categoria: Vicolo corto
La GenZ trasforma il lavoro in Italia: ecco le priorità per le imprese


Post di Ilaria Caccamo, Managing Director e Amministratore delegato di Indeed Italia –
La trasformazione del mercato del lavoro italiano è oggi guidata da due forze convergenti: il cambiamento demografico e l’accelerazione tecnologica. In questo contesto, i lavoratori appartenenti alla Generazione Z – i nati tra il 1995 e il 2012 – stanno portando nel mondo del lavoro una vera rivoluzione, introducendo nuove scale di valori e aspettative che ridefiniranno le dinamiche. Non si tratta solo di un cambio generazionale, ma di un mutamento profondo nel modo in cui il lavoro viene concepito e vissuto.
La ricerca “La Generazione Z e il futuro del mondo lavoro”, condotta dall’Osservatorio HR Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Indeed, offre uno spunto prezioso per comprendere le nuove esigenze. Analizzare come la Generazione Z stia influenzando il mercato del lavoro non è solo interessante, ma necessario per le organizzazioni che desiderano costruire una forza lavoro sostenibile e coinvolta.
Davvero i ragazzi della GenZ hanno meno voglia di lavorare?
Capita che le giovani generazioni vengano bollate – sulla base di pregiudizi e in modo semplicistico – come “poco motivate”, meno inclini a lavorare su turni o nei fine settimana. Un punto di vista che non considera che abbiamo a che fare con una generazione sempre più consapevole del proprio valore e attenta alle proprie priorità. Non rifiutano il lavoro, ma lo affrontano con criteri nuovi: chiedono che gli sforzi, soprattutto quelli legati a orari complessi o meno favorevoli, siano adeguatamente riconosciuti. Non si concentrano esclusivamente sulla retribuzione economica – sebbene circa un giovane su due la consideri fondamentale o molto rilevante nella scelta del proprio lavoro – ma attribuiscono grande importanza a un ambiente di lavoro sano, inclusivo e capace di offrire opportunità concrete di crescita personale e professionale.
In questo momento storico, caratterizzato dalla scarsità di talenti e da una crisi demografica sempre più evidente, le imprese sono chiamate, quindi, a ripensare il loro approccio: non basta puntare solo su compensi competitivi, ma è importante offrire anche benessere, flessibilità e opportunità di crescita reale.

La Generazione Z non è semplicemente una nuova forza lavoro, ma il motore di una trasformazione che riguarda tutta l’impresa (Designed by Freepik)
Con la GenZ nuove priorità, nuovi modelli organizzativi
La GenZ – i nati tra il 1995 e il 2012 – costituisce già il 12% della forza lavoro italiana e raggiungerà il 30% a livello globale entro il 2030, si tratta della generazione più istruita di sempre, caratterizzata da un approccio pragmatico, digitale e orientato al risultato. Le evidenze raccolte mostrano come le loro priorità si discostino nettamente dai paradigmi delle precedenti generazioni. Il benessere personale e l’equilibrio tra vita privata e professionale sono considerati fattori imprescindibili nella scelta di un datore di lavoro. Flessibilità, smart working e servizi di welfare integrati non sono più benefit opzionali, ma elementi chiave per attrarre e trattenere i talenti.
Parallelamente, la GenZ valuta con attenzione il clima aziendale: ambiente inclusivo, rispetto delle diversità e qualità delle relazioni interne sono determinanti nel processo decisionale dei candidati. Un ulteriore elemento distintivo è la ricerca di senso e impatto sociale. La Generazione Z desidera lavorare per realtà con un chiaro purpose e capaci dare un contributo positivo verso la società e l’ambiente. Retribuzione e benefit rimangono importanti, ma vengono interpretati come strumenti abilitanti per una vita dignitosa, non come obiettivi di realizzazione personale.
Digitalizzazione e nuove dinamiche
L’approccio della GenZ alla ricerca del lavoro è marcatamente digitale e multicanale. Oltre il 40% utilizza piattaforme online come Indeed e social network professionali per informarsi sulle opportunità e valutare le aziende. Cresce inoltre la tendenza a ricercare feedback diretti da dipendenti e conoscenti, segno del desiderio di toccare con mano quello che le aziende raccontano nella scelta del proprio percorso.
Da sottolineare anche l’utilizzo crescente di strumenti di intelligenza artificiale per ottimizzare CV e prepararsi ai colloqui: quasi un giovane su quattro dichiara di farne uso. Questo dato evidenzia quanto sia fondamentale, per le imprese, innovare i processi di selezione e adottare tecnologie HR in linea con il nuovo modo di approcciarsi al lavoro delle nuove generazioni.
Il mondo là fuori e le implicazioni strategiche per le imprese
Il contesto attuale – segnato da declino demografico, carenza di competenze specialistiche e mobilità internazionale dei giovani – impone alle aziende italiane un ripensamento profondo delle strategie di talent acquisition e people management. Per rispondere alle dinamiche della Generazione Z è importante investire in flessibilità organizzativa, formazione continua, sistemi di welfare avanzati e comunicazione trasparente. Le imprese che sapranno evolvere in questa direzione non solo miglioreranno la propria capacità di attrarre e trattenere i migliori talenti, ma potranno anche incrementare produttività, engagement e capacità di innovazione.
La sfida per il tessuto imprenditoriale italiano è chiara: passare da una gestione reattiva a una strategia proattiva nei confronti delle nuove generazioni. Solo così sarà possibile garantire continuità, crescita e sostenibilità nel medio-lungo periodo. La Generazione Z non è semplicemente una nuova forza lavoro, ma il motore di una trasformazione che riguarda tutta l’impresa.