18 Gennaio 2023

Perché la riforma del Patto di Stabilità e Crescita così com'è non va

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Dopo mesi di acceso dibattito, a novembre la Commissione Europea ha finalmente avanzato una nuova proposta di riforma del Patto di Stabilità e Crescita (o Sgp, Stability and Growth Pact), l’insieme di regole relative alle politiche di bilancio dei paesi membri che sancisce il tetto al deficit e al debito pubblico. Tocca ora agli stati membri, che dovranno raggiungere un accordo con la Commissione entro gennaio 2024. Come funziona adesso? La storia delle regole fiscali europee è in continua evoluzione, mantenendo alla base due principi cardine: il rapporto debito-Pil dei singoli paesi membri non deve superare il 60% e il deficit...

12 Ottobre 2020

Recovery Fund: i politici che danno risposte elusive tradiscono il mandato?

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“Se non si interviene con misure specifiche, non c’è speranza”. Oppure: “Ci vogliono le riforme, noi lo predichiamo da anni”. Ancora: “Dobbiamo ridurre la burocrazia”. Variazioni sul tema o combinazioni, oltre a essere lecite, potrebbero stancarci oltremodo. La litania dei buoni propositi ha attraversato l’intera epoca repubblicana, materializzandosi di frequente come una sorta di morboso canto funebre. Tutti pronti a decantare il declino per potersi proclamare eroi della rinascita: politici, giornalisti, titolisti, opinionisti. E, se abbiamo dimenticato qualche categoria, ce ne scusiamo subito. Siamo davvero il peggior...

18 Maggio 2017

Contrattazione e salario minimo, che cosa insegna Macron all'Italia

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Il neoeletto presidente della Repubblica francese non ha mai fatto mistero delle sue priorità legislative. In particolare, uno degli elementi in cima all’agenda è completare il processo di decentralizzazione nella negoziazione degli orari di lavoro e dell’organizzazione aziendale. A questo proposito, è interessante mettere a confronto la normativa vigente in Francia e in Italia, ed analizzare i possibili effetti che liberalizzazioni in questo senso potrebbero avere su condizioni di lavoro e produttività. La negoziazione sindacale in Francia e in Italia La Francia ha riformato recentemente la normativa sulla contrattazione,...

13 Maggio 2017

Verità scomoda: l'Italia non riparte. Tre scenari per i prossimi dieci anni

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L’andamento dell’economia italiana sembra non cambiare mai. Purtroppo per il lettore (ma anche per chi scrive), articoli come questo sembrano ripetersi uguali, ad infinitum. Gli ultimi dati confermano una sostanziale stagnazione. La recessione è ormai alle spalle, ma l’economia non tira. Tra dicembre 2016 e febbraio 2017 la produzione industriale è cresciuta solo dello 0,7 per cento rispetto al trimestre precedente; il commercio estero - aiutato dal miglioramento della congiuntura internazionale - ha dimostrato maggiore dinamicità: le esportazioni, spinte dalla domanda dei paesi extra-europei, sono cresciute del 3,7 per cento, le...

21 Febbraio 2017

L'Italia e le famose riforme da fare: nove mosse per tornare a crescere

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Pubblichiamo un post di Alessandro Magnoli Bocchi, fondatore e Ceo di Foresight Advisors - A livello globale, élites politiche senza visione malgestiscono la globalizzazione ... In assenza della coordinazione internazionale necessaria a contenere protezionismo, instabilità finanziaria e disuguaglianza, il divario tra le promesse della globalizzazione e la realtà quotidiana dei cittadini aumenta sempre più. Flussi migratori non accompagnati da adeguate politiche di integrazione erodono la coesione sociale e rafforzano il nazionalismo. Il populismo è in ascesa, e in molti paesi sta portando all’autoritarismo attraverso principi...

01 Giugno 2016

Perché sulla riforma del lavoro Italia e Francia sono poco confinanti

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Pubblichiamo un post di Silla Cellino, consulente del lavoro e blogger. Cellino scrive su riviste specializzate professionali, sul suo blog ionis56.blogspot.com e su Pensalibero.it - Lo striscione con cui i lavoratori della CGT francese si augurano di non fare con la Loi Travail la stessa fine degli italiani col Jobs Act si è rivelato un clamoroso falso, costruito nemmeno con abilità, visti gli errori di lingua in cui gli ideatori dello stesso sono incappati. Tuttavia resiste un’opinione comune secondo la quale i lavoratori francesi contrastano l’approvazione e poi l’attuazione della nuova legge per gli stessi motivi per cui il...

07 Ottobre 2015

La seconda vita degli Emergenti al tempo del crollo delle commodity

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Leggo nell'ultimo World economic outlook del Fmi una preoccupata analisi sull'andamento dei mercati delle materie prime, che solleva una questione parecchio importante: l'effetto del calo delle quotazioni delle commodity sull'economia dei paesi esportatori. Questi ultimi, essendo paesi emergenti, vedono quindi complicarsi una situazione già resa complessa dagli alti livello di indebitamento che hanno raggiunto le loro economie, in un contesto finanziario che inizia ad esser loro avverso. Un rallentamento delle commodity implica necessariamente un calo degli introiti, da un parte, e ha effetti sulla crescita, dall'altra, andando a...

31 Luglio 2015

La profonda povertà del Portogallo, così fuori moda

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Che fine ha fatto il Portogallo mi chiedo, mentre leggo la struggenti cronache sulla sofferenza greca, sulla quale nulla ci è stato risparmiato. E mi rispondo che non lo so, spiegando la mia ignoranza con la circostanza che il Portogallo, a differenza degli altri paesi in crisi, non è riuscito a ispirare alcuna narrazione capace di traslarlo dal non luogo disabitato della contabilità a quello assai concreto e frequentato delle chiacchiere da bar. Già: l’Irlanda è la tigre che torna a ruggire dopo la crisi, la Spagna il gigante malato, ma disciplinato e faticosamente sulla via della guarigione, con quelli di Podemos a far le...

13 Giugno 2015

Non di soli tagli e pistole alla tempia. Cosa serve davvero alla Grecia (di @COdendahl)

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Christian Odendahl è capo economista del Centre for European Reform. Pubblichiamo un suo articolo sulla crisi greca - GRECIA, DOPO L'ACCORDO LAVORIAMO PER UNA SOLUZIONE  di Christian Odendahl I negoziati in corso tra la Grecia e i suoi creditori stanno entrando nelle fasi finali, come indica il coinvolgimento di Angela Merkel e François Hollande. Le posizioni sono ancora distanti, soprattutto sulla riforma del mercato del lavoro e quella delle pensioni, che non solo Syriza ma anche il precedente esecutivo aveva rifiutato di attuare. La scadenza cruciale ora è il 30 giugno, quando la Grecia promette di pagare 1,6 miliardi di...