26 Aprile 2017

La distanza da Barcellona e Madrid: quanto trainano le nostre locomotive?

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Post di Livia Simongini, specialist/manager di Prometeia* - Con tassi di crescita prossimi al 3% medio annuo la performance della Spagna ha spiccato nel panorama europeo nel triennio 2013-2016. All’estremo opposto l’economia italiana, pur tornata a crescere, ha registrato un andamento più debole. Il divario persiste se ci si sposta sul piano regionale: il Pil della Catalogna e della regione di Madrid, che hanno offerto il contributo maggiore alla crescita spagnola, è aumentato del 3% in media l’anno rispetto agli incrementi vicini all’1% di Lombardia ed Emilia Romagna, che hanno svolto il medesimo ruolo per l’Italia. La...

19 Aprile 2017

Francia al voto, così Pil e prezzi potrebbero finire sull'ottovolante

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La corsa a cinque delle elezioni francesi sta per scattare, il verdetto è questione di poco, più giorni che settimane, ormai. È un passaggio cruciale per le sorti dell'Europa: la vittoria dell'istanza antieuropeista di cui è portavoce soprattutto Marine Le Pen (leggetevi l'imperdibile reportage di Attilio Geroni sul Sole 24 Ore per capire meglio le ragioni dell'avanzata della destra in Francia) segnerebbe le sorti dell'Unione e potrebbe scatenare una tempesta perfetta sui mercati finanziari. Société Générale (SG) ha prodotto uno studio sulla tornata elettorale transalpina nel quale salta subito all'occhio questo grafico: Come...

03 Aprile 2017

L'Eurobond è morto, viva l'Eurobond

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L’attività finanziaria sicura, il cosiddetto safe asset, rappresenta all’interno di qualsiasi sistema finanziario un elemento di determinante importanza per il suo funzionamento, non solo per la capacità di essere in ogni momento liquidabile, o per essere il più sicuro strumento di trasferimento di ricchezza nel tempo, ma per il fatto di avere un rendimento inversamente correlato all’avversione al rischio presente nel sistema. Maggiore l’avversione al rischio, maggiore il valore del safe asset (e quindi minore il suo rendimento) che rappresenta così l’ancora di sicurezza alla quale aggrapparsi quando tutto sembra...

21 Marzo 2017

L'Italia e gli investitori esteri: venduto il 4% del Pil in obbligazioni. Ecco i dati Bce

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L'ultimo bollettino economico della Bce contiene un'interessante ricognizione sullo stato dei conti esteri dell’eurozona e soprattutto sulla loro evoluzione, la più sorprendente delle quali è senza dubbio quella che ha condotto questo pezzo d’Europa a essere uno dei principali creditori internazionali, in ragione del fatto che ogni anno produce un sostanzioso surplus delle partite correnti. In sostanza, incassa più risorse dall’estero di quante ne spenda. E poiché questa eccedenza non viene impiegata interamente all’interno dell’area – e questo malgrado ci sia ancora un notevole gap di investimenti – ciò ha come...

08 Marzo 2017

La Bundesbank e l'Eurosistema, è tempo di fare un po' di sana autocritica

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Era circa un anno fa quando scrissi il primo di una serie di post in cui cercavo di descrivere come l’incremento del saldo debitorio della Banca d’Italia nel sistema di pagamenti della zona euro fosse nella sostanza differente rispetto a quello registrato tra il 2010 ed il 2012. Ferma restando la componente legata al rischio del sistema finanziario italiano, l’incremento delle passività estere di Banca d’Italia è stato guidato da autonome decisioni di portafoglio, principalmente degli italiani, che hanno reinvestito in attività estere le risorse emesse nell’ambito del cosiddetto Quantitative Easing. Per intendersi, se un...

07 Marzo 2017

Ripetete con me: il surplus commerciale tedesco non è il problema

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“Nulla può essere più assurdo di tutta questa teoria sulla bilancia commerciale […] Quando due nazioni commerciano l’una con l’altra, questa insensata teoria presuppone che, se la bilancia è pari, nessuna delle due “perda” o “guadagni”, ma se la bilancia è a favore di una delle due, una nazione tende a rimetterci e l’altra a profittare, in proporzione alla grandezza dell’avanzo di quest’ultima” (Adam Smith, 1776. “Indagine sulla Natura e sulle Cause della Ricchezza delle Nazioni”, Libro IV, Capitolo 3, Parte II). Con queste parole, 241 anni fa, il padre nobile dell’economia moderna, Adam Smith, criticava...

24 Febbraio 2017

La fantastica uscita dall'euro alla francese

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L’economia non è una scienza esatta, ma una scienza sociale. C’è però una bella differenza tra studiare una scienza sociale e scrivere inesattezze basate su previsioni fantasiose. E’ il caso del working paper di Cédric Durand e Sébastien Villemot pubblicato dall’OFCE (Observatoire français des conjonctures économiques) di Parigi sugli effetti dell’uscita dall’euro sugli stati patrimoniali degli agenti economici nelle economie che compongono l’eurozona (il balance sheet effect). Detta in soldoni: che succede se uscendo dall’euro una parte dei debiti non può essere ridenominata nella nuova valuta, ad esempio perché...

17 Febbraio 2017

Tassi, costo del debito, inflazione e i benefici (limitati) dell'euro per la finanza pubblica

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Pubblichiamo un post di Fedele De Novellis, partner ed economista senior di REF Ricerche - Il riacutizzarsi delle tensioni sui mercati finanziari dopo le recenti dichiarazioni del primo ministro tedesco Angela Merkel sull’Europa “a due velocità” e la riapertura dello spread fra i tassi sui titoli di Stato italiani e tedeschi hanno sollecitato la risposta del governatore della Bce, Mario Draghi,che ha sottolineato l’irreversibilità dell’euro e l’importanza dei vantaggi che ne sono derivati per i paesi membri nel corso della crisi. Naturalmente, i benefici e i costi dell’euro devono essere valutati sulla base di un...

16 Febbraio 2017

L'Italia, il futuro dell'euro e perché la Germania ha le sue sovrane ragioni

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Il tema della rottura della zona euro pare sia tornato di stretta attualità. Mai veramente sparito nel corso degli ultimi anni, gli avvenimenti di queste settimane, dalla lettera del governatore Draghi in cui si faceva riferimento ad alcune conseguenze dell’uscita dalla zona euro, alle dichiarazioni (mal interpretate) della Cancelliera tedesca su possibili diverse velocità di appartenenza alla UE, fino all’incertezza sul risultato delle prossime elezioni in Francia, Olanda e Germania, hanno fatto riapparire il tema dell’uscita dall’euro sui media nazionali ed internazionali. E così, come un film già visto, anche lo spread tra...

11 Febbraio 2017

Le acque inesplorate del Target 2 (in caso di uscita dall'euro)

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Pubblichiamo un post (piuttosto lungo ma è sabato e pensiamo possa valerne la pena) di un operatore finanziario che preferisce affidare al blog, in forma anonima, le sue riflessioni - Numerosi articoli di stampa e blog (Econopoly compreso) hanno già dato ampiamente conto del contenuto – e dei riflessi – della lettera del presidente della BCE, Mario Draghi, in risposta all’interrogazione di due europarlamentari italiani, Marco Valli e Marco Zanni, con riferimento ai saldi Target 2, che si conclude con la seguente affermazione: “Se un paese lasciasse l’Eurosistema, i crediti e le passività della sua banca centrale nei...