19 Giugno 2016

Le ragioni economiche di chi tifa Brexit

scritto da

Come ho scritto in un post sul mio blog, Back of the Envelope, i britannici favorevoli all'uscita dalla UE sono più numerosi tra coloro che appartengono alla working class, hanno istruzione medio bassa, età superiore ai 50 anni, sono uomini, votano UKIP e abitano in East e West Anglia. È possibile darne una spiegazione "economica"? Quasi tutti gli studi disponibili (HM Treasury, 2016; IFS, 2016; OECD, 2016; NIESR, 2016, The Guardian 28 May 2016) mostrano che l'uscita del Regno Unito provocherà danni sostanziali all'economia britannica nel suo insieme (in termini di salari reali, occupazione, crescita, prezzi delle case, borse, bilancio dello...

18 Giugno 2016

Brexit: credere ai mercati o ai bookmakers?

scritto da

Con l'approssimarsi del 23 giugno, data del referendum inglese sulla permanenza nella UE, la "febbre" sui mercati finanziari sale di giorno in giorno. Molto spesso si dice "i mercati anticipano gli eventi" e ci si domanda, quindi, se in questo caso ci stiano dicendo che il Regno Unito uscirà dall'Unione Europea. Altri osservatori fanno notare che gli allibratori per le scommesse sembrano dare una indicazione diametralmente opposta: sebbene la forbice si stia stringendo, ancora oggi il premio per chi scommette su "Leave" è pari circa a 2, mentre per chi punta sul "Remain" il premio in caso di vittoria è prossimo a 0,5. A giudicare...

04 Giugno 2016

I debiti trilionari delle famiglie americane tornano al livello del 2008

scritto da

L’ultimo quarterly report rilasciato dalla Fed, che monitora l’andamento dei debiti delle famiglie americane riporta un dato interessante: il debito aggregato è cresciuto ancora nel primo quarto del 2016, raggiungendo la rispettabile cifra di 12,25 trilioni di dollari, l’1,1% in più dell’ultima quarto 2015. Siamo ancora sotto il picco del 2008 (12,68 trilioni), ossia dell’epoca che ha preceduto la crisi, ma appena di un misero 3,3%: nulla che non si possa recuperare entro un paio di trimestri. Il QE, se questo era uno dei suoi scopi, ha funzionato esemplarmente. Oltre all’andamento crescente dell’indebitamento delle...

26 Maggio 2016

I (troppi) risparmi europei emigrano negli Usa e fuggono dagli Emergenti

scritto da

La buona notizia è che il risparmio nell’eurozona continua a crescere, del 6,5% a fine 2015 rispetto al +5,3% di fine 2014. Quella meno buona è che non trovando evidentemente impieghi migliori in casa, finisce sempre più all’estero, e in particolare nei paesi avanzati, Stati Uniti in testa, mentre continuano a fuggire dai paesi emergenti. L’ultimo aggiornamento della Bce sull’analisi dei saldi settoriali dell’area conferma una tendenza che avevamo già osservato un paio di mesi fa, che si caratterizza per la sostanziale scomparsa degli investimenti pubblici e una costante eccedenza di risparmio rispetto agli investimenti,...

23 Maggio 2016

Come cambiano le rotte del turismo dopo lo schianto dell'airbus EgyptAir

scritto da

Pubblichiamo un post di Raffaello Zanini, fondatore del portale Planethotel.net. Laureato in urbanistica, assiste gli investitori del settore turistico alberghiero con studi di fattibilità, consulenza ai progettisti, selezione di opportunità. Ha curato il volume “Hotel design” – Il probabile attentato al volo EgyptAir (mentre scrivo le cause sono ancora da decifrare) mi ha riempito di tristezza perché fin da subito ho avuto chiaro che quell’aereo potrebbe essere la pietra tombale del turismo egiziano, per alcuni anni a venire. Andai in Egitto alla fine del 2011, subito dopo la primavera che aveva acceso molte speranze. Da...

19 Maggio 2016

Nella tempesta perfetta del Brasile gli italiani sanno fare buoni affari

scritto da

In attesa che le Olimpiadi 2016 portino sotto i riflettori le bellezze del Brasile, la signora Dilma Rousseff ha trovato un modo egualmente efficace per far parlare di sé e della sua nazione. Quello che fino a pochi anni fa era il primo dei Brics (insieme a Russia, India, Cina e Sud Africa) oggi sembra affondare in una palude di corruzione, malgoverno, crisi finanziaria e crollo dell’occupazione. Oggettivamente i numeri del Brasile sono tutti da interpretare: una classe media che sta lentamente emergendo, risorse naturali abbondanti e diversificate (si va dal petrolio al ferro, dallo zucchero alle pietre preziose), infrastrutture...

13 Maggio 2016

Il ritorno dello Zimbabwe e quel piccolo problema con le valute complementari

scritto da

Lo Zimbabwe è tristemente famoso in ambito economico per essere uno degli ultimi paesi ad avere sperimentato un periodo di iperinflazione. Non stupisce quindi che la recente decisione della sua banca centrale di emettere dei dollari “locali” sia stata accolta con curiosità ed anche qualche ironia. Vediamo più in dettaglio di cosa si tratta e di come l’idea sia simile ad alcune che circolano pure nel nostro paese. Come dicevamo in premessa, nel 2009 terminava nel paese africano un periodo di iperinflazione che aveva reso la valuta nazionale completamente senza valore. Da quell’anno le transazione economiche vengono svolte...

09 Maggio 2016

Quanto è credibile il misterioso Shanghai Accord sulle valute?

scritto da

Il 22 settembre 1985 presso l’Hotel Plaza di New York i ministri delle finanze ed i banchieri centrali del cosiddetto gruppo dei 5 (G5) formalizzarono il più importante memorandum di intervento sul mercato valutario dalla fine del sistema di Bretton Woods,  quello che è stato definito il “Plaza Accord”. Si giunse così al termine di un quinquennio che, caratterizzato dagli alti tassi d’interesse reali introdotti dalla Fed nel 1981 e continui e crescenti deficit  pubblici dell’amministrazione Reagan, avevano determinato l’apprezzamento del dollaro di circa il 45% rispetto alle altre principali valute. Se agli inizi degli...

28 Aprile 2016

Le conseguenze di Brexit secondo l'Ocse: può fare male, ma anche molto male

scritto da

Poiché si avvicina la data del referendum (23 giugno, per chi non lo ricordasse) nel quale i britannici dovranno decidere se rimanere o uscire dall'Ue era del tutto logico aspettarsi la fioritura di analisi e studi dedicati a tratteggiare la fisionomia di un possibile giorno dopo. Ciò a dimostrazione che l'ipotesi Brexit spaventa molti almeno quanto ne incuriosisce altri. L'analisi più recente l'ha presentata pochi giorni fa l'Ocse rilasciando uno studio che prova a quantificare gli effetti dell'uscita dall'Ue per l'economia britannica e per le tasche dei cittadini, in un arco di tempo che si estende fino al 2020 e poi si allunga per...

17 Aprile 2016

L'incredibile deriva protezionistica delle presidenziali Usa

scritto da

Mentre si attendono le primarie nel Nord-Est che, a meno di sorprese, dovrebbero sancire le vittorie di Donald Trump e Hillary Clinton nei rispettivi partiti, probabilmente mai come nella presente campagna elettorale si era percepita una così forte avversione (finta o reale) contro il libero commercio internazionale. In Italia ci siamo abituati, essendo un sentimento comune a tutti i partiti, salvo rare eccezioni. Infatti ad esempio sono (purtroppo) davvero in pochi a difendere il Presidente della Repubblica che apertamente afferma che «il destino dell’Italia sia legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino» mentre...