14 Gennaio 2016

È a Pechino la nuova Lehman?

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Le recenti cronache finanziarie sono state monopolizzate dai timori legati alla brusca caduta della Borsa cinese. George Soros, tra gli esponenti della finanza internazionale più conosciuti al mondo, ha dichiarato che le attuali turbolenze presenti sui mercati ricordano molto quelle viste nel 2008. Ci troviamo quindi davanti a una nuova crisi finanziaria globale, con effetti altrettanto devastanti come quelli registrati dopo il default della Lehman Brothers? Pur se rispondere a questa domanda è estremamente difficile possiamo in ogni caso fare qualche considerazione sul rischio di un nuovo collasso della finanza internazionale. Il...

17 Dicembre 2015

Calma con la Yellen, la strada è ancora (molto) lunga

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Rialzo doveva essere, rialzo è stato. Il regalo di Natale della Federal Reserve è arrivato a destinazione. Gli investitori volevano l’avvio dell’exit strategy dopo otto anni di stimoli monetari e lo hanno ottenuto. E ora? E ora tutti pronti al prossimo trade, ovviamente. I mercati non stanno fermi. Mai.

Ci sono alcune note positive e altre meno nella decisione del Federal open market committee (Fomc). In primis, è positivo che si parli di dati finalmente soddisfacenti sul mercato del lavoro. Era noto, era previsto, ma come sempre comunicare la decisione nel modo corretto è fondamentale per la più importante banca centrale del...

03 Dicembre 2015

Se vuoi vantare un nomignolo impegnativo come "SuperMario" te lo devi guadagnare

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Oggi è il giorno delle decisioni della BCE. Il meeting si tiene ogni sei settimane ed è sempre spunto per approfondite riflessioni e analisi sulle decisioni che di volta in volta vengono prese dal governing council, il consiglio direttivo, di Francoforte. Purtroppo non avrò tempo né occasione di scrivere il pezzo più tardi nella giornata, quando le importantissime decisioni della BCE saranno pubbliche, pertanto ho pensato di aggirare il problema con un articolo "mutaforma", scritto un po' come si scrivono i coccodrilli per i personaggi famosi. Potrebbe essere materiale che rimane utile anche a qualche collega, in fondo. Vengono...

25 Novembre 2015

Serve essere economisti per capire chi è nato prima tra QE e deflazione salariale?

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Sarà pure un caso ma il Fmi ha rilasciato uno studio molto interessante ("Wage Moderation in Crises") per testare la sensatezza dell’ipotesi che individua nella svalutazione salariale la panacea della crisi. La conclusione è che tale ipotesi può essere fondata, ma solo se nel frattempo interviene una qualche forma di allentamento monetario. Perché in caso contrario, e prospettando che i Paesi interessati appartengano a un’unione monetaria (ogni riferimento a fatti e valute uniche è puramente casuale? No), il rimedio sembra funzionare poco e male: di fatto conduce a una diminuzione della creazione di ricchezza. L’ipotesi alla...

13 Novembre 2015

Perché non bisogna farsi ingannare dalle sirene delle svalutazioni

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Pubblichiamo un post di Umberto Marengo, ricercatore associato all'Istituto Affari Internazionali di Roma. Le opinioni sono espresse a titolo personale - L'EURO DEBOLE NON BASTA, ALL'EXPORT ITALIANO SERVE UNA STRATEGIA  di Umberto Marengo Le esportazioni continuano a essere il motore pulsante dell'economia italiana. Mentre il PIL fatica a crescere più di qualche zero-virgola, negli ultimi quattro anni l'export italiano è cresciuto di oltre il 10%. A luglio 2015 il Made in Italy aveva raggiunto quota +5,5% rispetto all'anno precedente. Se il trend fosse confermato, l'export potrebbe raggiungere quota 420 miliardi di Euro entro...

11 Novembre 2015

The day after il QE: la magica trasformazione del debito in moneta

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Poiché l'inimmaginabile è già accaduto - i vari QE e i tassi negativi - nessuno dovrebbe stupirsi che finisca con l'accadere ciò che molti hanno già immaginato. Ossia che per liquidare la montagna di debiti cumulata dal 2008 a oggi, ormai verso il 270% del Pil mondiale, si decida di trasformarla in moneta, quest'ultima essendo il debito "perfetto", che non genera interessi e non è redimibile. Tale ipotesi viene contemplata in un paper di Adair Turner, dell'Institute for New Economic Thinking ("The Case for Monetary Finance – An Essentially Political Issue") presentato nel corso della sedicesima Jacques Polak Annual Research...

28 Ottobre 2015

Il QE di Draghi vale un punto di Pil per l'Eurozona

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Ormai che l'asset purchase programme (APP) dell'Eurosistema è entrato in pianta stabile nella nostra esistenza, molti si chiedono quanto ci abbia guadagnato l'eurozona e soprattutto quanto ci guadagnerà fino al settembre 2016, quando il QE dovrebbe finire. E mai condizionale fu più d'obbligo. Di sicuro questo filone di ricerca produrrà perle di econometria. Ma intanto la prima che ho trovato è una ricerca della Banca d'Italia, "Domestic and international macroeconomic effects of the Eurosystem expanded asset purchase programme". L'avvertenza è che "il lavoro valuta gli effetti macroeconomici degli acquisti di titoli del settore...

22 Ottobre 2015

Le politiche monetarie costano un anno di profitti alle banche

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Fra i tanti esiti dell'inusuale politica monetaria del nostro tempo ce n'è uno che molto opportunamente la Bis, la Banca dei regolamenti internazionali, ci ricorda in un suo recente working paper ("The influence of monetary policy on bank profitability"), ossia l'effetto che l'azione delle banche centrali ha sulla redditività delle banche commerciali. L'analisi è stata condotta su dati riferiti a 109 banche internazionali con sede in 14 economie avanzate lungo il periodo 1995-2012 e ha accertato una relazione positiva fra i tassi a breve termine, quelli su cui agisce la banca centrale, e la struttura della curva dei rendimenti (yield...

07 Ottobre 2015

Perché la Fed rischia di finire nella trappola del Quantitative Easing

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Con la frase “sarà probabilmente appropriato alzare il livello obiettivo dei tassi d’interesse federali entro la fine dell’anno” Janet Yellen, presidente della Federal Reserve, pare aver tolto ogni dubbio sul fatto che ci stiamo avvicinando al primo rialzo dei tassi d’interesse negli Stati Uniti. Sono passati circa 6 anni da quando vennero fissati allo 0-0,25% per far uscire il gigante americano dalle secche della Grande Recessione. Da allora la prima economia del mondo è riuscita a recuperare quasi interamente i posti di lavoro persi, anche se non è riuscita a riavvicinarsi ai ritmi di sviluppo avuti negli anni precedenti...

07 Settembre 2015

Che direbbe Gordon Gekko della bolla cinese?

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Pensando al “Black Monday” dei mercati asiatici (24 agosto scorso) e il successivo andamento, ci viene da chiedere, che ne direbbe il Gordon Gekko protagonista del film “Wall Street: il denaro non dorme mai”? Forse la citazione più celebre riguarda la spiegazione del perché i gestori non battono mai la performance dell'indice S&P500, “perché sono delle pecore e si sa, il loro destino è finire al macello”. In effetti un gestore di fondi è davvero bravo se riesce ad anticipare il mercato e guadagnare sul giusto (o fortunato) timing degli investimenti. Gordon ci dice che infatti le bolle prima o poi scoppiano. Questo è...