23 Aprile 2017

C'è un motivo se la speranza di crescita per il Mezzogiorno è (praticamente) zero

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Post di Fedele De Novellis, partner ed economista senior di REF Ricerche - L’intervista a Gianfranco Viesti proposta da Econopoly è un elemento di novità nel dibattito, non fosse altro che per l’originalità del tema prescelto: l’economia del Mezzogiorno, questione oramai da anni caduta nel disinteresse generale. La cosa non meriterebbe attenzione se non fosse che stiamo parlando dello snodo principale rispetto a qualsiasi possibilità di ripresa dell’economia italiana. La tesi è che Milano non è più la “locomotiva del resto del Paese”. Tesi inconfutabile, e sulla quale possiamo avanzare qualche prima riflessione con...

08 Aprile 2017

La neutralizzazione di Uber è il riscatto del protezionismo reazionario

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Per un paese abituato a guardare gli altri dal fondo della classifiche internazionali, il provvedimento con cui il tribunale di Roma ha a tutti gli effetti neutralizzato la presenza di Uber nel mercato italiano – sospendendone anche il servizio professionale UberBlack, pochi giorni dopo che il tribunale di Torino aveva ribadito lo stop ai guidatori occasionali UberPop – rappresenta una rara occasione di riscatto. Peccato che la classifica in ballo in questo caso sia quella del protezionismo reazionario. Secondo il magistrato decidente, le attività di Uber costituiscono una forma di concorrenza sleale ai danni delle auto pubbliche: e...

08 Aprile 2017

Uber e taxi o la logica del "peggio la toppa del buco"

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La recente sentenza del tribunale di Roma che ha inibito l'attività di Uber anche per quanto riguarda la sua attività di NCC, cioè Uber Black, rientra nell'ormai pluriennale lotta legale fra la società californiana e le autorità regolatorie dei vari paesi in cui opera. Per inquadrare meglio la questione vale la pena sottolineare che Uber, per quotazione, dotazione di capitali datigli in prestito e filosofia, sottintende esplicitamente una forte estrazione di valore da un mercato di per sé a basso valore aggiunto attraverso da un lato l'utilizzo di forza lavoro a basso costo e poco specializzata, dall'altro l'applicazione di tariffe...

02 Aprile 2017

Macché ulivi, è il solito Stato vs Regioni

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La vicenda della costruzione del gasdotto Tap e le proteste correlate stanno occupando una parte della cronaca delle ultime settimane. Si legge con un certo smarrimento di situazioni veramente paradossali. Ma dietro la vicenda – che ha un impatto ambientale e sul territorio risibile rispetto a migliaia di opere pubbliche e private sostanzialmente ignorate – si può individuare una questione di fondo molto più delicata e rilevante per il contesto istituzionale italiano. Fra i protestanti, vi è il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano che - oltre alle note vicende politiche interne del Partito Democratico - sembra fondare...

23 Marzo 2017

Servono al Sud le Zone economiche speciali?

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In un articolo di Carmine Fotina apparso sull’edizione cartacea del Sole 24 Ore del 17 marzo, si parla del progetto del Governo di dare vita in Italia alle cosiddette Zone Economiche Speciali (Zes nel prosieguo), da localizzare ovviamente nelle regioni del Sud (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia). Si tratta di un’idea che ciclicamente si riaffaccia nell’arena politica delle intenzioni. Le Zes hanno l’obiettivo di attrarre investimenti esteri o extra-regionali, attraverso incentivi, agevolazioni fiscali, deroghe normative etc.. Ne ha parlato anche la SVIMEZ in una recente audizione alla Camera, sostenendo che «Per...

17 Marzo 2017

Più potere ai giovani, una scelta intelligentemente egoistica

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Abbiamo un problema. In Italia i giovani - eccetto i figli di proprietari di aziende - non hanno potere nel tessuto economico. Gli under 35 non ricoprono ruoli di responsabilità e fanno carriere troppo lente, diventando quindi essi stessi difensori di un sistema gerontocratico nel momento in cui da giovani diventano meno giovani. La situazione è questa per una serie di ragioni tecniche e culturali molto precise. - Siamo un paese che è cresciuto poco negli ultimi 20 anni e che quindi ha avuto aziende mediamente poco dinamiche: i giovani hanno maggiori possibilità in economie dinamiche. - Le leggi sul lavoro che si sono succedute...

09 Marzo 2017

Cosa significa “welfare aziendale”? Un tentativo di mappatura concettuale

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Pubblichiamo un post di Emmanuele Massagli e Silvia Spattini, presidente e direttore di ADAPT - La legge di bilancio per il 2017 è intervenuta nuovamente sulla detassazione delle prestazioni erogate dai datori di lavoro nell’ambito dei c.d. piani di welfare aziendale. È il terzo intervento legislativo in meno di due anni. Già di per sé una prova della creazione di vero e proprio nuovo “mercato”, la cui esistenza è suffragata anche dalla moltiplicazione dei piani attivi (in un solo anno sono stati 4.100 gli accordi c.d. di produttività che hanno previsto l’erogazione del premio in welfare) e dalla recentissima nascita della...

03 Marzo 2017

Il costo del lavoro da ridurre e l'occasione sprecata dalle decontribuzioni di Renzi

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Istat ha pubblicato l’edizione 2017 del Rapporto sulla competitività dei settori produttivi. Che mostra come, nell’ultimo biennio, il nostro paese abbia manifestato un recupero della capacità di penetrazione dell’export. Ci sono alcuni punti meritevoli di segnalazione, per capire come e dove la politica economica ha sin qui sbagliato, e cosa serve per ristrutturare e rilanciare la nostra economia. Per chi ha fretta, a pagina 13 del file pdf si trovano i bullet point delle condizioni macroeconomiche. Sappiamo che il nostro Pil ( si veda il grafico) è ancora in forte ritardo rispetto ai livelli ante crisi, allo stesso modo in cui...

28 Febbraio 2017

La nuova frontiera dell'alfabetizzazione si chiama imprenditorialità

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Nel 1861 in Italia il 77% delle persone non sapevano leggere e scrivere. Nel "breve" volgere di 80 anni, negli anni '40, gli analfabeti erano crollati al 13,8%. Cosa era successo? Il fenomeno più importante fu certamente la diffusione della scuola, come si evince dal secondo dei grafici qui sotto. Le élites risorgimentali e quelle che seguirono ritennero giusto far studiare i propri concittadini e lo fecero attraverso vari strumenti, a cominciare dall’obbligo scolastico. Le aziende e l’economia tutta beneficiarono di questa penetrazione di scuole e alfabetizzazione perché le persone erano sempre più capaci di fare i lavori che...

21 Febbraio 2017

L'Italia e le famose riforme da fare: nove mosse per tornare a crescere

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Pubblichiamo un post di Alessandro Magnoli Bocchi, fondatore e Ceo di Foresight Advisors - A livello globale, élites politiche senza visione malgestiscono la globalizzazione ... In assenza della coordinazione internazionale necessaria a contenere protezionismo, instabilità finanziaria e disuguaglianza, il divario tra le promesse della globalizzazione e la realtà quotidiana dei cittadini aumenta sempre più. Flussi migratori non accompagnati da adeguate politiche di integrazione erodono la coesione sociale e rafforzano il nazionalismo. Il populismo è in ascesa, e in molti paesi sta portando all’autoritarismo attraverso principi...