Econopoly


Numeri idee progetti per il futuro

30 Settembre 2017

Con il bitcoin si diventa ricchi?

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“Il bitcoin è peggio della bolla dei tulipani”. Una sola frase del Ceo di JP Morgan, Jamie Dimon, e in pochi minuti il valore di un bitcoin - da quasi 5.000 dollari - cominciava a scendere per poi crollare dopo l’annuncio ufficiale da parte degli exchange cinesi di chiudere i battenti. Risultato: 2.980 dollari per bitcoin. Sembrava una giornata qualunque di metà settembre, prima che telefonate e messaggi facessero boom. Tutti a chiedere un’opinione sul crollo, non solo media italiani, ma anche amici che, presi dal panico, non sapevano più cosa fare. Bisognava osservare il grafico e riflettere bene, ma l’unica risposta...

29 Settembre 2017

Jobs act e conciliazione, proteggere lavoro e lavoratore va bene. Ma per quale vita?

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Pubblichiamo un post di Silla Cellino, consulente del lavoro e blogger. Scrive su riviste specializzate professionali, sul suo blog e su Pensalibero.it - La riforma del lavoro, il Jobs Act, avanza con un passo un po’ affaticato e non sempre lineare, ma in qualche modo avanza. Ultimamente si è aggiunto un tassello, anche se questo “ultimamente” va usato con giudizio. Infatti l’articolo 25 del d.lgs. 80/2015, uno dei decreti attuativi della riforma del lavoro, prevedeva la destinazione di risorse alla promozione della conciliazione tra vita professionale e vita privata. Detta promozione, molto cautelativamente adottata in via...

29 Settembre 2017

I giovani, l’Europa e il capitale umano

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Il G7 dei paesi industrializzati si incontra a Venaria per parlare di lavoro ed economia. Talvolta i due temi sembrano prendere le distanze tra loro. Con l’economia che viene “trascinata” dalla finanza (specialmente quella creativa) verso strade solitarie, mentre il lavoro senza i capitali di cui necessita (forza lavoro, finanza e macchine) sta lì abbandonato in un angolino, come l’orfano di Oliver Twist, mendicando un altro piatto di minestra. Una nuova sfida si affaccia in occidente, la sfida digitale: big data, robotica avanzata, persino la moderna Germania teme la troppa modernità nel mondo del lavoro e il rischio (non...

28 Settembre 2017

Part-time, salari, inflazione: lo strano puzzle del mercato del lavoro contemporaneo

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Il Fmi ha pubblicato un capitolo molto interessante nel suo ultimo World economic outlook che analizza lo strano puzzle del mercato del lavoro contemporaneo in diverse economie avanzate. L’osservazione di partenza è che a fronte di un andamento dell’occupazione che, in alcuni casi, è persino migliorata rispetto al periodo pre crisi, la crescita delle retribuzioni è rimasta lenta, quando non sia addirittura depressa. Contraddicendo ogni abito mentale consolidato, la tensione sul mercato del lavoro, derivante da situazioni vicine alla piena occupazione – si pensi al caso giapponese – non ha generato pressioni sulle retribuzioni....

27 Settembre 2017

Lavorare troppo non è figo

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Il numero di ore lavorate, per chi lavora, in media, continua a calare, un po' ovunque: Ma dentro alla media c'è una parte dei lavoratori che invece lavora molte ore (qui i dati si riferiscono agli Stati Uniti): E chi lavora molte ore in media guadagna di più per ora: Quando una persona fa un lavoro che le piace, in cui trova soddisfazioni, economiche, di carriera, di cambiamento del mondo tramite il proprio lavoro, facilmente sposta il proprio tempo sul lavoro togliendolo al resto. Le motivazioni sono molto forti e abbastanza facili da capire, pur se difficili da accettare. I lavori belli sono adrenalinici, portano a un senso di...

26 Settembre 2017

Premiare le idee o assumere low-cost: quale modello per i nostri giovani?

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All’interno del già complesso dibattito sul tema del lavoro si apre oggi un ulteriore elemento di riflessione con riguardo al potere o forza contrattuale degli investitori stranieri rispetto allo Stato ed al Sistema Paese. Da un lato, infatti, assistiamo all’ingresso nel nostro sistema economico di operatori economici stranieri che, a supporto delle proprie politiche di espansione commerciale, assumono numerosi giovani creando nei fatti occupazione. Dall’altro lato si scopre, leggendo le ultime vicende di una nota compagnia aerea low cost, che l’occupazione creata non sempre rispetta le regole, i modelli e le normative del...

25 Settembre 2017

Startup a debito, lo strano caso delle banche che investono più dei fondi

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Pubblichiamo un post di Mimmo Nesi, di LVenture Group, seed investor in startup digitali quotato al MTA di Borsa Italiana. Precedentemente ha lavorato nella divisione Investment Banking di UniCredit (Milano e Monaco di Baviera) e di UBS (Londra) occupandosi di operazioni straordinarie per grandi aziende nazionali e internazionali. È laureato in Finance presso l’Università Bocconi - Grazie al Decreto Crescita 2.0, le startup innovative (qui la definizione) hanno la possibilità di accedere in via semplificata, gratuita e diretta al Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese (FGPMI), un fondo governativo che facilita...

24 Settembre 2017

Londra che ferma Uber è la vittoria del protezionismo tecnologico

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Venerdì 22 settembre, l’ente responsabile per i trasporti pubblici di Londra, il "Transport for London", ha deciso di non rinnovare la licenza ad Uber. Questa notizia ha subito scatenato forti reazioni, sia da parte della compagnia di San Francisco, la quale ha immediatamente deciso di rivolgersi ai propri legali, sia da parte del sindaco di Londra, Sadiq Khan, il quale ha subito cercato di rassicurare tutti spiegando che “Londra rimane una città aperta”. Per ora Uber potrà continuare a garantire i propri servizi. Nel caso in cui, invece, la sentenza d'appello dovesse confermare le accuse mosse dal "Transport for London", la...

24 Settembre 2017

Solo l’economia che serve. Niente di più, niente di meno

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In passato ho partecipato a discussioni in merito a come realizzare un testo di economia sì profondo ma anche adeguatamente semplice, che aiutasse a diffondere una sufficiente cultura economica non “addomesticata”. Purtroppo le idee tendevano sempre verso forme di “economics for dummies” in realtà più banali che semplici, francamente insoddisfacenti. Grazie alla mia amicizia con il professor Enrico Colombatto, ho potuto prima leggere The economics you need e poi offrirmi a supporto della sua versione italiana recentemente pubblicata: L’economia che serve. Ritengo che questo libro offra finalmente un adeguato equilibrio tra...

23 Settembre 2017

La lezione di Ryanair e Uber: la reputazione è il tallone d’achille delle aziende

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Una azienda per svolgere la sua attività acquisisce tutti i fattori produttivi necessari, in sostanza può comprare tutto, dal lavoro alle materie prime, tranne la reputazione. Quest’ultima infatti non si compra, si costruisce. Purtroppo, rispetto ad altre tipologie di “immobilizzazioni” immateriali, la reputazione - specialmente al tempo dei social network - risulta molto fragile, dunque a rischio di rovinarsi (rischio reputazionale) con conseguenti impatti sulla redditività dell’azienda stessa. Le recenti vicende che hanno coinvolto Uber e Ryanair pongono alcuni interrogativi. Partiamo con ordine. La notizia relativa alla...