05 Maggio 2016

Un nuovo “whatever it takes” per l'euro

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Pubblichiamo un post di Guido Iodice e Thomas Fazi. Iodice scrive di politica, tecnologia ed economia su diverse testate. Nel 2012 insieme a Daniela Palma ha dato vita a Keynes blog. Fazi è saggista, giornalista, traduttore e autore di documentari. Scrive di questioni europee per testate italiane e straniere. Collabora con la rete della società civile Sbilanciamoci!. Sito: thomasfazi.net – In un precedente articolo pubblicato da Econopoly abbiamo evidenziato la necessità di un doppio canale per rilanciare gli investimenti e la domanda in Europa e, lasciandoci alle spalle la crisi, garantire la stabilità dell’eurozona. Il...

21 Aprile 2016

Dal QE alla Abenomics per le politiche economiche molte gambe e poca strada

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Pubblichiamo un post di Andrea Mantovi e Giulio Tagliavini. Mantovi è docente a contratto di approfondimenti di microeconomia presso l'Università degli Studi di Parma. Diverse le pubblicazioni di livello internazionale, la più recente, in uscita sul Journal of Economics. Tagliavini è professore ordinario di economia degli intermediari finanziari presso l'Università degli Studi di Parma. Si interessa di gestione della banca con riguardo ai profili della responsabilità sociale e del relativo profilo etico - Gli economisti hanno da tempo imparato a usare le metafore per sintetizzare tramite immagini accattivanti il nucleo di un...

19 Aprile 2016

Mario Draghi, Carlo Cipolla e le tre priorità del Governo. Sta in noi

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Nell’ultimo rapporto annuale della Banca centrale europea (BCE), il presidente Mario Draghi ha ribadito l’esigenza di completare l’unione monetaria: “Se vogliamo conseguire un’unione più solida, evitando di sovraccaricare la banca centrale, tali suggerimenti (si veda il rapporto dei cinque presidenti) si devono tradurre in azione”. E’ sempre più evidente che la banca centrale non può essere una panacea. Sono gli assetti istituzionali che devono essere migliorati. Inoltre spetta ai singoli Paesi mettere mano alle riforme strutturali. Se andiamo a rileggerci un intervento di Draghi ad Ancona nel 2010, quando era...

12 Aprile 2016

L'euro low cost fa volare il credito. In Svezia

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La politica monetaria della Bce fa bene al credito. Ma, a quanto pare, assai più in Svezia che nell'eurozona. Nell'area della moneta unica, infatti, la crescita del credito negli ultimi trimestri del 2015 rimane debole, oscillando poco sopra lo zero per cento, pur avendo recuperato la crescita negativa del 2014. Al contrario in Svezia gli ultimi trimestri del 2015 hanno visto una crescita del credito fino all'8% e secondo alcuni osservatori una buona parte di questo sviluppo si spiega proprio come conseguenza delle politiche di Francoforte. L'analisi è contenuta in uno speech (dal titolo "Bank capital and monetary policy...

01 Aprile 2016

Che altro può fare Mario?

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Pubblichiamo un post di Biagio Bossone e Stefano Sylos Labini. Biagio Bossone presiede il Group of Lecce on global governance ed è membro del Comitato di sorveglianza del Centre d’Études pour le Financement du Développement Local. Stefano Sylos Labini, ricercatore ENEA, geologo, esperto di energia, dal 2004 al 2014 ha collaborato con Giorgio Ruffolo, con il quale (2012-2014) è stato editorialista di Repubblica su temi di economia e politica. Dal 2014 ha iniziato a lavorare sul Progetto della Moneta FiscaleCosti quel che costi… Fermo sul suo ormai arcinoto pronunciamento di esser disposto a fare qualunque cosa (whatever...

25 Marzo 2016

Le armi spuntate della politica monetaria e l'urgenza degli investimenti pubblici

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Al fine di contrastare il perdurante problema del basso livello dei prezzi nell’Area euro la BCE ha messo sul tappeto, durante l’ultima riunione del 10 marzo, un nuovo arsenale di misure. I tassi negativi Un primo pacchetto di interventi ha riguardato il tradizionale strumento dei tassi d’interesse. Il tasso sulle somme depositate presso la BCE dalle istituzioni finanziarie e monetarie è passato dal -0,30 al -0,40%. La BCE ha quindi ulteriormente aumentato la penale che le banche sono tenute a pagare nel caso in cui dispongano di liquidità in eccesso, non curandosi pertanto dei molti dubbi sollevati sull’efficacia di questa...

10 Marzo 2016

I conti dell'Eurosistema e i portafogli che emigrano per dare la caccia ai rendimenti

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Era aprile 2011 quando con un articolo pubblicato su Project Syndicate l’economista tedesco Hans-Werner Sinn, presidente dell’istituto IFO di Monaco di Baveria, accese i riflettori sul singolare funzionamento del sistema di pagamenti interbancari della zona euro, il sistema TARGET2, che da novembre 2007 aveva sostituito il sistema TARGET entrato in funzione nel 1999 con la costituzione dell’Unione Monetaria Europea. Il professor Sinn sosteneva che si stava segretamente realizzando un bail-out mascherato delle economie periferiche, le quali, sottoposte a progressive fughe di capitali, stavano così registrando una crescita del saldo...

03 Marzo 2016

I fallimenti della BCE e la lungimiranza di Franco Modigliani

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Pubblichiamo un post di Biagio Bossone e Stefano Sylos Labini. Biagio Bossone presiede il Group of Lecce on global governance ed è membro del Comitato di sorveglianza del Centre d’Études pour le Financement du Développement Local. Stefano Sylos Labini, ricercatore ENEA, geologo, esperto di energia, dal 2004 al 2014 ha collaborato con Giorgio Ruffolo, con il quale (2012-2014) è stato editorialista di Repubblica su temi di economia e politica. Dal 2014 ha iniziato a lavorare sul Progetto della Moneta Fiscale - I FALLIMENTI DELLA BCE E LA LUNGIMIRANZA DI FRANCO MODIGLIANI di Biagio Bossone e Stefano Sylos Labini La "perniciosa...

03 Febbraio 2016

L'Europa di Schengen in pezzi e la provocazione di Milton Friedman

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La messa in discussione dell’Euro era in qualche modo preventivabile: non è facile per una moneta essere popolare. Ma la messa in discussione di Schengen non era altrettanto semplice da prevedere. Perché la libera circolazione delle persone, prima ancora di quella delle merci, è sempre stata vista come la vera grande conquista dell’Europa unita. Una conquista di civiltà, che allontanava un po’ dalla mente i nefasti scenari di sanguinose guerre combattute fino a pochi decenni prima tra i popoli del Vecchio Continente. Ma adesso il contesto è notevolmente mutato e sembra che dilaghi ovunque una certa nostalgia per i confini...

27 Gennaio 2016

Soros e le banche italiane: se i prezzi scendono, cambiano i fondamentali

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Come ha spiegato Marco Onado sul Sole 24 Ore una delle cause primarie della volatilità del mercato azionario italiano è l’incertezza sull’effettiva consistenza dell’attivo in pancia alle banche: “In uno scenario in cui gli azionisti possono essere chiamati a mettere ancora mano al portafoglio per nuovi aumenti di capitale e in cui anche gli obbligazionisti (o i depositanti oltre i 100.000 euro) possono subire perdite nei casi più gravi, non c'è da meravigliarsi se l'incertezza sul valore dell'attivo possa scatenare ogni volta ondate di vendite”. Molti anni fa lessi con grande interesse il volume di George Soros, finanziere...