23 Giugno 2015

Perché l’acquisizione di Thorntons da parte di Ferrero è una gran bella notizia

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Ferrero ha lanciato un’Opa sull’azienda britannica produttrice di cioccolato Thorntons, che può contare su 242 negozi e caffè nel Regno Unito oltre a 158 outlet in franchising. L’offerta è completamente cash al prezzo di 145 pence per azione, pari a circa 112 milioni di sterline (157 milioni di euro). L’acquisizione consente a Ferrero di allargare la sua presenza nel Regno Unito, terzo mercato al mondo dopo Usa e Cina, dove – come in tutti i Paesi del Nord – il consumo di cioccolato è superiore alla media. Alla morte di Michele Ferrero si levarono voci di prossima cessione del gruppo ai colossi mondiali dell’alimentare...

20 Giugno 2015

Perché le startup iniziano a diventare interessanti. Anche in Italia

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Da sempre osservo con curiosità e, lo ammetto senza pudori, incredulità il fenomeno startup. La normativa di vantaggio, pur lodevole negli obiettivi e per gli strumenti messi a disposizione delle imprese, si scontra con le inefficienze di un sistema Paese che fa estrema fatica ad attrarre risorse e talenti. Le stesse startup molto spesso si sono rivelate strutture un po’ ingenue ed effimere all’interno di una bolla gonfiata da consulenti, incubatori e grandi imprese in cerca più che altro di migliorare la propria reputazione sul mercato. Spesso il racconto giornalistico ed economico ha confuso tra freelance e imprese innovative,...

03 Giugno 2015

Lavoro e prezzi, il doppio volto della competitività italiana

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Si trascura spesso di osservare, quando si parla di competitività, che non ce n'è solo una, ma almeno due. O almeno così ci spiega Bankitalia nella sua relazione annuale, dove la questione della competitività dei nostri produttori viene analizzata secondo due variabili, che poi sono quelle della competitività sui prezzi alla produzione e la competitività sul versante del costo del lavoro. Quest'ultima è quella a cui fanno riferimento le analisi della BCE, quando ci collocano nelle parti basse della competitività globale e come è facilmente immaginabile su di essa svolge ruolo preponderante il disallineamento fra l'andamento...

01 Giugno 2015

La manifattura, il Pmi, l'Italia e... Oh la la, la France!

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È stata una giornata di dati in chiaroscuro per l'economia dell'eurozona. Per dire, Italia e Spagna hanno potuto godersi un Purchasing Managers' Index (Pmi) manifatturiero di maggio da leccarsi i baffi: il nostro indice è salito a 54,8 dal 53,8 di aprile, ai massimi da 49 mesi (primavera 2011); quello spagnolo a 55,8 da 54,2, massimi da 97 mesi (sì, proprio 97). In entrambi i casi le stime sono state ampiamente superate. Nell'intera eurozona da 52,2 si è passati a 52, segno che la dinamica è nel complesso meno brillante (le Borse non hanno festeggiato) rispetto ai due Paesi mediterranei. E, attenzione, in Germania l'indice ha subito...

01 Giugno 2015

Pil e indice Pmi ci rallegrano ma occhio ai cinque fattori chiave per gli investimenti

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Il crollo degli investimenti italiani, calcolabile in un -30% da inizio crisi, è un motivo trainante della lunga crisi dalla quale il Paese sembra cominciare a uscire, anche se i primi segnali dall'economia (questa mattina, per esempio, l'indice PMI manifatturiero al top da 4 anni) e le previsioni più incoraggianti dovranno ricevere delle necessarie conferme. Ciò spiega perché Bankitalia, nella sua Relazione annuale, pubblicata a fine maggio, abbia giudicato necessario ospitare un approfondimento con un grafico nel quale sono state analizzate le diverse componenti che possono aver determinato un siffatto disastro, che non è esagerato...

26 Maggio 2015

La Germania è il cigno nero dell'Eurozona?

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Il commercio da e verso l'estero è un argomento sempre più discusso, specialmente da quando la crisi del 2008, ed il suo acuirsi in Europa nel 2011, ha spinto le imprese alla ricerca fuori dai confini di quei fatturati che vedevano sparire sul mercato interno, dove la domanda di beni e servizi continuava a calare. Ma, storicamente, quanto pesano sul Pil gli scambi con l'estero ? Analizziamo questi due grafici, dati diffusi dalla World Bank, dove confrontiamo l'Italia con la media mondiale, coi vari paesi costituenti l'Eurozona, con la Germania e con gli Stati Uniti e facciamo qualche considerazione sui dati che, come al solito,...

22 Maggio 2015

Gli ultimi conti di Bruxelles sul prossimo crack bancario

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Pensare al meglio e prepararsi al peggio, ammonisce la saggezza popolare, che ormai scopro essere patrimonio persino degli economisti di Bruxelles. Costoro, ci hanno regalato un delizioso paper l'aprile scorso ("Banking Stress Scenarios for Public Debt Projections") che si propone di rispondere a una domanda che ci facciamo tutti: cosa succederebbe ai bilanci pubblici, e quindi in definitiva a noi tutti, se si verificasse un crack bancario stile 2008? Già il fatto che alla Commissione Europea si facciano certe domande è di per sé degno di nota. In fondo non deve essere così remota, questa possibilità se ha dignità di...

13 Maggio 2015

Dalla Bce un aiutino da due miliardi per le banche italiane

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Qualche giorno fa mi è capitato sotto gli occhi un articolo di Fabio Pavesi sul Sole 24 Ore che, citando uno studio di Prometeia, stimava in 3,8 miliardi i profitti aggregati del sistema bancario italiano, notando come così si inverta un quadriennio di risultati negativi per il settore, gravato da ingenti rettifiche sui crediti deteriorati. Nel seguito veniva inoltre riportata la stima del Cer, Centro europa ricerche, che vede gli utili aggregati fermarsi a due miliardi. Differenze di vedute a parte, l'articolo sottolineava  come tale risultato dipenda più dal calo del peso specifico dei crediti deteriorati piuttosto che dall'aumento...

08 Maggio 2015

Banche e parco buoi: il futuro degli istituti del territorio (e dei loro clienti)

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L’Italia è, insieme ad Austria e Germania, una patria storica del modello di banca del territorio autonoma. Alle “banche territoriali” fanno capo circa un quarto degli sportelli, ma una quota di attività meno che proporzionale, pari al 14% del totale. Delle 530 piccole banche italiane, che in quanto Less Significant Institutions (LSI) rimangono sotto la supervisione diretta di Banca d’Italia pur prevedendo una sorveglianza da parte della BCE, circa il 90% è rappresentato da banche locali e oltre il 70% da BCC. La componente italiana di LSI è la terza dell’area dell’euro (16% del totale), dopo Germania e Austria. Questi...

06 Maggio 2015

Banche, piccolo è stato bello ora non più. Ecco perché

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Abbiamo una banca?”. Non più. E non c’è bisogno di fare telefonate che potrebbero poi risultare compromettenti. La “nostra banca”, la “banca del territorio”, la “banca della comunità locale” – per non parlare della banca della Fondazione, o peggio, di quella del Partito - sono concetti che in Italia hanno una tradizione tanto radicata quanto breve rischia di essere la loro vita residua. L’Europa, accelerando verso l’unione bancaria e la futura unione del mercato dei capitali, fa improvvisamente svanire le convinzioni, o meglio le illusioni, che in Italia hanno caratterizzato il rapporto tra banche, famiglie e...