17 Marzo 2016

Le conseguenze di Brexit: a chi costerà di più la nebbia nel Canale?

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Pubblichiamo un post di Silvia Merler e Pia Hüttl, entrambe affiliate fellow del think tank Bruegel, specializzato in politica economica europea - “Nebbia nel Canale della Manica: il Continente è isolato”. Così titolava un noto giornale britannico negli anni Cinquanta, e questo sentimento è diventato recentemente un simbolo dell’atteggiamento del Regno Unito nei confronti dell’Unione Europea. L’idea di fondo è che sia il “continente” ad avere bisogno del Regno Unito, piuttosto che il contrario. Questa convinzione potrebbe essere messa alla prova se la maggioranza dei cittadini britannici votassero in giugno a favore...

01 Marzo 2016

Brexit e la fine del “super stato” europeo

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Il Regno Unito ha sempre faticato ad integrarsi nel contesto europeo. Brexit ci pone di fronte il futuro di un’Europa destinata a rimanere un’unione di stati diversamente integrati, con una limitata infrastruttura sovranazionale. È l'Europa dei ‘cerchi concentrici’. Divide et impera Il ‘divide et impera’  britannico ha sempre osteggiato forti alleanze al centro dell’Europa. La creazione dell’Unione Europea nel 1957 non è un’eccezione. Ma il Regno Unito del secondo dopoguerra è una nazione in declino. La supremazia economica e militare passa rapidamente agli Stati Uniti, i veri vincitori del conflitto mondiale. Le...

24 Febbraio 2016

L'altra verità della robusta crescita inglese: i giovani tornano da mammà

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Se vi domandate chi stia pagando il costo della crisi, e soprattutto della cosiddetta ripresa, dovreste leggere una interessante release dell’ONS, l’istituto di statistica britannico, che mostra come i giovani tornino sempre più in massa a vivere con i loro genitori. Notizia meritevole di essere approfondita, poiché succede in quel Regno Unito dove si dice la crescita sia robusta ed effettiva. E sarà sicuramente vero, ma è solo una parte della verità. All’ombra delle statistiche sul Pil (+2,2% nel 2015 sull'anno precedente) fioriscono, infatti, mutazioni sociali rilevanti, che riguardano il mercato del lavoro, quello...

18 Febbraio 2016

Referendum su Brexit? I banchieri britannici hanno già votato

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Se mai ci sarà un referendum nel Regno Unito sull'uscita dall'Ue una cosa potremo darla per acquisita: il voto dei banchieri. Costoro hanno tutto da perderci a tirarsi fuori dall'Unione proprio adesso che si sta delineando il progetto della CMU (Capital market union) che promette di segnare la terza rivoluzione istituzionale europea dopo quella dell'unione monetaria e dell'unione bancaria. Perciò, se mai si voterà per questo referendum, dovremmo ricordarci ciò che scrisse a maggio 2015 la Bank of England (BoE) nella sua risposta al progetto di CMU elaborato dalla Commissione Ue: "La BoE supporta con decisione l'iniziativa della...

16 Ottobre 2015

Nel Regno Unito salario sotto il livello di sussistenza per uno su quattro

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Scopro, grazie a una interessante release dell'ONS (Office for National Statistics), che nel Regno Unito si parla di living wage, versione aggiornata dei salari di sussistenza resi famosi dagli economisti classici. Ma soprattutto che tale forma di retribuzione ormai riguarda una grossa quota dei salari britannici. Tanto è vero che alcuni studiosi piuttosto volenterosi hanno addirittura elaborato una misura del living wage, definita come la soglia di salario minima richiesta per coprire le spese di sostentamento, grazie a un'iniziativa promossa dalla Living Wage Foundation e dal sindaco di Londra, Boris Johnson. Anche il governo ha...

12 Settembre 2015

Il migliore amico di mio figlio è italo-cinese. E, credetemi, anche questa è economia

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Su immigrati e immigrazione in questi giorni si è scritto molto. Inutile tornare su foto ad effetto o commenti a sproposito che spingono l’opinione pubblica ad oscillare come un pendolo tra rabbia e compassione senza riuscire a fermarsi, a definire una rotta. Il sentimento però che provo sempre di più nell’affrontare il tema è quello di un forte imbarazzo. Gli immigrati ci costringono a specchiarci nei nostri difetti e questo ci infastidisce (dovrebbe farlo) soprattutto perché da anni ormai non riusciamo a risolverli. Questi poveretti arrivano sui barconi e ad ogni sbarco mi ritrovo a pensare che: - Abbiamo sbagliato politica...

22 Giugno 2015

L'ottima narrazione sul taglio dei dipendenti pubblici britannici

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Molto si è scritto e si è detto sulla robusta diminuzione dei dipendenti pubblici britannici, individuata come una delle ragioni del successo delle politiche economiche del governo conservatore. In pochi però hanno analizzato le costituenti di tale "miracolo", che invece meritano un approfondimento perché molto rivelano di come tali politiche vengano condotte. Una buona occasione per riflettere la fornisce l'ultima release che l'ONS, l'ufficio statistico britannico, ha rilasciato pochi giorni fa proprio sull'andamento dell'occupazione nel settore pubblico. Il primo grafico, che rileva l'andamento dell'occupazione pubblica sin dal...

15 Maggio 2015

L'uovo di Cameron per tagliare la disoccupazione

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Mi trovo a sfogliare noiose statistiche britanniche, quando l'occhio mi cade su un grafico che racconta del miracolo economico vissuto nel mercato del lavoro. Il grafico delinea l'andamento dei mercato del lavoro inglese dal 2008, suddiviso nelle sue varie componenti, ossia lavoratori a tempo pieno, parti time e self-employed, ossia persone che si sono messe in proprio. Fatto 100 l'indice dell'impiego nel 2008, ai giorni nostri la curva è arrivata un po' sotto 105, quindi semplificando potremmo dire che l'occupazione nel settennio considerato è cresciuta intorno al 5%, che di questi tempi è un risultato straordinario, solo che si...