15 Dicembre 2015

Yellen e le aspettative: più ne è schiava, più è difficile condurre il gioco

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Aspettative. È tutto legato a quello. Più ne crei, più ne sei schiavo, più rischi di sbagliare. Parlottando del meeting del Federal open market committee (Fomc, cioè l’organo decisionale della Federal Reserve, riunito oggi e domani) con un amico, è emerso proprio questo punto. «Per me se ne sono create troppe, voglio dire: ora tutti credono che la Fed alzerà i tassi e via all’exit strategy. Peccato non sia proprio così», mi ha detto. Sapete che vi dico? Il mio amico ha ragione: non è proprio così. Facciamo un piccolo passo indietro. Ricordate l’estate del 2007? Il congelamento di tre fondi di Bnp Paribas (Parvest...

14 Dicembre 2015

Fed, tassi da alzare sì o no? Ecco la domanda da 10 trilioni di dollari

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Ci siamo o forse no: il mai tanto atteso meeting del 15-16 dicembre durante il quale la Fed dovrebbe decidere il suo primo rialzo dei tassi da oltre un settennio si trova a dover fare i conti con una situazione di debito internazionale denominato in dollari che non solo non si è normalizzata, ma anzi si è aggravata. Gli ultimi dati diffusi dalla Banca dei regolamenti internazionali (Bri o Bis nella versione inglese), che al tema del credito denominato in dollari ha dedicato un interessante approfondimento nella sua ultima quarterly review, mostrano che la montagna di debito in valuta americana del settore non finanziario è cresciuta...

10 Dicembre 2015

Esitare e dire la parolina sbagliata, due passi falsi che Janet Yellen non può fare

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Pubblichiamo un post di Fed Watcher, global macro manager, profondo conoscitore dei mercati e romantico inguaribile. Bilocato tra i suoi uffici di Londra e Singapore, usa un occhio di riguardo per tutto quel che riguarda la banca centrale americana, che per lui non ha segreti. E quindi, da questo preciso momento, non ne ha più neppure per Econopoly -  È quasi tutto pronto. La prossima settimana si capirà cosa farà la Federal reserve, la banca centrale statunitense. Tassi fermi o primo innalzamento dal 2008. Delle due l’una. Non c’è una terza via per Janet Yellen, che presiederà la riunione del Federal open market committee...

07 Dicembre 2015

Le crisi bancarie fanno più male di quelle dei debiti sovrani, parola di Bce

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Chi teme gli effetti nefasti di una crisi del debito, sia esso privato e pubblico, dovrebbe leggere un pregevole esercizio svolta dalla Bce nella sua ultima Financial stability review dove vengono quantificati i rischi che la crescita dell'eurozona rischia di incontrare sul suo tortuoso cammino riferendoli a quattro diversi scenari. Scoprirà un'evidenza che si tende a sottolineare, nel nostro dibattito pubblico: per la salute della crescita le crisi bancarie sono assai più dannose di quelle sofferte a causa dei debiti di stati, famiglie o imprese. In realtà non dovremmo stupirci. Da anni ormai è noto l’abbraccio mortale fra...

04 Dicembre 2015

Europa in bilico tra amico americano e Cina, che cosa rischiano i nostri soldi?

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Quando si valuta il rischio di un investimento sovente il punto di attenzione principale riguarda il “rischio mercato” fortemente legato al “rischio Paese”. L’apertura dei mercati di sbocco e il quadro normativo di riferimento di un Paese sono infatti elementi essenziali nel poter definire il profilo di rischio-rendimento di un investimento e conseguentemente esprimerne un rendimento atteso. Tutto questo però oggi risulta in forte evoluzione. Risulta infatti più corretto parlare di rischio geopolitico, infatti il futuro della ricchezza di una nazione dipenderà dalla leadership della propria classe dirigente e quanto questa...

26 Novembre 2015

No, non è per disperazione e povertà. L'analisi quantitativa applicata al terrorismo

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Gli attentati di Parigi hanno dato un po' a tutti l’occasione di esprimere il proprio giudizio, non sempre ragionato, sul terrorismo, e talvolta la scusa per spiegare questo problema secondo la propria chiave di lettura del mondo: la religione, la globalizzazione, la povertà. Piketty su Le Monde spiega il terrorismo, ad esempio, con il suo cavallo di battaglia, la disuguaglianza. Il Papa a Nairobi dichiara che "la violenza, il conflitto e il terrorismo si alimentano con la paura, la sfiducia e la disperazione, che nascono dalla povertà e dalla frustrazione". Siccome Econopoly nasce con l’idea di spiegare i problemi con i fatti e...

17 Novembre 2015

La transumanza della ricchezza nello shadow banking. E la verde Irlanda

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E' in atto, ormai da anni e soprattutto dall'indomani della crisi, una poderosa transumanza di ricchezza, che dagli intermediari tradizionali si sta spostando verso quelli non bancari e segnatamente verso lo shadow banking. Ormai gli asset totali in mano alle entità non bancarie hanno addirittura superato quelli detenuti dalle banche e ciò pone interrogativi circa la capacità del sistema di rimanere stabile a fronte di intermediari sempre più potenti e che sfuggono alla regolamentazione imposta alle banche. L'ultimo "Global shadow banking Report" che il FSB, Financial stability board, ha rilasciato di recente fotografa e analizza...

13 Novembre 2015

Perché non bisogna farsi ingannare dalle sirene delle svalutazioni

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Pubblichiamo un post di Umberto Marengo, ricercatore associato all'Istituto Affari Internazionali di Roma. Le opinioni sono espresse a titolo personale - L'EURO DEBOLE NON BASTA, ALL'EXPORT ITALIANO SERVE UNA STRATEGIA  di Umberto Marengo Le esportazioni continuano a essere il motore pulsante dell'economia italiana. Mentre il PIL fatica a crescere più di qualche zero-virgola, negli ultimi quattro anni l'export italiano è cresciuto di oltre il 10%. A luglio 2015 il Made in Italy aveva raggiunto quota +5,5% rispetto all'anno precedente. Se il trend fosse confermato, l'export potrebbe raggiungere quota 420 miliardi di Euro entro...

11 Novembre 2015

The day after il QE: la magica trasformazione del debito in moneta

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Poiché l'inimmaginabile è già accaduto - i vari QE e i tassi negativi - nessuno dovrebbe stupirsi che finisca con l'accadere ciò che molti hanno già immaginato. Ossia che per liquidare la montagna di debiti cumulata dal 2008 a oggi, ormai verso il 270% del Pil mondiale, si decida di trasformarla in moneta, quest'ultima essendo il debito "perfetto", che non genera interessi e non è redimibile. Tale ipotesi viene contemplata in un paper di Adair Turner, dell'Institute for New Economic Thinking ("The Case for Monetary Finance – An Essentially Political Issue") presentato nel corso della sedicesima Jacques Polak Annual Research...

03 Novembre 2015

Cosa ci dice il costo della bistecca sul deprezzamento del real in Brasile

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Pubblichiamo un articolo di Carlos A. Primo Braga sulle ragioni economiche, politiche e psicologiche del crollo della valuta brasiliana. L'autore è professore alla IMD Business School e direttore dell'Evian Group - ECCO PERCHÉ PER IL REAL (E IL BRASILE) SARANNO ANCORA DOLORI di Carlos A. Primo Braga Quanta differenza può fare un anno, in Brasile! Per un turista una bistecca in un ristorante al top sarebbe costata 120 dollari statunitensi nell'ottobre 2014 (caipirinha o vino esclusi). Oggi lo stesso pasto costerebbe all'incirca 65 dollari. Il real ha subito uno dei deprezzamenti più drammatici tra le valute delle economie...