bene. L'analisi di sostenibilità pubblicata dal Fondo monetario internazionale, infatti, illustra con chiarezza che il malfunzionamento dell'economia greca è profondo e ha generato una voragine che inghiotte decine di miliardi di aiuti senza che ciò serva a colmarla. L'opinione pubblica scopre così che servono 50-60 miliardi ai greci prima possibile, per rendere in qualche modo sostenibile un debito che sennò non lo è. Se fossi greco, poi, e leggessi quello che scrive il Fmi rimarrei di stucco. Nella

03 Luglio 2015

Euro e dracma, due monete per un futuro sudamericano

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Sembra che per la Grecia qualsiasi scenario sia possibile, dalla capitolazione ai piedi dell’euro alla risurrezione della dracma. Una sorta di via di mezzo è la doppia circolazione di euro e dracma, ipotesi che potremmo vedere in nuce già se la Grecia in default si trovasse “costretta” ad emettere propri “assegnati” a fianco della circolazione di euro ormai razionato. Questa via di mezzo prevede una circolazione solo domestica della dracma (a stampa greca) in modo da risolvere le problematiche di tesoreria e solvibilità della Grecia senza rinunciare alla UE e all’euro (a stampa europea). D’altra parte il desiderio di una...

30 Giugno 2015

Grazie di cuore, Frau Merkel

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Col precipitare della crisi greca, si moltiplicano sui media i tentativi, più o meno assennati, di individuare i colpevoli. Tra i più gettonati v’è sicuramente la cancelliera Merkel, a cui, sul Financial Times, il presidente del think-tank tedesco Diw Berlin, Marcel Fratzscher, ha indirizzato una preciso avvertimento: "A failed euro would define Angela Merkel’s legacy". Indipendentemente da come si concluderà la saga greca, alla signora Merkel i cittadini europei non devono altro che un sentito ringraziamento. E ciò vale in particolar modo per gli italiani. Il vizio originale dell’Eurozona è ormai chiaro a tutti, anche se...